Non teme di incorrere nel | pericolo | di fare un tipo di arte che sia solo informazione? |
Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale -
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che v'è | pericolo | di cadere in un nuovo impressionismo, superiore al’altro |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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di luce si moltiplichino e s'intervallino d'ombra? V'è gran | pericolo | di ricadere nel saltabecchìo semirealistico della luce di |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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l’oggetto come merce è una oggettualizzazione legittima. Il | pericolo | inerente all’oggettualizzazione dell’opera d’arte come |
Le due vie -
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a materia e quindi al valore d’uso connesso. Il secondo | pericolo | riguarda invece la feticizzazione 2. |
Le due vie -
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proposto molto accortamente da Germano Celant? ma con il | pericolo | del facile pun: arte povera = povera arte! Senza dire, poi, |
Il divenire della critica -
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del Traballesi fosse un'involontaria parata del Nicodemi al | pericolo | di veder sorgere l'Appiani e il Bossi più dallo Knoller e |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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dell’oggetto stesso; ma, d’altro canto, siccome tale | pericolo | esiste comunque e tanto più esiste quanto più «rara» è |
Il divenire della critica -
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apparenza allettatrice serve di avvertimento: poichè il | pericolo | sta nelle cose che piacciono e non in quelle che |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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che si rispondono molto di lontano. Ma v'è talora, dico, il | pericolo | per una scultura cosiffatta di cadere, quando aumenti il |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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ha assunto una nuova attualità. Adorno intuì come il | pericolo | dell’arte fosse non svolgere questa funzione di |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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tenute a un livello di gusto vicino al kitsch. Il | pericolo | di un’epidemia di superficialità, prima ancora che di |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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Castellani, Fontana, Munari, Soto, Caro, ecc.), tale | pericolo | è sufficientemente allontanato. Codesti artisti si sono |
Il divenire della critica -
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alle antiche nature morte di Mafai, qui come altrove, il | pericolo | è quello di una certa grevezza, di una minore frequenza di |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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la parte più viva dell'arte di quel periodo. Ora v'è gran | pericolo | in questo: poiché quando tutta l'arte è non viva, il |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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corpo di Galatea, che si volge come a guardare lo scampato | pericolo | (figura 72). |
Leggere un'opera d'arte -
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da Lionello Venturi, videro nella mostra dei Maestri il | pericolo | di un equivoco o addirittura la volontà, ancora una volta |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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di serie, abolendo, pertanto, «l’unicum» e evitando così il | pericolo | d’un’eccessiva feticizzazione dell’opera; proprio per il |
Il divenire della critica -
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tra di loro lontani e diversi. Ebbi già ad accennare1 al | pericolo | d’una Verdinglichung dell’uomo, considerato soltanto come |
Il divenire della critica -
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Viani da queste «macchiette» fu sempre irretito mettendo in | pericolo | i risultati della sua arte? Si guardino nella saletta dei |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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volta ho definito plasticità in pasta pittorica, con il | pericolo | di quella parola plasticità che ha una storia tutta |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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Quanti esempj di deboli femmine che alla vista dei figli in | pericolo | furono ripiene del più virile coraggio ed affrontarono la |
Della scultura e della pittura in Italia dall'epoca di Canova ai tempi nostri -
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che nasce in noi stessi; di modo che diventa molto grave il | pericolo | per il critico, il quale non creda alla infallibilità delle |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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di Roma nelle stagioni scorse: Strazza, per castigarsi del | pericolo | del giuoco tra fumi e fili di luci colorate, come appariva |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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che si è diffuso un timore comune che potremmo chiamare «il | pericolo | luna park»: a volte il punto non riguarda i costi delle |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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critica marxista a trattare di quelle arti, sempre col | pericolo | di materializzare assai più che dialettizzare. Di qui anche |
Le due vie -
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| pericolo | appare ben chiaro nel capitolo seguente, il IV, dedicato a |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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sua concezione di sano primitivismo della quale vedeva il | pericolo | fra le mani dei giovinetti corrivi e fantastici, sebbene |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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consiste da un lato nella difesa dei fedeli dal persistente | pericolo | dell’eresia e dall’altro, nell’estensione dell’ecumene |
L'Europa delle capitali -
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un pezzo d'arte altrui. Ecco come sorge per Battistello il | pericolo | di passare da Caravaggio - a Ingres, per esempio. E qui |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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e con la faccia colorata di bronzo. Mettevano in scena il | pericolo | di diventare dei clown, ma anche la fisicità e la |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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la pratica devozionale, il culto di massa: poiché il | pericolo | non è l’irreligiosità ma la religiosità individuale, |
Da Bramante a Canova -
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una nozione aberrante. Ma c’è qualcosa che può, senza | pericolo | di esser presi troppo alla lettera, esser chiamato |
Le due vie -
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delle immagini, la loro intima essenza formale corre il | pericolo | di un formalismo, di scambiare il mezzo col fine: d’altra |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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di successo ossia altamente commerciabile. Che questo | pericolo | non sia d’oggi, ma si sia presentato nel corso di qualsiasi |
Le due vie -
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