, l'idea cioè dell'esistenza di una quantità minima d'elettricità non ulteriormente suddivisibile fu proposta per la prima volta da G. C. Stoney nel 1874
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forma mostrata nella fig. i due lastrine metalliche C e A collegate con l'esterno del tubo per mezzo di fili metallici saldati entro il vetro. Stabiliamo
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la carica è negativa. Su questa corrente elettrica, per le ordinarie leggi dell'elettrodinamica, il campo magnetico esercita una forza perpendicolare
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(nel disegno sono stati omessi, per evitare confusione, l'anodo A e il tubo di connessione con la pompa). Entro il nuovo tubo sono due elettrodi
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Fig. 6 - Schema dell’apparecchio per la misura della carica dell’elettrone
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accelerato che la sua posizione, dopo trascorso il tempo t, avrà per coordinate
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microscopio. Tali goccioline sono per lo più cariche di elettricità, per strofinio; se esse per strofinio hanno perduto z elettroni, la loro carica elettrica
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dell'elettrone si ha anche per gli elettroni interni agli atomi che, con i loro movimenti, producono l'emissione della luce.
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Essendo noto, come abbiamo visto, il rapporto e/m tra la carica e la massa dell'elettrone, per conoscere separatamente i valori di queste due
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Il precedente valore della carica elettrica ha una grandissima importanza per tutta la fisica molecolare, non solo come carica dell'elettrone, ma
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Gli elettroni che si trovano nell'interno dei metalli, o delle altre sostanze, ne possono venire estratti per mezzo dell'azione della luce. Se
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con un errore probabile all'incirca dell'uno per mille.
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Gli elettroni possono venire estratti da un metallo anche per semplice azione della temperatura. Infatti dalla superficie di un metallo scaldato a
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relativistica; ciò dipende dal fatto che si riesce ad imprimere agli elettroni velocità prossime a quelle della luce, cosa che non è possibile per nessun altro
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che ci esprime la carica elettrica dell'elettrone per mezzo di sole grandezze direttamente misurabili.
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in cui v rappresenta la velocità ed F la forza agente sul corpuscolo. La legge (12) che, con opportune ipotesi, può anche dedursi, per corpi dotati
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Con questo metodo R. A. Millikan ha trovato, come media di molte misure concordanti, il seguente valore per la sua carica elettrica dell'elettrone:
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Si trova così per es., che una sferettina di raggio r sulla cui superficie sia distribuita la quantità d'elettricità e ha una massa elettromagnetica
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Ora accade assai spesso che la goccia perda spontaneamente per effetto fotoelettrico un altro elettrone; la sua carica elettrica diventerà allora (z
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Se fosse vera questa interpretazione della massa dell'elettrone, si potrebbe per mezzo della (11) calcolare il raggio dell'elettrone conoscendone la
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dall'eventuale massa del suo sostegno materiale, ha anche, per il solo fatto di contenere una carica elettrica, delle proprietà d'inerzia in tutto simili a quelle
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principalmente dagli studî spettroscopici (v. atomo) e che possono ormai considerarsi accertate pur mancando prove dirette. Per spiegare la struttura degli
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Gli elettroni sono uno dei costituenti essenziali di tutti gli atomi nei quali essi sono sempre presenti in numero maggiore o minore; per le
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anzi delle buone ragioni per ritenere che ciò non sia in alcun modo lecito. Il problema di sapere se, e fino a che punto, si possa parlare d'un raggio
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in cui h rappresenta la costante di Planck, che ha il valore di 6,54.10-27 unità C.G.S. La relazione precedente s'interpreta osservando che, per
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dall'energia necessaria per portare un elettrone fuori del metallo. Quanto minore è tale energia, tanto più intensa, a parità di temperatura, è l'emissione
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propagazione ondulatoria; in particolare essa dà luogo a fenomeni d'interferenza in tutto simili a quelli che avrebbero luogo per una radiazione ondulatoria di
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