volessero. - Postino ce ne può essere uno solo in un paese, e chi ha il posto se lo tiene caro. Muratore, calzolaio, sarto, falegname... Manca mestieri
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col capo e sorrise. - Come ti chiami? - Cuddu. - Domenico Costa - corresse compare Ignazio. - Di che paese? - Da Ràbbato, provincia di Catania
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Ti picchierà... Perché non vuoi fare il sarto? - Il postino vorrei fare. - Che cosa è il postino? - Colui che porta le lettere da un paese all'altro
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gli avesse detto: - Verso sera pioverà. Ti bagnerai tornando al paese. Infatti le nuvole si addensavano dalla parte di ponente e sembrava sbucassero
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verso il paese e arrampicandosi e scendendo per quelle viottoline tracciate appena e riconoscibili per le orme lasciate dagli stivali del cacciatore su le
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guardava con terrore il sole che abbassandosi verso le rocce di rimpetto, laggiù laggiù, rendeva prossima l'ora della partenza pel paese. Un gran
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e i nove anni, Cuddu era stato invaso, quasi improvvisamente, dalla smania di andare di qua e di là, da un quartiere all'altro del paese, fuori del
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Ràbbato. - Il diavolo mi porti se l' ho mai inteso nominare questo tuo paese. Ràbbato hai detto? - Sissignore. - Dov' è la lettera? Cuddu si cavò la
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per la lettera. - Hai fatto la strada a piedi? - Parte a piedi, parte sui carretti dei carrettieri. - Come gridano al tuo paese? - Viva la Tàlia
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