Il paesaggio non può naturalmente fiorire a Venezia; ma è strano che non fiorisca nelle provincie venete di terra ferma. Soltanto il trivigiano
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Il veronese Cabianca, il quale dipinge talvolta di paesaggio, è migliore nelle figure, su cui scaglia que’ suoi gran colpi di sole. Arditissimo
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carnosità morbide e sinuose; ha bisogno di linee, di angoli, di geometria. Anche nel paesaggio preferisce i crepuscoli della sera, in cui sul cielo
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compone. Anche inventando un paesaggio l’artista non fa che copiarlo, salvo ch’egli non lo scorge con gli occhi del corpo, ma lo vede nettissimo e
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macchietta, la quale si fonde quasi nei toni del paesaggio, e nondimeno, avvertita, par che si muova.
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c’è dubbio che avrebbe ripetuto con più agrezza per la figura le storte parole, che scrisse per il paesaggio: « La scuola realista è un’invenzione che
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del sole; tirano anelanti le barche, e ne cavò un dipinto che ci sembra vivo di espressione e di colorito. Ma nel paesaggio il suo amore è il cessar
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sale grandi. La bell’acqua di due marine del Tidemand, il bellissimo paesaggio del Munthe, triste, col cielo bruno, e sul terreno pozzanghere
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scrupolo anche ai morti. C’è molti quadri del sapiente e forte Troyon, pittore che alza alla dignità dell’arte maggiore il paesaggio, le pecore, i ciuchi
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nel paesaggio. Emilio Lévy si tiene alle allegorie greche, e il Boulanger lascia indietro i suoi Arabi e il suo fiacco Cesare nelle Gallie per le dame
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Nel figurare l’età e la società in cui si vive, accade come al pittore nel ritrarre tale e quale il paesaggio o la figura che gli sta dinanzi. Ritrae
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con le braccia intrecciate, cantando, mentre il paesaggio fa l’eco; e le due ragazze al fonte; e quella Benedizione delle messi ad Artois, dove tutte
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abbassare gli occhi, è il paesaggio. Non abbiamo per esso nessuna attraente tradizione italiana, nessuna influente Scuola accademica, e dall’altro
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Lo stesso accade in un ampio Bosco verde e fresco di Giuseppe Palizzi, che lascia freddi. E già nel paesaggio i Napoletani non sono, questa volta
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