realtà, ma la rappresentazione concettuale della realtà. Nei paesaggi di Annibale e in quelli, d'un più marcato accento elegiaco, del Domenichino il
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indirizza a Dio né li prepara a riceverne la grazia. Forse perciò Elsheimer ama i paesaggi notturni, le ombre misteriose dei boschi, i freddi riflessi della
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soprattutto sulla “frequentabilità” dello spazio naturale, sulla vita sociale che dalla città si dirama nella campagna: nei paesaggi olandesi non troveremo più
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ritroveremo il sentimento del monumentale anche nella composizione dei paesaggi, nelle pose dei ritratti, talvolta perfino nelle nature morte.
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