delle feste, il grembiule di bucato, il fisciù di lana a fiori incrociato sul petto e, allegro e contento, se la portava dai padroni. Questo era il più
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padroni e poteva vedere e toccare tante meraviglie. Alla fine, quando diventò grande, venne anche a lei il desiderio di tutte quelle cose nuove ed
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parole a modo, e non faceva altro, quando le era accanto, che darle gomitate. Come avrebbe fatto ad andar con lui dai padroni? C'era da morire di vergogna
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vestiti di panno turchino cupo. Dopo avere assistito alla messa si sedettero a tavola. Il pranzo, fatto dal cuoco dei padroni, fu lauto e lunghissimo
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