riattaccava con la de Fiorio, in un orecchio: - Già la colpa è tutta della padrona di casa. Che rispetto volete che s'abbia quando si dànno certi
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sospiro di sollievo, sempre meno gente attorno. Ora lei restava padrona di sè, sicura di non esser disturbata. E al rianimarsi del giuoco, tutti
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padrona sono io, qui dentro, avete inteso? Chi s'attenta un'altra volta l'ha da fare con me! - Ah, fossi solo! - sospirava don Fe-lice. - Perchè non
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dall'altra, e disse, pipando: - Scirocco a levante. Di sopra, la padrona chiamava: - Vincenza.... Vincenza.... - Vengo, mi dia tempo - rispose la fantesca
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