di S. Croce in Firenze, e nelle due tavole rappresentanti i due miracoli della vita di Sant'Antonio da Padova, si giudica del valore artistico di
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e delle luci programmate - del Gruppo N di Padova e quello di Alberto Biasi consistente in uno spazio dove l’immagine cromatica appare incongruente
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’epoca, infatti, sorge a Padova il Gruppo N e a Milano il Gruppo T, entrambi interessati ai nuovi problemi della visione e del movimento. È del 1961 la
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Con quest’altra immagine (fig. 107) entriamo, invece, all’interno di quella sorta di prezioso forziere che è la Cappella degli Scrovegni a Padova
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prospettiva, mentre nelle assai più tarde formelle bronzee dell’Altare del Santo, nella Basilica di Sant’Antonio a Padova (fig. 143), vediamo quali complessi
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, 1447 ca., Padova, Basilica di Sant'Antonio, altare del Santo. ad arrostire sulla brace, ma l’ostia, invece di bruciare, cominciò a sanguinare
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a Padova (fig. 8), che dimostra come, in brevissimo tempo, Tiziano arrivi a 7. Giorgione, I tre filosofi. Vienna, Kunsthistorisches Museum. 8
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la Vergine, simbolo della “Chiesa” che Cristo lascia sulla terra. Giotto nell’affresco della Cappella degli Scrovegni, a Padova, usa il secondo tipo
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degli Eremitani, a Padova, dipinge in alto la Madonna in una mandorla circondata da cherubini e in basso gli apostoli che rivolgono in alto i loro
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Sant'Antonio da Padova: Santo originario di Lisbona, grande predicatore, viene rappresentato con in mano una fiamma o un cuore fiammeggiante, simboli
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Il tema sopravvive in forme diverse nel Medioevo, come nella Cappella degli Scrovegni a Padova, dove Giotto dipinge un falso coretto sulla parete
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’animale. Giotto, che dipinse questo episodio nella Cappella degli Scrovegni a Padova, inserisce altri personaggi, come la levatrice Salomè e tre figli di
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Giotto dipinge l’episodio nella Cappella degli Scrovegni, a Padova. Intorno alla fine del XIV secolo l'incoronazione diviene un soggetto autonomo e tale
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Novecento, che rinvigorirono tale vocazione in esperienze come quelle dei gruppi Zero (Düsseldorf), T (Milano), N (Padova) e del Group de Recherche d’Art
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aspirazione a trascendere l’esperienza della natura e della storia per attingere alla verità suprema dell’Idea. A Padova, dove la cultura dominante è
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guscio, giacchè non abbiamo memoria ch’egli andasse mai a Padova, a Venezia, a Roma, a Milano, dovè sentirsi pungere nell’animo quell'amara verità per cui
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La gamma delicata e forte dell'Umbro, che gli si trasfonde mediata e velatamente per Ferrara e Padova, lo induce a rendere più delicati i trapassi
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Ad ogni modo essa non pare svilupparsi che minimamente nel Miracolo di Sant' Antonio da Padova, che resuscita il morto per salvare il proprio padre
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del periodo maturo a San Martino: io mi riferisco alla Immacolata Concezione con San Domenico, Sant' Antonio da Padova e Adamo [figura 90], ch'è in
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maestro, come l'ovato nella volta di Santa Maria di Portosalvo, o quello di Santa Croce dei Lucchesi 35, il Sant' Antonio da Padova col Bimbo in San
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, come credo, L'apparizione del Bambino a Sant'Antonio da Padova** che è a Roma nei Santi Cosma e Damiano 1.
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metallica e sbalzata della forma, che è il contrario della placidità umbra e ci riporta alquanto verso Padova, e allora? Allora, diciamo, come collimare
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Cinquecento. Perché, ad esempio, è ormai impossibile credere del Foppa il S. Antonio da Padova (N. 26, tav. 12). Per il Seicento soprattutto locale
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raffinare l'armonia cromatica trovata da Romanino nelle pale di Padova e di San Francesco a Brescia 6. Ma in questo caso poiché Romanino non è che un
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di Padova. Sono ricordi di vaste spazialità basate sovra il rapporto prospettico di telai dolcecromati di vôlti e di lesene, rasati d'ombre agli
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Innocenti sotto l'altare di Padova non scapitano per nulla di fronte alle dilatate stesure di Tiziano giovine?
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decorazioni nella cornice dell'altare di Romanino a Padova (1513), nessuno sospetterebbe che sotto quei due pesanti fogli verdastri un entomologo di
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Il pittore si volle mantenere ancora una volta fedele, come nelle sue pale di Brescia e di Padova all'uso di un vasto telaio marmoreo variamente
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San Filippo. Le forme duccesche nella trattazione decorativa della linea, così spinta e tanto lontana dal disordine donatelliano a Padova, sono anche
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Un bozzetto per una Fuga in Egitto nel Museo di Padova, attribuito fin qui al Ricci, deve restituirsi al bellunese Gaspare Diziani, per il confronto
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Ecco due disegni per gli affreschi della scuola del Santo a Padova, uno a Francoforte, uno all'Ecole des Beaux Arts a Parigi. Ma a dir vero, ci pare
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100. Vecchia con la candela. Padova, Coll. U. Fiocco. Mi pareva copia da un dipinto del gruppo «Amorosi».
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i cresciuti alla scuola di Padova? Il che era un portato non di due visioni pittoriche ma del trasferimento nella pittura di due tecniche scultorie
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Dopo che Mantegna concepì un mondo marmoreo e Donatello concepì un mondo di bronzo sbalzato anche nel marmo, ognuno dei pittori educati a Padova si
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vagamente denominare squarcionesca e che s'irradia da Padova in Emilia nelle Romagne e a Venezia?
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Nel genio di Ercole da Ferrara un raro equilibrio si raggiunse fra le tradizioni di Padova e d'Arezzo: per la forma egli è forse il Signorelli di
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presentano già qualche deviazione verso lo sbalzo ondulato di Padova, con Tura si rialzano le sorti dello stile padovano e Piero non si rivela che in certe
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Sant'Antonio da Padova che posa sul libro, nel Polittico *di Immediato discepolo di Piero nella Galleria di Perugia.
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venirgli dal padre, è chiaro che se lo stile di Ercole de Roberti risulta, come è noto, dalla fusione dello stile di Padova con la chiarezza lattea dei
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veneta; e il Gazzotto di Padova, al quale una indolenza invincibile ha sempre conteso la fama.
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padovano, Minello de’ Bardi. Il Donatello stava a Padova tanto bene, vi aveva tante lodi e tante allogazioni che risolvette di andarsene via, dicendo che
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Padova ebbe un’architettura tutta sua nel Medio Evo, ed una scuola di pittura quasi tutta sua nel Rinascimento. Ha pigliato dai Toscani e ha dato ai
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Nel 1580 Michele di Montaigne, passando da Padova, andò a vedere codesto monumento al Bembo, e il y regarda de bon œil le visage du Cardinal, qui
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Signoria, e Padova, dopo avere meditato un vastissimo e molto saggio disegno di ordinamento generale per le piazze e le vie della città, mette
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(1963), di cui fecero parte il Gruppo N di Padova, Gruppo T di Milano, Gruppo Zero tedesco, e Recherches Visuelles di Parigi e Equipo 57 spagnolo
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Intorno a quell'epoca, infatti, sorse a Padova il Gruppo N (Biasi, Costa, Massirond, Landi) e a Milano il Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De
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