Prendere parte, come artista o curatore, a uno dei padiglioni nazionali veneziani è ancora considerato un traguardo prestigioso, così come lo è l
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certamente una novità nel sistema dell’arte. Se osserviamo la storia della Biennale di Venezia e, soprattutto, dei padiglioni nazionali ai Giardini
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Questa dichiarazione rivela che attualmente i padiglioni nazionali sono considerati per il loro valore effettivo. Ci costringono infatti a tenere lo
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quella nomade e cangiante in ciascuna delle sue tappe, fino alle architetture temporanee alla Serpentine Gallery di Londra, i cui padiglioni sono
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Continuando lungo l’Italia vi sono state altre sedi che, per se stesse, erano padiglioni o luoghi deputati della Biennale. Mi riferisco in
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Altri padiglioni ideali, e certamente esperienze altrettanto sorprendenti e totalizzanti, possono essere ritenuti due borghi. Anzitutto un borgo in
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del tempo. Credo che questi, come gli altri padiglioni, siano stati, tra le mie proposte per la Biennale, passaggi obbligati. Non possiamo pensare
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, rendendo difficile la visita di molti padiglioni, insieme alla possibilità di trovare qualcosa che fosse memorabile. Se io chiedessi ai miei colleghi
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d’arte contemporanea, identici a infermerie. E questo lo spirito che mi ha consentito con l’integrazione dei Padiglioni regionali, delle Accademie
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, all’Arsenale, ma anche di “padiglioni” radicati e stratificati per anni in un luogo.
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trovato altre situazioni di grande interesse, veri e propri “padiglioni” non sufficientemente conosciuti, come il museo Guatelli di Ozzano Taro. Ettore
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