Penombre
A MIA MADRE I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve, sotto il ciel sereno, sostar sommessi alla mia porta udìa, la notte della santa
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, la donna ha l'occhio languido e profondo, il focolare è una chiesetta d'oro. Mentre il suo raggio acuto e rubicondo cresce e svanisce, lottando col
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pallida cui l'oro non monta; fratello, racconta, l'affronta senz'or! - - Son muto, son gelido, scordai la mia vita; è nebbia, è caligine la landa
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! ". E lietamente si stringeva in pugno i poveri infelici. Pugno di rosa, e belli occhi lucenti, e chiome d'oro, e labbra sorridenti, pugno di paggio
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di teschi al sol risorti!... Le croci, pinte ad olio, o sculte in marmo e in oro, son là, delle famiglie miserrimo decoro, alla neve, alla pioggia
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, coi freschi venti che l'infanzia spira, spiaggie d'oro e di perle a imaginar. E in lontananza sul vago oceàno del mio viaggio tortuoso e strano, più
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botte; dà il giovin vino alla malinconia la buona notte; e lune e falchi e santi e chiavi d'oro già, sulle insegne oscure, di ripinture - parlano fra
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d'oro, che non v'ha bibbia miglior di loro se l'ira assaltimi, e ch'io vi metta la man che aduncasi per la vendetta. Quel viso candido con quel nasino
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colle vostre clamidi, giù cogli scettri d'oro, gridando in mezzo al coro: Filiste, Iddio lo vuol! E tu, tu cogli il parroco, calvo domenicano, solo
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. uando il mesto tramonto empie di lunghe striscie d'oro il cielo e la campagna di confusi suoni; quando la danza del leggiadro stelo, sommessamente, dice