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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

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Garibaldi, Giuseppe 42 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Eran vari giorni che Clelia, Silvia e John abitavano il Castello di Lucullo ospiti d’Orazio e d’Irene e non si accorgevano di starvi male. Fra i

Orazio si mise a percorrere in su ed in giù la spiaggia con l’intento di prestar aiuto se ne fosse stato d’uopo a qualche naufrago. E non fu invano

Torniamo alla bella omonima del superbo e valoroso Yacht ed ai suoi compagni di solitudine. Orazio, siccome era convenuto con Giulia, accese un bel

anche un uccello ferito. Non so se lo stesso sentimento provasse Orazio, il coraggioso figlio della foresta; ma repugnante o no, come avrebbe egli potuto

per il piccolo John, ma un fiasco d’Orvieto di cui Orazio aveva provvisto le viaggiatrici vi supplì dovutamente e John dopo due ore coi suoi abiti

aperture dovute alle corna del bufalo. Orazio che era sempre alla testa della comitiva composta di Silvia, Clelia e John, e che adoperavasi a sbarazzare il

nascosto dalle piante gigantesche che lo circondavano, e questa circostanza lo rendeva acconcio ai bisogni d’Orazio e dei suoi compagni di proscrizione

metà della sua gente a modo di tiratori, l’altra metà tenne in colonna ed ordinò alle trombe la carica. Orazio co’ suoi giovani Romani, avrebbe

inchino graziosamente le salutò, mentre Orazio le diceva: «Irene, ti presento Silvia e Clelia, la sposa e la figlia del nostro celebre scultore Manlio», e

«Pronti ragazzi!» sciamarono quasi ad una voce Orazio, Attilio e Muzio. «Pronti!» e quest’ultima voce non era ancor pronunciata quando una valanga di

, Madonna? - egli le disse. - Guardate un poco questo mio occhio sinistro che per cura vostra gentile e materna non mi costò la vita!». «Orazio! Orazio

pure e portavano ai feriti quel soccorso che la circostanza permetteva. «Ebbene, principe della campagna romana, - diceva Attilio ad Orazio - ne hai già

infido cominciavano a risentire le nausee del mal di mare. Era durante la notte che lo Yacht doveva avvicinarsi alla costa ove si trovava Orazio con

della recente vittoria aveva esaltati, si componeva di circa sessanta individui, senza contare le donne. L’autorità d’Orazio sulla banda crebbe invece

quando il sole spuntava, già dominavano il vertice del monte e potevan di là scoprire il nemico da qualunque parte si fosse avvicinato. Orazio, cui

. Poi egli doveva la vita a quel magnifico e valoroso soldato della libertà ch’era Orazio e venne a conoscer esser lui lo sposo legittimo di sua sorella

. «Anche Gasparo, il valoroso principe dei banditi, potrà contarci qualche cosa della sua vita avventurosa», disse Orazio: ed il vecchio che forse

Orazio dopo aver accolto e lodato i nuovi amici e fratelli pensò di provvedere alla sicurezza generale. Chiamò a sé Attilio ed il Principe, ormai

», sussurrava Gasparo, col suo vocione. «Avanti!» esclamarono Orazio ed Attilio, rimasti pazientemente silenziosi sino a quel punto. Un momento d’assoluto

lo aveva colpito nel cuore e la bella morte fu istantanea e senza dolori. Silvio cadeva accanto a Gasparo, colle due coscie trafitte. Orazio ebbe l

a bocca aperta. Avendo Orazio dato di piglio a quel suo magico corno, comparvero come per incanto, l’uno dopo l’altro, quindici nuovi ospiti e tutti

Dopo le accoglienze d’Attilio e d’Orazio, il suo forte liberatore, Giulia si occupò un poco anche del suo amante, che in tanta confusione era rimasto

cocchiere ed Aurelia come cameriera, lasciando Silvia e Clelia ad una certa distanza nel bosco che tocca la sponda del mare sotto la custodia di Orazio

riuniti i nostri vecchi conoscenti, Attilio, Muzio, Orazio, Silvio e Gasparo, e con loro tutti quelli dei trecento su’ quali la polizia non aveva

Dogale che dava sulla laguna, in compagnia delle nostre belle romane, di Muzio, Orazio e Gasparo, ascoltava un vecchio Cicerone che gli narrava le

mano su quella setta di malvagi, vero flagello del genere umano. Nelle galere pontificie, io seppi di voi. Orazio, della coraggiosa vostra resistenza ai

a capo basso attanagliato nei polsi da Orazio e da Attilio mentre Muzio apriva la via, non facile ad aprirsi, in mezzo a quella moltitudine

atto di presenza nelle robuste mani di Orazio e de’ suoi compagni e servivano d’efficace aiuto al nudo coltello dei trasteverini. Birri, carabinieri

» disse finalmente Silvio ad Orazio, «e vi ho veduto un finimondo, che è impossibile esattamente descrivervi: I cittadini che gli affari o la necessità

dal governo dei preti. Però, Orazio, si ricordò che aveva seco l’inseparabile corno, lo trasse fuori e cominciò a ripetere alcune note che già udimmo

bevo, - egli disse -, alla grande nostra fortuna, d’aver incontrato finalmente dei nemici degni di noi in questo paese». Orazio rispose: «Io bevo alla

col suo caro leone di mare a lato i marosi le sembravano assai meno spaventevoli. Orazio e Muzio stavano insieme in un canto del salone conversando

erano introdotti molti dei più coraggiosi d’ogni provincia italiana. I nostri vecchi amici Attilio, Muzio, Orazio, ecc., erario al loro posto per

principe per mettere i suoi amici a parte dell’imminente duello. Orazio specialmente il cui animo ardente ei conosceva e che non avrebbe concesso ad altri

occhi di Muzio! di Muzio che si trovava all’altra estremità della mensa, collocato fra Attilio ed Orazio niente meno! Assuefatta a vedere il suo

Solitaria con semplice e patriarcale cerimonia perché là non vi son preti». «Per la grazia di Dio!» interruppe Orazio, come in un soliloquio; poi

amica dei preti. Municipio lì non ve ne era, né altra autorità all’infuori di quella dell’onesto lor salvatore Orazio e la propria per supplirvi. Non

armati contro l’unità nazionale. E quanto tempo ci vorrà ancora per portarli sulla buona via? Che i briganti non sieno tutti assassini lo prova Orazio

rigava la rosea guancia del biondo figlio della Britannia. Egli accennava ad Orazio ed Irene che tanto lo avevano amato ed eran stati i suoi salvatori. L

voglio essere tua in eterno!" e mi abbandonai così dicendo nelle braccia di lui. Dopo pochi giorni di preparativi io seguiva Orazio in questa foresta e

Era la vigilia di Pasqua, tutto si trovava in ordine nel castello ed i proscritti che non eran di guardia stavano con Orazio, Attilio e le donne

Orazio e la sposa nella propria stanza aveva data loro la ingrata e dolorosa notizia. Gasparo, di tutti il più addolorato, dopo Irene, avea col

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