| ORAZIO | |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| ORAZIO | |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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FERRARI, | ORAZIO | |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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deve stupire, dopo aver veduto | Orazio | bussare a tutti gli ateliers della seconda generazione |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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come dire, pagana, per rapporto alle difficoltà di | Orazio | nel calare completamente la scena religiosa in alta |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| ORAZIO | LA PRESENZA DEL NUME Un volume in-16 L. 2. |
L'indomani -
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È UN PO’ MALANDATO, MA IL MIO AMICO | ORAZIO | SAPRÀ RIPARARLO A DOVERE! |
«Topolino» 2623 (7 Marzo 2006) -
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e Giacobbe. Udine, Duomo. Opera certamente genovese, di | Orazio | de Ferrari. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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assai mutato: il più eminente dei toscani a Roma è ora | Orazio | Gentileschi: sicché un altro Orazio pisano, il Riminaldi, |
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toscani a Roma è ora Orazio Gentileschi: sicché un altro | Orazio | pisano, il Riminaldi, studia il Manfredi e il Gentileschi, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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PRINCIPE | ORAZIO | IL TIMIDO E LA PRINCIPESSA CLARABELLA LA DECISA VOGLIONO... |
«Topolino» 2623 (7 Marzo 2006) -
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si tratta di momenti, poiché anzi proprio ora | Orazio | ripiglia il problema caravaggesco per portarlo a nuovi |
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meraviglia dunque se sorprenderemo finalmente | Orazio | a tentare la trattazione anche più adatta a questo pubblico |
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che si apprezzi per quel che merita la diversione che | Orazio | ha fatto ancora una volta verso una forma rapida, |
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nella Quadreria dell'Accademia Albertina | Orazio | ci appare nella grande e bella Sacra Famiglia**** che nel |
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i modi di | Orazio | non languissero in patria: a questo pensò la figlia dal |
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pretesa questa di | Orazio | di voler dipingere peggio di quel che sapeva! Così perde |
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anche credersi che | Orazio | con la sua mollezza di coscienza si sia lasciato |
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entrati di straforo in un'anticamera prelatizia. Così | Orazio | giunse, senza avvedersene, a dipingere quel superbo |
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di Torino, dove vaga un respiro d'ateismo dal quale | Orazio | si salvò solo per la patente dimostrazione della propria |
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infatti che verso il 1618-20 | Orazio | abbia dipinto la Scena di gioco e di rissa che nel Museo di |
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passò molto tempo perché | Orazio | riprendesse il problema della scena religiosa in ambiente |
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possibilità che per l’appunto con opere di questo genere | Orazio | abbia dato lo spunto al carraccismo irrobustito di Pellegro |
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Borromeo all'Isola Bella è una copia mediocre della tela di | Orazio | de Ferrari prima all'Arcivescovado di Milano (Legato |
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detto il presidente, | Orazio | Cacace: «È un'avversaria da non sottovalutare, ma abbiamo |
La Stampa -
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della pala d'altare della Conversione di San Paolo che | Orazio | - dopo essere, con raggiri di cui non sappiamo dolerci, |
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ci avrebbe meglio chiarito la dose di caravaggismo che | Orazio | aveva già assimilato; ma il ricordo ch'egli fa, nella |
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cucina « realistica», ci certifica almeno d'una cosa: che | Orazio | ritraeva in quegli anni dal naturale secondo principi |
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di dire che l'opera è un capolavoro del mio prediletto | Orazio | Borgianni 3, l'autore del famoso rembrandtiano ritratto di |
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refluire delle forme, calme e fantastiche ad un tempo, di | Orazio | nelle opere dello spagnolo Juan Batista del Mayno [figura |
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John? Oh! John poi era l’essere più felice di questa terra. | Orazio | lo aveva armato di una delle carabine prese ai briganti che |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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in tutte le sue escursioni di caccia. Un giorno | Orazio | e John si trovavano nella foresta cacciando un cervo. John |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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ed allontanossi seguendo le istruzioni del suo compagno. | Orazio | rimase alla posta. Le disposizioni d’Orazio furono |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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Col primo tiro lo colpì, ma l’animale non cadde; allora | Orazio | lasciò andare il secondo colpo e la belva diede un lamento |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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colpo e la belva diede un lamento e stramazzò. Aveva appena | Orazio | scaricato i due tiri della sua carabina quando un movimento |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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autorità e sangue freddo che ne fu sorpreso il nostro prode | Orazio | e fermossi. Armato da capo a piedi il nuovo venuto aveva un |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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calzava elegantemente affibbiate. «Io non ti sono nemico | Orazio | - disse Gasparo (poiché era egli stesso) - anzi io vengo ad |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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rovina de’ tuoi compagni». «Che non mi sei nemico - rispose | Orazio | - lo prova il tuo contegno; tu avresti potuto uccidermi se |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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del governo dei preti offriva invece il suo concorso ad | Orazio | colla sola condizione di esser accolto nella banda |
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Posson dire lo stesso i preti?». Qui giungeva John, ed | Orazio | pensò bene di marciare colla preda ed il nuovo compagno |
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e che udì forse la voce di Virgilio, di Ovidio e di | Orazio | — di Orazio poeta del secolo decimonono — e si guardano le |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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udì forse la voce di Virgilio, di Ovidio e di Orazio — di | Orazio | poeta del secolo decimonono — e si guardano le nicchie, |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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seguita, così, a distillarsi in quintessenza nel quadro di | Orazio | Vernet, dove: « la mémoire du spectateur retrouve ses |
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| Orazio | Gentileschi, ormai spaesato, mandava di Londra la sua |
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che nella nuova edizione suona «attribuito a Gentileschi | Orazio | o piuttosto a Mattia Preti»; mentre poi nel maggior libro |
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migliore, dimostrerebbe con più evidenza i progressi di | Orazio | dal primo San Francesco della Galleria Nazionale. V'è qui |
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di rocce, in bruno e in azzurro chiari e affocati. Si sente | Orazio | con la mano ancor presa nelle largure dell'affresco; e si |
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rade blanda la luce e l'ombra in parte soffia fumigata come | Orazio | soleva, Appaiono infine oltre le larghe chiazze di vesti |
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venata poi di un fare vagamente signoresco e serico da | Orazio | e qui dal suo pari interprete: Fiasella. |
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| Orazio | si mise a percorrere in su ed in giù la spiaggia con |
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che si sforzava di tenersi a galla. Questa scoperta spinse | Orazio | ad avvicinarsi vieppiù verso l’onda e nell’andirivieni di |
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con sovrumani sforzi co’ flutti imperversanti. Colse | Orazio | nelle robuste sue braccia il giovane Inglese e lo trasportò |
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ancora troppi elementi per stabilire che parte spetti ad | Orazio | nell'origine di questo mutamento. Ma intanto non |
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neppure che Terborch è a Londra nel 1637 quando | Orazio | vive ancora. Io vorrei suggerire che ad Orazio debba |
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1637 quando Orazio vive ancora. Io vorrei suggerire che ad | Orazio | debba rifarsi tutto ciò che, senza intervento di chic |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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di 26 anni, cugino del Nardi, residente pure a Rho, in via | Orazio | 8. |
Il Nuovo Corriere della Sera -
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tre opere per fissare lo svolgimento estremo dell'arte di | Orazio | fino alla sua morte; è poco per quindici anni di pittura, |
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