“Mia signora, riportato v’ho il cappello.” Oh! in quale stato!
“Oh! Se a prenderti riesco, brutto can, vedrai, stai fresco.”
Oh Pierino lo detesta quel fantoccio in cartapesta! Ei l’orribile pupazza dona a un povero ragazzo.
? Oh, non sono questi migliori campioni del progresso di quei cento e cento borghesi che lo decantano tutti i giorni, v’intessono attorno discorsi e
, lenta, come un foglio di carta. E cantava: Non altre adoro - che piumadoro... Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. Ma col tempo divenne così
, negromanti, alchimisti erano stati chiamati inutilmente intorno all'erede incantato. Non altre adoro - che Piumadoro... Oh! Piumadoro, bella bambina
candidi, dal naso enorme e paonazzo e il Reuccio cominciò a berteggiarla: - Oh, comare Peperona! Oh, comare Peperona!... E come l'ebbe a tiro la colpì
cinquecento coppie di buoi trascinavano a fatica. E cantava: Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. - Quegli che vedi è Piombofino, il Reuccio delle
sentì rinascere. - Grazie, amici miei. Non altre adoro - che piumadoro... Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. - Chi è che mi canta all'orecchio
della luna, con tanta grazia soave che gli gnomi si fermarono in cerchio, estatici ad ammirarla. - Oh! Che bella graziosa bambina! - disse uno gnomo
d'oro le apparve Candido sorridente. - Oh Candido! Come siete qui? Candido narrò i casi suoi: - Il negromante è nel castello ed ha promesso a vostro
sentì tosto per tutto il corpo un prurito inquietante. Si guardò le mani, le braccia, si specchiò ad una fonte e si vide coperto di squame verdi. - Oh
celato in qualche nascondiglio ? - No, signore ; perché la vita mi è più cara dell'oro, e l'avrei perduta trasgredendo all'ordine del Sovrano. - Oh, se
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! Turù ! Oh! quant'è bella la gioventù ! - Quando fu vicina la mezzanotte si rinvoltò in une scialle e pian piano s'avviò al Palazzo Reale e si mise
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! - gemette l'infelice. - Scommetto che non ho più una costola sana. - Oh ! non si muore per così poco, - rispose la civetta. - Anche se tu avessi la spina
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attraente allocchi dell' ammiratore. - Oh, che buffo animale volante ! .-esclamò la bella ragazza. - Non avevo mai veduto un cavaliere servirsi di un
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sotto il peso del gentiluomo. - E allora, che cosa temete? - Se gli americani tardassero? - Oh no! Rispondo di quei galantuomini e soprattutto del
, figliuolo. - Oh, patre? ... - Nostro che sei in cielo. Toccherò il cielo stasera anche senza il pater. Affondò una mano nella larga fusciacca di lana rossa
cameriera. - Le sentinelle del castello vi conoscono? - le domandò. - Oh! quasi tutti i soldati. - Dunque non avreste nessuna difficoltà ad entrare nella
? Impiccherei il comandante del forte, piuttosto! Per il borgo di Batz! Un bretone tradire il suo capitano? Oh, mai! Darei la mia testa per salvare la sua
c'è ancora? - Camerera sempre in camera. - Ti ha detto tuo fratello che quella donna è mia moglie? - Oh! - fece il tedesco, sgranando gli occhi
seconda volta scosse la sbarra di ferro. - Può reggere anche quattro uomini - disse. - Pronti, comandante. - E la fune? - Oh, non temete! Può portare
dolcissima signora? - disse il mastro. Oh, mai! Siamo ruvidi marinai, non è vero, Piccolo Flocco? Ma abbiamo il più grande rispetto per le donne
di bottiglie. Te ne farò dare un paio e gliele regalerai, ma non a nome mio, vè! - Oh, io non parlare. - Hai fame? - Io afere sempre, patre: generale
viottolo, che nessuna lanterna illuminava e che pareva deserto. - Ci fosse almeno una taverna aperta! - disse. - Oh, ne troveremo! - rispose il
pistola sotto il mento. - Signor arrak, - disse - permettete che vi chiuda il becco per impedirvi di cantare. Oh, non temete. Vi lascerò libero il naso
salsicciotto e bevi un altro bicchiere di vino. - Vi fosse pirra ... - Oh niente pirra! La marina beve sempre Bordeaux o del gin. - Gin! Pono, pono
mandato un grido: - I pezzi della corvetta! Oh, li conosco! Fuori! Fuori! - Che gli americani si preparino ad assalire il forte? - chiese il boia
Accademia della crusca
