Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Penombre

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Praga, Emilio 28 occorrenze

Penombre

! Errando teco, pallida Sofia. Vi cantava la messa un cherubino, e vi nascean colombe ed usignuoli: oh il bel cammino, fra le intatte bianchezze e i

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goccie ai bruchi erranti? Alle bucce che dice il vento fioco? Oh nelle tombe scheletri grondanti, oh beltà, robustezze, a poco a poco scioglientisi

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albore! Oh schiudimi la porta, e schiudimi le braccia... - ecco il crepuscolo, la luce è sorta! Giovinettina lieta come una lieta mattinata, e candida

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loro. Come, come restar fra questi avelli che chiaman stanze? Copron di versi i lirici tinelli le lontananze : oh miei curati nelle vigne erranti col

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accorgi che diventi serio... Oh invoca, allora, invoca i santi attriti del desiderio! Il ciel le sue benigne aure non spira a giovinetto capo che si

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alle aiuole vergini e tranquille, oh non languir sul petto al viaggiatore!. . . Io leggo il cielo attraverso l'amore.

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dolce viso che in paradiso tondeggierà! Corna a ponente, luna crescente! Oh come è limpida la collinetta, e l'aria pura sulla pianura ; oh senti i cori

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all'aura : oh dolce il tuo sussurro! e alle rondini : addio! e ai passeggier: vi benedica Iddio! E, alla parola Iddio, lo assalse un'alta riverenza, e

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padre; ma le materne lagrime non prevedeva Iddio? Oh lo spietato oblìo che domina nel cielo! Nel cielo ?...Arpìa, silenzio! Ci può la madre udire: la

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... Ma un canto ecco s'innalza, e un uomo, al muro brancicando, arriva. - Chi è, chi non è ? Oh povero me!... Il prete lo giura, ma nulla io ne so: chi

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nonna! - Oh angosce, oh trasporti dell'anima mia! E i sogni sfumavano, la nenia svania... La tavola piena di trilli argentini ridea col profumo dei

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La caravana dei desiri miei verso di voi salìa, donna divina, come una fila di camelli ebrei al limitar di mistica piscina. Oh se giungeva ad

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ha corso, nè luce, nè suon... Oh cadete, mie pallide gote, e sull'ossa lasciate impietrir l'onestà delle sfingi, le immote che al deserto non ponno

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ministro in ginocchioni insulti a Dio con flebili orazioni per te che uccise l'infelice amore! Oh già l'anima tua fatta è splendore, e mentre chiede, in

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bottino). Intirizzisco se schiudono l'uscio, ma qui la stufa borbotta tepente: oh benedetto il mio piccolo guscio, per me, nevata, sei tutta

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. . . Oh dimmi i fantasimi che sogni nei cieli ; se posso, cingendomi di candidi veli, se posso evocarli, se posso imitarli! Qual fu stanotte, quando tu

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avvinghierei sprezzando il tuo rifiuto, e se il preludio dei baci incomincia ove finisca ignori!. . . Oh abbassa il velo, fuggi, e prega il Signore

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serbate, oh intatte ritornino le età che son morte; del dolce, del forte, del santo cantar! Ma meglio, assai meglio se invece lo aspetta, la pace, il

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chiusa. Quando al sol si riaperse, oh cosa triste! intisichian non innaffiati i fiori, e la vecchia languente guardava intorno e non vedea più niente

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: un grazie al macchinista dal petto esalerò. Venga il gennaio, il placido mese di pioggie e nevi, venga, ed io chiuda il guscio: oh giorni inerti e

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comune hanno lasciato; siedo, e veggo sfilarmi davanti ad uno ad uno i pellegrini che sembrano additarmi fra loro, e dirsi: oh vedi un giovinetto che

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Oh se l'ava non fosse sepellita, l'ava, l'antico amor della mia vita, s'ella vivesse ancor... pensate il gaudio di appenderle al seno della mia vita

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intemerato e l'animo pudico, benché, or lungi da me tu sia sepolto, ti parlo ancora, e ti riveggo in volto. Ecco il canuto crine, e il mite sguardo! Oh

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belli esametri, irti di sacre fole, la verità cantavano le bibliche parole; allor la bieca Eumenide salutava, tremante, la vergine di Dante. Oh il

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sussurravan già!... Oh dell'alcova fascini dove un bimbo è aspettato! Oh pregustati palpiti dell'istante affrettato!.. Nacque ?...morì ?... vergarono

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che sembra un petalo di gelsomino : con quelle piccole guancie di rosa, parenti prossime della mimosa. Oh quando, in braccio della nutrice, il tuo ti

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rispondo: - Sirene, Sirene, tornate a sonnecchiar sotto il sagrato: siete il vin che mi ha roso e le cancrene che m'han bruciato! Oh se il soffrir

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città sbadiglia... io stanco sono...oh il fulgido sole che spunta adesso, quello è sempre lo stesso da quando in cielo entrò! E a noi mutar coi

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