debolissimi, i dilettanti di astronomia praticano l’astuzia della “visione distolta”, cioè guardano nell’oculare con la coda dell’occhio. La visione
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toglie la luce prima dall’occhio destro e poi dal sinistro. “Quell’universo – scrive a Elia Donati nel 1638 – ch’io con mie meravigliose osservazioni e
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’occhio e delle lenti. Sottolineature del testo e appunti a margine dimostrano che Galileo lesse attentamente le pagine dedicate al telescopio con oculare a
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due nervi ottici, l’inquadratura dell’occhio destro va a sinistra e viceversa. Dalle due immagini, il cervello ne elabora una terza, dandoci la
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sarebbe stata percepibile a occhio nudo. Questo fuggevole evento rimane legato al più lontano oggetto che sia stato percepibile dall’uomo senza l’aiuto di
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al cielo. Un sottile pennello di luce unisce ogni stella al nostro occhio. I raggi stellari sono un ponte fisico, fatto di fotoni, tra noi e l
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Un patrizio genovese, Giambattista Baliani, dilettante di fisica e di matematica, gli fa mettere l’occhio a un cannocchiale. Ammaliato, Cassini
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, e tra questi anche Flamsteed nel 1690. In condizioni favorevoli si sarebbe potuto scoprire Urano persino a occhio nudo: la sua magnitudine all
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Allungate un braccio davanti a voi e tenete un dito alzato. Guardatelo ora con l’occhio destro ora con quello sinistro alternandoli rapidamente. Dato
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(esistono registrazioni di grandi gruppi di macchie visibili a occhio nudo al tramonto e all’alba, quando la luce solare è attenuata dall’atmosfera
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particolari così fini da essere al di là dei limiti consentiti dai telescopi e dall’occhio dell’osservatore. In effetti Schiaparelli era daltonico e
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. Così sorgenti di luce molto deboli, inaccessibili all’occhio anche se munito di telescopio, possono, dopo una lunga posa, lasciare traccia su una lastra
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studiare i movimenti degli animali e del corpo umano troppo veloci per essere colti dall’occhio. Marey schiaccia il grilletto ripetutamente e i fotogrammi
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’occhio non riesce ad afferrare un fenomeno così rapido, in Europa nemmeno con un complicato sistema di sensori meccanici ed elettrici Marey era
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3 – CON L’OCCHIO DELLA FISICA
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Così, dopo millenni di astronomia ottica, prima a occhio nudo e poi aiutata dal telescopio, nell’arco di un secolo nacque l’astronomia dell
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obscure dans le milieu de l’oeil”) dove dimostrava che il liquido vitreo dell’occhio assorbe l’infrarosso e l’ultravioletto lasciando arrivare alla retina
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che aveva individuato a colpo d’occhio e un’assistente la annotava. In questo modo riusciva a catalogare tre stelle al minuto nelle zone di cielo poco
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, saltava all’occhio, mentre tutti gli altri puntini neri (le mosche) scomparivano.
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pazienza che lo portò a compilare un catalogo di 1080 stelle, circa un quinto di tutte quelle visibili a occhio nudo, primo inventario stellare nella
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da Galileo e Keplero. “Quando l’occhio in oriente – scrive nel Codice Leicester – vede la luna in occidente, vicina al tramontato sole, esso la vede
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dell’astronomia a occhio nudo. Una riforma che tuttora scandisce il tempo in gran parte del mondo e anche la nostra vita.
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coda spettacolare, lunga 22 gradi. L’astronomo poté seguirla fino al 26 gennaio 1578, quando divenne troppo debole per l’occhio nudo. In questo caso
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La supernova apparsa nel 1604 traccia lo spartiacque tra l’astronomia antica, fatta a occhio nudo, e l’astronomia moderna, che si avvale del
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Con l’affermarsi del sistema eliocentrico e la scoperta di nuovi astri invisibili a occhio nudo, iniziò un serrato confronto scientifico. Non mancò
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1 – A OCCHIO NUDO
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Il telescopio, primo occhio tecnologico
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prossima generazione raccoglieranno 5 milioni di volte più luce del cannocchiale di Galileo e mezzo miliardo di volte più del nostro occhio.
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Dove arriva l’occhio umano
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L’occhio, il nudo occhio, è stato fino a 400 anni fa l’unico strumento per scrutare l’universo. Non è però uno strumento da sottovalutare. I modi di
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dall’occhio dell’osservatore, si vedevano distintamente come fossero vicini; e di questo effetto, davvero mirabile, si raccontavano alcune esperienze
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“perspicillum”, da perspicere, guardare in profondità, con occhio attento e penetrante. La parola telescopio (“guardo lontano”) sarà coniata dal
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nostro occhio, o meglio il nostro cervello, fornisce una risposta sensoriale che dipende dal contrasto più che dai valori assoluti della luminosità. È
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organismi fotosintetici erano già interessati a “vedere” ma solo 550 milioni di anni fa, in un verme marino, comparve un proto-occhio capace di rilevare
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Soltanto in superficie possiamo trovare qualche somiglianza tra l’occhio e la macchina fotografica. La palpebra ricorda il tappo che protegge l
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Un luogo comune vuole che l’occhio sia simile a una macchina fotografica. È qualcosa di enormemente più complesso e raffinato, anche se il passaggio
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raggiungere un diametro di 7 millimetri, se ce n’è troppa diventa piccola come una capocchia di spillo. Combinando meccanismi diversi, l’occhio umano
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cellule mediane si dividono in due liberando l’occhio. Tre mesi prima di nascere i feti sono in grado di percepire la luce attraverso il ventre materno, ma
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alla sua porta sotto l’occhio dei passanti. Antonio Marzo, annotando le Rime galileiane (sei sonetti, due canzoni e il Capitolo) fa notare come questo
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“mentale” che sperimentale. Il telescopio di Galileo, con un guadagno di un paio di magnitudini, poteva mostrare più stelle di quelle accessibili a occhio
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cannocchiale. Sul disco era tracciato un fine reticolato. Con un occhio Galileo osservava Giove al telescopio e con l’altro guardava il reticolato. Ogni
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