delle nitide immagini, ed un tale effetto si ottiene operando con pennelli luminosi meno obliqui che sia possibile.
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principalmente ad una eccentrica incidenza dei raggi obliqui. Il suo effetto è di rendere curvilinee tutte le linee rette che non sono presso il centro dell
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raggi obliqui sulla lente.
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essere tale che i raggi più obliqui possano ancor venire a passare a traverso della lente. Se il diaframma si pone troppo vicino, una parte della
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maggior quantità di luce che non i raggi obliqui; da ciò ne segue che nel far uso dell’oggettivo semplice conviene sempre, quando è possibile, fare
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dall’eccentrica incidenza dei raggi obliqui per cui, mentre diventano curvilinee, concentriche le rette un po’ lontane dal centro dell’immagine, viene
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necessariamente molto ristretto. Se la lente di dietro fosse più grande che la lente di fronte, essa sarebbe efficace per raggi più obliqui, si avrebbe maggior
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Il diaframma interno, anche quando non è molto piccolo, arresta i raggi troppo obliqui, e quelli che cadendo sulle pareti annerite del tubo
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Così un oggettivo fatto per produrre un campo piano quando deve servire per pennelli luminosi molto obliqui, ossia per fotografare oggetti vicini
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che abbiamo detto di sopra: quando questo oggettivo si usa per copiare, bisogna evitare che in esso cadano raggi molto obliqui, cioè aventi una
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riparare quest'orifizio in modo, che i raggi obliqui inviati dal cielo ed una troppo forte luce diffusa non vengano ad aumentare in grado troppo forte
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piccola e gli oggetti che si guardano sono molto lontani. L’iride coll’arrestare i raggi obliqui, che penetrerebbero nell’occhio, ha anche per effetto
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