Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 54 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Cipí

206588
Lodi, Mario 7 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Cipí e Passeri capirono che per convincere i passeri bisognava avere le prove e una notte supplicarono la luna: — O bella e gentile regina della

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una strada che le portasse lontano, in salvo. Per fortuna trovarono tutte chi un rigagnolo e chi una cunetta o un canale in cui infilarsi. — Addio

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. — E si addormentavano stanchi e felici dove capitava: sotto una tegola o sul fieno o sotto le stelle, l'uno accanto all'altra, cosí vicini che il

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di pianto, si coricò nel suo letto nebbioso. Tornato accanto ai suoi piccoli che già lo chiamavano papà, Cipí non sapeva se ridere o piangere, perché

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della mia mamma diceva che la sua bisnonna già lo conosceva e che lui è vecchio come il mondo e che non morirà. — O bella... — disse Cipí, — ma lui chi

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fa mai vedere? E se non mangia come noi perché ha il becco appuntito? Io dico che lí sotto ci sta un mistero... e se c'è, presto o tardi lo scoprirò

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bugiardo! Io ho detto la verità per il bene di tutti! — Sii calmo, Cipí, vedrai che la verità presto o tardi viene sempre a galla... piuttosto diamoci da

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Lo stralisco

208462
Piumini, Roberto 43 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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proprietari di greggi, commercianti di cavalli o di stoffe, chiamavano Sakumat nella loro casa perché abbellisse un angolo, un fondo di portico, o allargasse

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che fosse vocazione tardiva, o desiderio e gioco avessero premuto a lungo sotto la tonaca prima di far pollone, ché da sempre Filippo fu galante: e si

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si mostrava appartato o scostante con l'equipaggio: parlando anzi la loro stessa frettolosa lingua di canale, scherzava durante le manovre e la pesca

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interessava, e non soltanto per la bellezza del modello (che egli sospettava del resto minore, o meno assoluta, di quanto le infiammate parole di Maometto

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, modificando la posizione del volto o del corpo: ma nonostante quella complicata trasmissione di messaggi mostrandosi davvero, come il pittore aveva

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nero, nella penombra delle foglie, non mostrò mai inquietudine o allarme, come se ritenesse giusto e necessario quell'indugio. Affascinato e commosso

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fermarmi più a lungo a ritrarre la tua prediletta, o se lei non si muovesse nel sonno come spesso fa, costringendomi ad attese e spostamenti, potrei

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cattiva, o costrizione, in un volto di donna, signore. Gentile non rispose. Chiuse gli occhi per un istante, e nell'intimo buio delle palpebre, come un

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momento degli occhi, amico mio? — Lí va lo sguardo dell'uomo, o potente, — rispose Gentile. — E lí corre la mano del pittore. Come potrò vederli e

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accorgersene mescolava alle immagini dei libri quelle mai vedute, ma solo pensate, dei paesaggi di storie raccontate dalle serve o dal padre: luoghi

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pugnali dalle impugnature rosse e azzurre. All'arrivo dell'uomo vestito di nero, senza bisogno di parole o cenni, i due guardiani si allontanarono e

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ancora nell'ombra, dietro di lui, o fosse sparito. — Straniero, morirai, — disse Amilah con voce bassa, quasi cortese. — A nessuno è consentito entrare

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. Gentile, spingendo indietro il capo, quasi a rinforzare la minaccia della lama, o comunicare che era avvertito, riprese a dire: — Io ho sentito

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Sultano, per non rivelare richieste, complicità o intesa: restarono sulla donna, come se solo da lei dipendesse il destino. — Mi hai chiamato, dolce

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linea di prua, a tre o quattrocento metri dalla nave, Gentile notò qualcosa di bruno e irregolare, e si alzò incuriosito, coprendosi la fronte con la mano

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, tenendo la faccia scura, fra sé rideva di quegli argomenti da angelo astuto, o demonio garbato, e dava al discepolo meno scappellotti che carezze: e

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era quella una passeggiata: i due frati pittori raggiungevano Prato per diversi lavori, che li avrebbero laggiú trattenuti almeno tre mesi, o forse

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esercizio... Su molte cose, in verità, il pio uomo doveva allora chiudere gli occhi, o faticare per trovarne il valore, o praticare pazienza, giacché non

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occhi svelti, come a studiare il volto di quel rinomato. — Ero convinta ormai che ci avessi dimenticate, o per misteriose ragioni preferissi fare ogni

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passeggiate lungo il chiostro, o quelle appena piú ariose nel giardino del monastero, i ritmici e pacati momenti della preghiera la calmavano, la

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obbligate richieste che un pittore usa rivolgere al suo modello durante le pose. Semplici frasi, d'altronde, come: «Alza un poco la faccia», o «Voltati di

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nemmeno i sapienti teologi, o i filosofi, abbiano avuto parole per parlarne compiutamente... — Io, invece, ne sono certo, Diamante, — disse il pittore

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, - disse Filippo guardando gli occhi della giovane, che però erano fissi alla soglia, — perché siano completi occorrerebbe dire a suor Marta di guardare o

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, o ammirato e copiato la forma di un fiore. Una volta, poi, agitato nella notte da quel vuoto, ho preso la decisione di rinunciare, e di abbandonare

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mente come un canto appena imparato: le riascoltava nel pensiero talvolta per il significato, talvolta per il suono, e all'uno o all'altro la riprendeva

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Firenze: i capelli già raccolti a cestino... Un'immagine non chiara, simile a quella di un fantasma, o di un morto. Tentò di pregare. Chiese a Dio e

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non che, senza segno o ragione, anzi al mezzo di una pietosa obbedienza, suor Marta era scomparsa. Violento, greve, il signore fece domande su

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svelte aggiunte di Sakumat, ammirando il nascere ed ampliarsi degli spazi nella pittura. — Quello che cosa è, Sakumat? — Forse è un macigno. O una

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sentito di simili casi in altri luoghi, o altri tempi. Alcuni parlano di sostanze nocive che il corpo di mio figlio assorbe dall'aria, e che la luce

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. Non è un uccello? — No. Se fosse un uccello sarebbe un po' sollevato dall'orizzonte, o del tutto invisibile. Gli uccelli troppo lontani non si vedono

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passano mesi, mai piú di una decina, però. Poi, per una settimana o due, resta debole e dorme a lungo; infine torna vivace come prima. I medici

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stanze dipinte, oppure orientato diversamente, in modo da aver di fronte ora le montagne, ora la pianura e la città assediata, o le colline deserte, o la

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qui e là una grossa lepre avesse saltellato, o si fosse acquattata ad annusare i pericoli del campo. E il prato assorbiva quelle diversità come una

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... Sbaglio, o le capre di Mutkul dovrebbero essere piú numerose? Mi sembra proprio che siano diminuite... — Bravo! — esclamò Madurer. — Erano diciotto

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collina, o verso la pianura?» — Nel mare c'è solo l'orizzonte, Madurer. — Allora la nave va verso l'orizzonte, — disse il bambino. Guardava

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pericolo di vele pirate. Gentile non fu scontento o impaziente per la novità: da alcuni giorni il traballio della galea sulle instancabili corte onde

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i suoi lineamenti erano quelli di un bambino di nove anni. Tuttavia niente in lui era incompleto o gracile: il volto era limpido e grazioso, gli

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in modo solenne e direi quasi pressante, tale da non permetterci dubbi né esitazioni. Né dubbi o esitazioni abbiamo avuto, del resto, nel pronunziare

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Pagina 81

, vestiti poveramente, correvano ogni tanto sul ponte stretto, ma non per gioco. Sembravano indaffarati a portare ordini, o a misteriosi controlli. Passando

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Pagina 86

terribili abissi dell'oceano. — o parlo la tua lingua, Kama Katuray, — disse Gentile, rispondendo con un inchino a quello del dignitario. — Benché sia felice

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Pagina 88

di cuoio, o rilevati e gonfi, fermati al nodo da borchie o gemme. — ... e lode alla gloriosa Signoria della Repubblica di Venezia, città degna di

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Pagina 90

, come avrebbe in quelle condizioni potuto ottenere dall'Imperatore l'espressione o la posizione adatta all'opera, o suggerire gli spostamenti del corpo

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Pagina 94

sguardo non era cosa facile, non perché fosse superbo o arrogante, o pieno di insostenibile autorità, ma perché era assolutamente fermo, intenso e

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Pagina 97

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