Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

215373
Garelli, Felice 50 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Precetti di Morale 1. La voce della coscienza. Dimmi, caro giovinetto, quando hai adempito con diligenza i tuoi doveri, o fatta una buona azione, non

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che ne dà poco, o nulla. Da ciò comprendi che l'aumento delle forze, il lavoro, il latte, dipendono dalla nutrizione. L'erba e il fieno, nel corpo degli

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mattino, al mezzodì, e alla sera. Dopo cinque o sei settimane li spoppi, se li hai destinati al macello. Se vuoi allevarli, cominci a sostituire, al

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sufficiente, deve comprendere quanto serve a mantenere, ossia a conservare la vita, e quanto serve a produrre, ossia a dare quel prodotto di latte, o di

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trascurano i prati in aria, cioè le foglie di alberi e di arbusti, che crescono lungo i fossi, le vie, attorno ai campi. Son buone per foraggio, verde o

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, sole, o mescolate con altri foraggi. Perciò le raccolgono in tini, o entro apposite fosse, dove si comprimono e si chiudono. Il bestiame mangia

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tagliare i foraggi, si adopera uno strumento, fatto apposta, che si chiama trincia-paglia, o trincia-foraggi. Ve n'ha di grossi, a ruota, che valgono

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mescolati, si preparano profende, o razioni più appetitose, nutritive, e di facile digestione. I miscugli fatti con brodi, od infusi di semi, di farine

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. Queste si mettono in tini, o in fosse entro terra: si spruzzano d'acqua salata; si comprimono bene, quindi si coprono con terra battuta, o con tavole

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macerazione, ossia ammollimento nell'acqua, si preparano eccellenti beveroni, o zuppe, e si utilizzano ortiche, tritumi di paglia, e erbacce, che altrimenti

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le carni; migliora e cresce il vello degli animali lanuti. I foraggi spruzzati di sale in polvere, o disciolto nell'acqua, diventano migliori e più

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, dopo il pasto, od il pascolo, si disseti all'abbeveratoio. Ma bada che questo non riceva i colaticci del letamaio, o le sozzure dell'aia. Non abbeverare

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fiacchi, pigri, e deperiscono. La dimora alla stalla, o stabulazione, deve quindi alternarsi col movimento all'aria libera. Ciò è specialmente

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, che, nei contratti di compra o vendita, sono causa frequente di litigi e di spese. Vedi dunque che il tornaconto, non meno che la carità, comanda di

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lavori e nelle faccende di casa: non avviene mai che si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo

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rimprovero, o un castigo. Detta una bugia, ne inventano altre per nascondere la prima, e credono di farla franca. Ma la bugia ha le gambe corte; appena

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sulle strade: ora sconta le sue colpe con dieci anni di galera. Bada, giovinotto: o poco o molto, chi si appropria ciò che non è suo, è un ladro. È ladro

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, fanciulle e ragazzi, ognuno è obbligato a lavorare secondo la propria forza. Il tuo dovere, o giovinetto, è ora quello di attendere alla scuola, di aiutare

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: l'attività è madre della prosperità, e si verifica tuttodì e in ogni luogo. L'essere agiati e contenti, o poveri ed infelici, dipende in gran parte da noi

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medaglia di Carlambrogio. Egli correva a tutte le fiere e ai mercati, senza bisogno di comprare o di vendere; frequentava la compagnia di gente scioperata

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terra. Dimmi, o giovanetto: perchè uscendo dalla casa di Dio ti senti consolato, e più contento? Perchè ti sembra di essere migliore di prima.

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volesse mietere quando è tempo di seminare, o seminare quando è tempo di mietere, farebbe ridere fin le galline. Così c'è il tempo di lavorare, quello di

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. Mentre stava per recarsi al campo venne un compare, che l'invitò ad andare con lui al mercato. Matteo esitò alquanto, poi pensò: «un giorno prima o

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, canestri di vimini, gabbie, reti da paretaio e da pesca, sedie di paglia o cannucce. Non puoi anche tu fare lo stesso? Imparando un mestieruccio

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; si rammentano i cari lontani, e anche i trapassati; si scrive al figliolo, o al fratello, che andò soldato; si legge qualche pagina di un libro

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da una lira; corrisponde per esse un modico interesse, e le restituisce, tutte o in parte, a volontà di chi le ha depositate; è una vera provvidenza

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roba sta con chi la sa tenere; è anche vero che essa giova, o fa danno, secondo che si spende bene, o male. Guarda i tre coltivatori Renzo, Menico, e

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degli altri; quindi non c'è ragione di invidiare la condizione altrui. Comprese che le persone non si stimano più o meno secondo il mestiere che fanno

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profitto, e quale, o n'abbia una perdita, e quanta, deve fare quel che fanno gl'industriali, e i commercianti; deve cioè tenere, come essi, un conto

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6. I genitori. Se ti domando, o giovinetto: quali persone ami di più al mondo? io già indovino la pronta risposta del tuo cuore, e della tua

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o ricco, lavora: il lavoro è dovere, è gioia, è salute, è ricchezza. 14. Non crederti sapiente da te stesso: ascolta il savio, e diverrai più savio

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modi. La più parte delle malattie ce le tiriamo addosso con la nostra ignoranza, con le nostre imprudenze. Non si bada a quanto giova, o fa danno alla

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tu strappi ad una pianta le foglie due o tre volte di seguito nell'estate, la fai morire, perchè la privi dei suoi polmoni. Lo stesso è degli animali

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l'aria, specialmente quella pura del mattino. Un gran medico, che la sapeva lunga, ha detto che in ogni stanza dove, o si mangia, o si dorme, o si

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frutti maturati all'ombra; o soltanto in luogo non battuto dai vivi raggi del sole, sono sempre insipidi, e poco serbevoli. Vedi quant'è l'azione della

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si sta volentieri. Ma al contrario, molte case campaguole son tuguri che fanno pietà. Per lo più un'intera famiglia vive in una, o due stanzacce

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fai il paragone con altre bestie, ricoverate in stalle spaziose, arieggiate, salubri, ti convincerai da te stesso quanto la stalla, buona o cattiva

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. Negli angoli della vôlta vi sono sfiatatoi che, nell'inverno, si aprono per rinnovare l'aria, senza dover aprire porte, o finestre. Il pavimento è fatto

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1. Nettezza della pelle. La pulizia del corpo è la prima condizione di salute. Il tenersi puliti è anche un dovere per tutti, ricchi, o poveri. La

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polmoni. Bada alla testa: se non usi il pettine, e non fai qualche lavatura con acqua semplice, o saponata, vi si annidano certe bestioline schifose, che

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calzoni, e un ruvido giubbetto di lana, che gli serve di camicia, e muta questi abiti una volta all'anno, o tutto al più due. Ma costoro mandano un

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del tuo meglio per emendarti. Io conosco certi ragazzi cattivi che vanno in bizza, quando i genitori li correggono di un difetto, o li rimproverano

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a crescere il latte alle vacche. Stregghia, dunque, regolarmente ogni giorno le tue bestie. Nello stregghiarle, o governarle, usa queste avvertenze

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più, e non di meno. In ciò consiste la virtù della sobrietà, o temperanza. Chi pratica questa virtù, unita a quella del lavoro, vive bene, e

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guadagno di forza, di salute, e di lavoro. Ascolta dunque, o giovinetto, i miei consigli. Con sola polenta, solo riso, o sole patate un lavoratore non è

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impazzire; lo porta all'ospedale, e non di rado alla galera. Resisti, giovinetto, alla tentazione di chi ti volesse incamminare all'oste, o al liquorista

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; e poi a mangiarli, si corre pericolo di esserne avvelenati. E quante volte ciò accade! Cercando funghi, o per mangiarli, o per venderli, impara

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non sei ben sicuro. 2°«Neppure i funghi di buona specie non mangiarli, se sono tarlati, guasti in qualsiasi modo, raccolti troppo tardi, o troppo presto

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7. Prime cure agli avvelenati dai funghi. I segni di avvelenamento prodotti dai funghi sono: nausee, bruciori o peso al ventricolo; indi sforzi di

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vasellame costa carissimo, ed espone al pericolo di restarne avvelenati. Guai a mangiare cibi, specialmente acidi o grassi, che siansi lasciati

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