Per parte dell'amministrazione civile si è fatto lo stesso; si era affidata questa missione ad un nostro collega competentissimo in fatto
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capitolo 76, cioè che noi non facciamo mai questioni di campanile, ma mettiamo, come debito nostro, innanzi agli interessi privati, il pubblico interesse.
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fabbricati dove c'è tanta copia di combustibile e di minerale ferrifero, e d'onde i ferri prodotti si possono portare ne nostro paese con lievissima spesa di
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D'Ayala. Non insisto. Nostro intendimento è certamente quello del pubblico vantaggio, non l'interesse parziale. Rispondo soltanto all'onorevole
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Quelle radicali e, a nostro credere, dannose innovazioni non furono argomento testè di discussione, perchè non si proposero da noi variazioni di
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dall'onorevole Sanminiatelli, appoggiata per l'urgenza da qualche altro nostro collega, petizione firmata da circa, se non erro, 300 impiegati subalterni delle
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Ma che sapeva io di cause, di tribunali! Io non poteva saper altro se non che un nostro degnissimo amico era stato villanamente assaltato, perciò
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momento alla Camera tutto il mio rincrescimento per l'offesa di cui fu vittima il nostro collega il deputato Valussi.
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Or bene, mi viene a notizia che un nostro collega, l'ottimo Valussi, dal quale in politica vi sarà chi può dissentire, ma che credo meriti l'affetto
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Angeloni. Nella seduta di ieri, allorchè si discuteva del capitolo 5 del bilancio sottomesso al nostro esame, io presentai delle raccomandazioni e
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molti anni or sono, la quale era incaricata di verificare lo stato delle bonifiche della Sardegna, di cui faceva parte l'onorevole nostro collega
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della meschina somma di tre milioni e mezzo scarsi, io credo che converrebbe distruggerlo, sopprimerlo. Noi dobbiamo curare il decoro del nostro paese…
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nostro paese; la scena era completamente cambiata, e si videro cavalli in numero assai grande che destarono la compiacenza universale.
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viene a dire che, se non abbiamo cavalli per l'esercito nel nostro regno, com'è composto attualmente, vi sono però razze distintissime; che nel piccolo
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nessun rapporto si può paragonare al nostro.
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cavalli, mentre noi siamo obbligati di far uscire dal nostro Stato 11 milioni circa all'anno per pagare i cavalli che ci occorrono per l'agricoltura
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stalloniera nel nostro paese. L'industria del mantenimento degli stalloni è passiva per lo Stato di 400 o 500,000 lire. Sarebbe meno passiva per i
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Invece atteniamoci ai cavalli inglesi mezzo sangue, ai prussiani, ai perçerons che sono di grande utilità e molto ricercati nel nostro paese. In
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ebbero prima di me la parola e che in qualche guisa brevemente ho cercato di completare, vorrà approvare il nostro ordine del giorno.
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Commissione, perchè con una distinzione a nostro senso ingiustificabile fra benefizi e benefizi, esclude dall'esenzione della sopratassa anche i prebendari e
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Il nostro concetto è questo: le fabbricerie possiedono tanti milioni di beni immobili; questi beni immobili da un lato risentono l'amministrazione di
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l'animo nostro e di tutto il paese.
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altronde nostro dovere, di affrettare coteste liquidazioni, e senza ritardo iscrivere a favore delle fabbricerie la rendita corrispondente, ed
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. Ora sembra a me che l'onorevole Sella, il quale a ragione si dimostra così grandemente preoccupato della situazione del nostro Tesoro e cerca in ogni
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Il nostro progetto di legge relativamente all'asse ecclesiastico ben si può dire che si componesse di due parti, l'una era dichiarativa e l'altra era
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Come va che, dietro le proposizioni della Commissione, noi abbiamo receduto dalla proposta nostra ed acconsentito a togliere dal nostro programma la
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lasciare la tolda - ci ha portato via il nostro John!». «Povero giovane!» rispose Giulia, con un profondo sospiro. Lo Yacht era orientato,
condannarli subito ma per esercitare con essi quella carità, che il nostro Salvatore comanda, da principio si risparmia loro la vita ed invece si
del nostro paese. Regolo e con lui la maggior parte dei trecento, dinanzi al veto che era giunto di fuori «di non tentare nulla per allora a favore di
ancora cento passi all’ingiù verso la Lungara che il nostro amico già si trovava sulle sue peste seguendolo con aria sbadata come chi nulla avendo da
Guido, io dissi a Tito, ma non lontano dobbiamo avere la tenuta del nostro poeta pastore? Sì! rispose egli: a poche miglia e vi guiderò diritto a quella
volete! Essa aveva trovato il suo Eden tra le macerie e sotto la toga cenciosa del nostro mendico aveva scoperto colla sua immaginazione esaltata il
nostro affascinato, ma presentarsi alla donna de’ suoi pensieri così grondante, e forse senza cappello in testa, non è cosa che soddisfaccia nessuno e
dell’antica fama, corrotto com’è dai preti? Di tutti i danni fatti da questi impostori al nostro paese, il più imperdonabile è la corruzione con cui
quando occhio di donna s’era fiso per una volta sola nell’occhio del nostro Attilio ed aveva osservato la sua bella persona, per duro e cinto di triplice
Paolotti avoltoi. Tutto questo rasserenarsi dell’orizzonte del nostro mendico, era dovuto poi al cambiamento di temperatura politica, occorso verso la
inchino graziosamente le salutò, mentre Orazio le diceva: «Irene, ti presento Silvia e Clelia, la sposa e la figlia del nostro celebre scultore Manlio», e
rapportavano ch’egli aveva confessato complici e quindi nuovi arresti, nuovi tormenti, e nuove torture! Ecco! come da tanti secoli è trattato questo nostro
un osservatore dalla spiaggia, non per il nostro Manlio né per la povera Aurelia, che ambedue per la prima volta gettati loro malgrado sull’elemento
della bandiera! ciò mi ricorda la velleità di certa nostra vicina Repubblica, che dopo aver violato infamemente il nostro territorio, impadronitasi
a più moderate pretensioni ed aspirare anche all’adorazione di qualche divinità plebea. Così la pensava il nostro povero principe T.... obbligato a
solo nostro apparire. Ove diavolo si sono appiattati questi liberali che menan tanto romore?». L’ultima frase aveva fatto ripigliare i loro posti ai
e non torneremo senza aver adempiuto il nostro dovere». A mezzogiorno un messo da Roma annunziava: il moto della sera avanti essere rimasto dubbio e
Tornando ancora al 1849 ed alla scena fatale in cui il nostro povero Muzio all’età di due anni fu derubato del suo patrimonio a beneficio della
non ha forza, e col pugnale alla mano il nostro Coclite s’avanzava impavido contro l’apparizione quando questa gli gridò: ferma!, con tanta autorità e
egli non l’ha toccata. Questo non era veramente il caso del nostro John ch’era rimasto molti giorni in Porto d’Anzo ed avea visitato coll’Yacht la
figli, la si vedeva ravvoltolarsi spudoratamente nel fetido brago dei corruttori e persecutori del genere umano. Ma torniamo indietro al nostro racconto
sconforto nell’animo dei nostri giovani ed impressionabili militi, e coll’arma al braccio fece assistere l’esercito nostro, il fiore della nazione
singolare!, invece di propendere a studi che sembrerebbero più adatti al nostro sesso come la musica, il ballo ed altri femminili passatempi ed
questo è uno sparo del nostro amico; sta pur sicura, mamma, che presto noi lo vedremo qui di ritorno con della selvaggina». Un abbraccio amoroso alla
Accademia della crusca
