Sulla scarsa «eternità» delle attuali opere visuali, del resto, mi sono spesso soffermato: è una delle prerogative e delle caratteristiche dei nostri
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nostri giorni, è quello di perdere il retto intenzionamento e di scadere a una condizione di atelia che inevitabilmente conduce al peggior processo
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processi che vengono spesso utilizzati dai nostri «operatori» visuali. Il fatto, del resto, che tali operazioni vengano intraprese mi sembra già di
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comunicazione di massa che dalle grandi mitologie (artistiche, culturali) dei nostri giorni.
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Che poi tale opera sia destinata a «valere», sia destinata a «restare», è un altro discorso. Le opere nei nostri giorni, in prevalenza, sono
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del corridoio in discesa, l’opera (perpendicolare al suo supporto) appare ai nostri occhi inclinata (proprio come accade a Bomarzo a chi guardi fuori
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Uno degli aspetti più tipici dei nostri giorni è la rapida diffusione delle correnti di pensiero nei diversi settori, da quelli scientifici a quelli
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queste opere. Nulla, infatti, di più rischioso, per un’opera dei nostri giorni, che l’immediato raffronto con grandi costruzioni del passato. Ebbene, i
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) così caratteristica dei nostri giorni, e che si esprime attraverso certe composizioni musicali dove la notazione è basata anche sul suo valore
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Il caso di Tadini ci insegna oltretutto come ai nostri giorni sia più efficace un racconto figurato che un racconto scritto: il primo permette un
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La prova di quanto affermo sembra evidente a chi osservi quello che si è venuto verificando negli ultimi dieci, vent’anni nei nostri paesi dell
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mercificato in mano a grossi collezionisti e mercanti): quanto basta per affermare che, se si dà un prodotto dei nostri giorni che rientri in pieno nell
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Una delle circostanze che differenziano nettamente, ai nostri giorni, l’opera dell’artista «ufficialmente riconosciuto», stipendiato dal mercante
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Del resto la proiezione di opere di alcuni dei migliori nostri «sperimentalisti filmici» (così diversi tra di loro come Baruchello, Leonardi, Patella
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triste fatica. Vorrei invece cercare di evidenziare le radici profonde d’un fenomeno che si è venuto svolgendo sotto i nostri occhi negli ultimi decenni
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pop significò una volta di più una vera ondata di affascinante e terrificante influenza statunitense sull’Europa. I «nostri pop» (da Spoerri ad Arman
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alcuni nostri artisti come Lecci, Nannucci, ecc., se ne sono serviti a varie riprese). Le modificazioni e gli sviluppi del disegno originale possono
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alcune delle più recenti correnti dell’arte concettuale; e prova come l’arte visuale dei nostri tempi stia ritrovando - attraverso una «naturalizzazione
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constatare come, ai nostri giorni, non sia più possibile accontentarsi d’una critica di tipo assiologico, o di tipo meramente analogico, e come, invece
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«epochizzare» il nostro giudizio assiologico almeno rispetto ad alcuni dei prodotti (più o meno) artistici dei nostri giorni.
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accettabile ai nostri giorni. Siamo quindi ben lungi dal considerare il modello greco o qualsiasi altro modello dell’antichità come «inarrivabile»; mentre
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sufficiente esperienza. Anzi, è proprio in base ad una cosiffatta «ricostruzione» che dovremo compiere le nostre scelte e avanzare i nostri giudizi
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non abbiamo partecipato (né ci hanno partecipato i nostri antenati) e che si sono svolte in maniera del tutto autonoma. Ecco perché l’inaspettatezza
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insufficiente convalida riguardo ai fenomeni artistici dei nostri giorni. Si prendano due dei fenomeni più tipici del periodo che stiamo attraversando (1970-75
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conclamate. E la cosa non deve essere presa alla leggera perché mi sembra possa preludere a un rinnovamento di molti linguaggi artistici dei nostri giorni
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Quale è dunque la nuova sintassi che sta articolandosi sotto i nostri occhi? E ho usato a bella posta il termine «sintassi», proprio a indicare che è
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alfabeti si ritrovino ingigantiti in Kline, divenuti macchie e spruzzi in Pollock, illeggiadriti e familiarizzati nei nostri Dangelo, Scanavino
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Ma, prima di passare a considerare le altre tendenze e le altre personalità di rilievo, vorrei soffermarmi su quello tra i nostri pittori che ha
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nostri Campigli, Mafai, Menzio, tre artisti rimasti fedeli alla loro vena figurativa come lo è restato l’altro grande maestro francese Braque, la cui
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riaffermarsi d’una componente gnoseologica nell’opera d’arte dei nostri giorni costituisca indubbiamente un resultato positivo del periodo che stiamo
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strane creature, fa sì che esse rivelino ai nostri occhi una fisionomia a un tempo familiare e minacciosa, ammonitrice e sarcastica.
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, devono significare ai nostri occhi un prossimo futuro fantascientifico, oppure devono essere considerati come un’estrema ripetizione delle
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, persino tra arte visuale e poesia, che soltanto ai nostri giorni avrebbero trovato un vasto e facile sviluppo.
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fornire un’analisi della situazione effettiva in cui si dibattano le arti visuali ai nostri giorni tenendo conto di quanto la mostra veneziana ci
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poco ci può dire circa le opere che si vengono svolgendo sotto i nostri occhi e che non hanno più legami - né di metodo né di «contenuto» - con quelle di
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Ho affermato altre volte come si possa constatare ai nostri giorni un principio di «oggettualizzazione» che si estende non solo all’uomo e alle cose
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oggetti una qualità di «gusto», di piacevolezza, quale di solito attribuiamo a molte opere d’arte, anche dei nostri giorni. È questo uno dei punti chiave
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Fino a che punto la tecnica entra in gioco nell’opera d’arte visuale dei nostri giorni? Forse una simile domanda sarebbe sembrata, ancora alcuni anni
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secolo. Anche se un abisso - di anni e di idee - separa il lontano periodo degli anni venti dai nostri giorni, non possiamo non avvederci come buona
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nostri giorni. Perché scandalizzarsi - come tanti fanno - per l’inclusione nel dipinto di oggetti reali (seggiole, uccelli impagliati, catenelle
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venuta sempre più tecnicizzando, attraverso l’acquisizione di strumentari ermeneutici un tempo ignoti ai nostri autori (come quelli di marca gestaltista
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Voglio pubblicamente ringraziare i «due distinti signori» per la scarsa sensibilità dimostrata nei nostri confronti.
Siamo alunni della quarta «A» della scuola Emilio Morosini di Milano. Dallo inizio dell'anno scolastico abbiamo risparmiato un po' dei nostri soldi
quando ci sarà permesso, dovremo andare da questi nostri fratelli, e individuare questi loro piccoli bisogni «segreti», perché questa meravigliosa
qualificante' per la soluzione dei nostri problemi, ma la forza determinante sì».
I fatti: malgrado i nostri solleciti, l'Intersind, che rappresenta le Compagnie di navigazione aerea Alitalia, ATI e SAM, ha l'alto trascorrere
americani e scandinavi, ma anche dai nostri ricordi di lunghe ore fermi nei banchi.
profondamente dai nostri e da quelli delle forze socialdemocratiche europee».
attende non meno di dieci milioni di appassionati: sarà questa immensa folla a stabilire a che punto si trova veramente il ciclismo dei giorni nostri e di
preghiamo di stabilire il luogo dove i testimoni potranno essere ascoltati. A noi andrebbe bene Washington. In attesa di una risposta, gradite i nostri