l'adempimento dei nostri doveri non ci riesca gravoso, bisogna assuefarsi per tempo a esercitar la pazienza, ponendo ogni studio per liberarci dai naturali
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sostituiscono talvolta le sciarade ed altri giuochi di spirito: quelle più innocenti ricreazioni che facevano la delizia dei nostri vecchi e dei fanciulli
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dovuto usare talvolta utile severita; nè essere indulgenti coi nostri difetti o coi nostri falli, nemmeno quando ci accorgessimo d'alcuni difetti dei
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familiarità; metterli a parte dei nostri propri affari, nè dar loro a conoscere di avere grandi segreti; permettere che siano vestiti male nè che facciano
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vero fine di vivere. I primi nostri doveri sono quelli della religione, origine di felicità illibata in questa vita e di gloriosa immortalità nell'altra
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capitale del soccorso dei nostri simili. Se avete modo di fare un servigio fatelo con sollecitudine e garbatezza, od all'opposto manifestate subito senza
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. La sommissione invece d'essere ostacolo alla felicità, è un benefico aIleviamento dei mal della vita; fa sì che i nostri errori siano più facilmente
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lettera ai nostri amici il dolore del quale partecipiamo per la perdita che hanno dovuto sopportare nella famiglia. Dobbiamo: Far nota con biglietti la
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largamente compensata dalla raccolta, bella ed abbondante, che se ne ricava. Avviene delle cattive erbe, come dei nostri difetti: finchè son tenere, le
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può ricevere dall'irrigazione sono incalcolabili. Nei nostri paesi meridionali, caldi, con l'acqua si ottiene qualunque prodotto si vuole. Nei paesi di
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. Smuovine dunque solamente un po' per anno, e prima dell'inverno: così le darai tempo ad abbuonirsi per la primavera. La più parte dei nostri coltivatori
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26.Le vinacce e i panelli. Nei nostri paesi viticoli, poverissimi di foraggi, non si sa che farne delle vinacce, ossia i residui della fabbricazione
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tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri occhi, al nostro spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi il sole, la luna, le stelle
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5. Le vinacce e i panelli. Nei nostri paesi viticoli poverissimi di foraggi, non si sa che farne delle vinacce, ossia i residui della fabbricazione
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tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri occhi, al nostro spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi il sole, la luna, le stelle
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anche qui si manifesta quel desiderio che è comune nei nostri amministratori di far apparire la minor somma possibile nel bilancio proprio; ciò che
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Se noi avessimo in pronto le ferrovie progettate nella legge delle nuove costruzioni ferroviarie, potremmo contentarci, e ritenere che i nostri mezzi
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Or bene, io credo che in questo momento, in cui gli spiriti nostri sono impensieriti per la situazione che il complesso delle condizioni politiche ci
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certo è nei nostri pensieri, e che soprattutto è nei pensieri di un uomo pratico come l'onorevole Cavalletto. E all'onorevole Cavalletto io dichiaro
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volte che me se ne presentò l'occasione, perchè la Camera prendesse in considerazione le condizioni in cui ci troviamo rispetto ai nostri arsenali
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la più gran parte delle navi corazzate, non solo le nuove, ma anche le antiche, non può entrare in nessuno dei nostri bacini, eccetto che in quelli
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. Preparai un disegno di legge per provvedere all'assetto dei nostri arsenali marittimi. Con questo disegno di legge si disponeva lo scavamento del canale di
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o migliorando i nostri interni ordinamenti.
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troppo accade di molte delle nostre città e dei nostri comuni,
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nostri buoni uffici con molta diligenza, e anche credendo di poter, come è dovere dell'Italia, mostrarci interamente disinteressati, e di rimuovere
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dalle altre potenze non debba esser disgiunta. I nostri interessi morali e materiali ci impongono una vigilanza costante negli avvenimenti d'Oriente
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e della attività umana nelle grandi opere pubbliche dei tempi nostri senza che il lavorare in esse riesca esiziale all'umana salute.
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Si tratta di una parte interessantissima dei nostri operai. Sono operai che abbandonarono il focolare domestico, che costretti dalla condizione della
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oggi, anche in estere contrade, i nostri operai! E la fecero pei lavori del Gottardo, dove mancò ad essi ogni difesa, ogni tutela. Nella direzione di
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adoperato, rispetto ai nostri operai, parve quello di usufruirne il più che fosse possibile le forze, esigendo da essi i massimi sforzi, senza cura alcuna
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Io non so se nei lavori del Gottardo la diplomazia italiana abbia provveduto, abbia vigilato, abbia pensato alla condizione dei nostri operai.
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conte Sclopis, negli ultimi tempi della sua vita, ragionandosi un giorno delle condizioni nelle quali si trovano spesso i nostri operai in paesi esteri
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tratta della vita e della salute dei nostri operai, e parlare per essi, per chi abbia, più che il vano linguaggio, il sentimento e la coscienza della vera
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potrebbe rispondere che per quello che riguarda la salute ed il buon trattamento dei nostri operai provvedono le leggi internazionali; ma io credo che ogni
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accertare che, dall'ultima visita fatta quindici o venti giorni fa da commissari tecnici nostri, non risultava nemmeno il sospetto di questa malattia. Forse
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limiti del possibile, si provveda da chi di dovere a togliere le cause di un peggioramento nella condizione dei nostri operai.
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malattia che possa minacciare la sanità pubblica dello Stato, o che interessi in un modo qualunque i nostri concittadini, non mi venne alcun rapporto
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del Governo. È un lavoro che procura dei vantaggi considerevoli ai nostri concittadini che vi sono impiegati, e quando si usino le dovute cautele
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I nostri poveri operai che lavorarono e lavorano nel Gottardo non sono molto informati del modo con cui possono far valere le loro ragioni, appunto
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era una delle malattie che dominava specialmente al Gottardo e che colà ad un dipresso 2000 nostri operai si trovavano gravemente ammalati senza contare
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, e per lenire i dolori di tanti nostri operai, proclamati ovunque onore d'Italia.
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esiziali per i nostri operai, e poi accennò al modo come si eseguisse questo contratto.
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i nostri lavori, con l'animo sgombro da pungenti preoccupazioni.
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piccolo atto diretto a turbare i nostri rapporti internazionali. Ho letto sui giornali, di una circolare dell'onorevole ministro dell'interno ai prefetti
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interne non turba menomamente i nostri rapporti internazionali, e non scuote il nostro rispetto pei trattati.
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Governo un'azione energica contro ogni manifestazione o preparazione pratica diretta a turbare i nostri rapporti internazionali.
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vicina, verso la quale noi dobbiamo rivolgere i nostri sguardi, per riattivare quegli scambi, che formarono tanta parte della nostra antica grandezza
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l'attività del paese verso la terra dei nostri passati trionfi e delle future lotte della civiltà, non solamente contribuirà alla prosperità economica del
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cosa al termine brevissimo cui accenna l'emendamento dei nostri onorevoli colleghi, ma di voler andar oltre e portarlo almeno ad un anno, alla fine cioè
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palchetti dei nostri teatri, celle da alveare. E davanti a certi scalinoni, a certi muraglioni, a certi colonnoni, ho conchiuso, come è impossibile