nostri muscoli dopo la fatica, perchè essi riprendano immediatamente la forza che avevano prima di stancarsi.
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miosina. Noi possiamo ritenere ora come dimostrato, che la massa principale dei corpi albuminosi e quindi anche della sostanza contrattile dei nostri
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ai raffronti. Succede del sentimento della fatica ciò che succede di tutti gli eccitamenti i quali agiscono sui nostri nervi, che cominciamo a
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pensiero, e il lavoro dei nostri nervi? Prima di rispondere, vi prego di osservare cosa succede nelle feste e sui mercati quando la folla ingombra le
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le immagini della memoria e della fantasia sorgono col sentimento della spontainetà lungo tempo dopo che le cause esterne agirono sui nostri sensi, e
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dottor Patrizi ha fatto nel mio laboratorio una serie di ricerche ergografiche, dalle quali risulta che la capacità dei nostri muscoli al lavoro, così
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recare all'organismo dei nostri giovani. Per quanto io so, fu nel 1877 al Congresso degli igienisti a Norimberga, che il professor Finkelnburg fu il
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funzioni dei nostri tessuti, erano dovuti ad una semplice trasformazione dell' energia che proviene dalla lace. L' evidenza di questa concatenazione
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sconosciuto; e deve consistere certamente in un mutamento particolare del sistema nervoso, che sfugge ai nostri sensi. - Questa modificazione specifica può
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riunire nel più felice accordo tutti i piaceri sensuali, sì da formarne un'orgia sublime, questa non durerebbe che poche ore, e nella stoffa dei nostri
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nostri atti morali, che più d'una volta è bastato a calmare o a sollevare una procella, ma che noi non abbiamo mai saputo scorgere. È allora soltanto
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ai giorni nostri. Se si volesse credere volgare, si dovrebbe dire che noi siamo più egoisti dei nostri padri, e che questo affetto morboso vada
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di tutta la vita, ma che nei vili cessano con la giovinezza. Passata quest'età, i nostri nemici morali crescono di numero e di forza; e se la nostra
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calice della lode anche se sproporzionata ai nostri meriti. In questo caso, anche quando la ragione in sulle prime si rifiuta a ricevere la lode che
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lasciare i nostri giuochi e le spensierate gioie della nostra libertà per appressarci al tavolo del lavoro. Allora ci rifiutiamo alla imposta fatica e
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nostri occhi, i nostri capelli, la nostra cravatta, noi proviamo sempre un certo piacere, che varia secondo il grado della nostra piccolezza morale
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ai nostri occhi. Pare che si marchi un carattere del nostro individuo sulla cosa che è nostra. Noi possiamo benissimo entro di noi confrontare la
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porta agli oggetti delle nostre ricerche e dei nostri studii, ciò che si osserva nei malacologi, nei botanici, nei numismatici, nei bibliofili e in
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di un sentimento o di una facoltà della mente. Un corpo, più interessante per i suoi caratteri fisici, può occupare i nostri sensi sino a che si vuole
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noi con qualche legame di affinità, non fosse che quello del sangue caldo. Allora i nostri occhi, possono cominciare a incrociare i loro assi con
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. La forma meglio definita di questi piaceri consiste nel godere e nel soffrire delle gioie e dei dolori che non sono nostri. Parrebbe a prima vista, che
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doppiamente delle sensazioni di un altro uomo riflesso in noi, e dei nostri atti morali riflessi in lui. Dal momento in cui due uomini si son dati una
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dell'amore prima dei quattordici anni e dopo i cinquanta, sono nei nostri paesi pallide ombre o giuochi di fantasia. I fiori più splendidi e più profumati
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delizioso profumo su tutti i nostri giorni, a render calma una intera esistenza. La civiltà può elevare queste gioie ad un grado maggiore di
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con noi dei nostri grandi dolori. La sorella, d'altra parte, fino dalla fanciullezza trova nel fratello un essere che ama e al quale può dedicare tutte
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tanto facilmente, quando si parla delle regioni più misteriose del cuore umano, provano chiaramente come tutti i nostri vocaboli, che non sono altro
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del giorno. Gli endiometri più perfetti non sanno trovare che variazioni appena sensibili nell'aria di opposti emisferi, mentre i nostri polmoni
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insetti che il caso invia sotto i nostri passi, o godiamo nello strappare ad una ad una le ali di una farfalla. In qualche caso la manìa di
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Noi non giungiamo a conoscere i caratteri fisici degli organi che costituiscono il nostro corpo, senza anatomizzarli sui cadaveri dei nostri fratelli
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, si vuol conservare l'immagine dell'oggetto che ha impressionato i nostri sensi, e lo si affida alla memoria, che fa da archivista. Qui vi ha un fatto
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studio. I nostri libri, i nostri giuochi, i nostri parenti, gli amici nostri, tutti ci vengon davanti, tutti ci salutano e passano. Quanta gioia si prova
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gioie! Il mondo è grigio ed è la fantasia che lo colorisce; l'orizzonte dei nostri sensi è ristretto, ma la fantasia ci illude con giuochi sublimi di
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occhi esprimono chiaramente il piacere. I mammiferi, che vivono liberi nelle loro foreste, nascondono ai nostri sguardi i loro piaceri, per cui non ne
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sguardo pieno di desiderio e di affetto alle cose care che si stanno per abbandonare. Il capitale dei nostri piaceri è nelle mani della natura finchè
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Lo stato di salute può influire in modo straordinario sulla natura dei nostri piaceri. Le malattie, arrecandoci dolori positivi, diminuiscono anche
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da chi ne gode o ne abusa; sicchè nel nostro modo di sentire e di pensare, senza saperlo, paghiamo a caro prezzo gli errori dei nostri padri, e
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, sicchè abbia a camminare lento e zoppicante, quando uscirà nel mondo a spendere i nostri denari. Fatto questo, ci sarà possibile impiegare i nostri
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leggere una sillaba sul muso dei nostri parenti lontani. Io sfido lo stesso Lavater a rappresentare la fisonomia di un luccio che gode nel ghermire una
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nelle stesse nostre condizioni di desiderio e di forza, e che quindi possano soddisfare i nostri bisogni. Questa tendenza è nella sua natura intima
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dell'udito furono così intensi come ai nostri giorni. Crebbero sempre pel perfezionamento dell'arte e del senso e per l'accumularsi dei tesori
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ogni altro caso la luce ci dà la vita e la gioia, e noi ne godiamo fino agli estremi gradi di tolleranza dei nostri sensi. Quando si è restati sepolti
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Una locomotiva che passa innanzi ai nostri occhi ci interessa, perchè si muove con rapidità, e presenta una infinità di moti alterni e continui. Noi
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Un oggetto qualunque che ferma sopra di sè i nostri occhi con una sensazione piacevole, può interessare alcune delle facoltà superiori della mente e
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suono di una musica deliziosa, i nostri sensi provano un piacere che non è sorto da alcun bisogno e che non è stato preceduto dal minimo dolore. Il
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acque che non mostra alcuna traccia nè dell'uomo nè del tempo, lo scopo del nostro viaggio, i nostri interessi, il nostro paese, tutto ci appar così
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buona gente! Son nostri, infine. Che cosa non si darebbe per vederli contenti! Come sarebbe bello essere amati da loro! - E in altri momenti, nell'afa
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i nostri piedi come la carcassa d'un corpo vivo; il colosso ha guizzi improvvisi, dei quali non si comprende la causa, e che paion tremiti di febbre
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nostri laghi, così belli che pare non possa venir in mente a nessuno d'abbandonarli: tessitori di Como, famiglia d'Intra, segantini del Veronese. Della
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che s'aspettavano di scoprire una terra maravigliosa, parevan delusi; dicevano: - Ma è tale quale come i paesi nostri. - In un crocchio parlavano di
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che trovano a Brema, prima d'imbarcarsi, vitto, ricovero e bagni, per rimettersi dal viaggio di terra; mentre i nostri dormono sui marciapiedi.
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