La propagazione della luce. — La nostra attenzione deve essere ora rivolta a mutare le nostre primitive rappresentazioni del fenomeno di propagazione
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Come si è più volte rilevato nel corso delle nostre esposizioni, le formule dell'Einstein trassero la loro origine soltanto dal bisogno di spiegare
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Come dal nostro punto di vista euclideo il mondo del Poincaré a incostante temperatura ci appare quale un mondo deformato, così le nostre
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Ma, ora, ci si può chiedere, quale scopo abbia questa incessante generalizzazione delle nostre rappresentazioni dello spazio. E, peranco, può
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nelle nostre concezioni antiquate. Consideriamo però esattamente da prima, se, in realtà, ed in quali circostanze possiamo riconoscere per tale un
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Se però eseguiamo le nostre osservazioni in un tempo più lungo, come ad esempio nelle esperienze con il pendolo, tosto si palesa il non adempimento
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fisico il movimento stesso, quando si riferiscano le nostre misurazioni ad un sistema in quiete rispetto alla nostra vettura; appena però il conduttore
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senz'altro comprensibili le nostre osservazioni.
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Nell’esempio addotto noi possiamo, con eguale diritto, riferire le nostre osservazioni sia ad un sistema in quiete, sia ad un sistema di moto
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particolare, perché ci è stato sempre possibile di attribuire alle nostre misurazioni di spazio e di tempo un valore determinato.
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dalle nostre precedenti considerazioni.
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Da ciò possiamo trarre le forze di pensiero per fare un passo innanzi nel campo delle nostre conoscenze, per giungere cioè al concetto di spazio
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Ciò detto, vediamo se lo spazio tri-dimensionale delle nostre originarie concezioni sia o no curvo, questione questa alla quale si allaccia l'altra
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Siamo a buon punto per giungere ad estendere le nostre considerazioni dal CONTINUO bi-dimensionale al CONTINUO tri-dimensionale.
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È dunque falsa la seconda parte del nostro enunciato? Vedremo che no, ma occorrerà osservare le nostre esperienze con chiari occhi.
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: poi che esse intervengono sempre nelle nostre esperienze, i corpi, il cui moto noi esaminiamo, non possono mai trovarsi nelle condizioni ideali
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quanto più nei nostri gabinetti esperimentali riesciamo a diminuire le influenze esterne agenti su i corpi in moto, cioè ad affinare le nostre
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forma di atomi chimici, or sotto forma di corpi celesti, secondo le nostre cognizioni, riempie tutto lo Spazio. Potremmo concepire l'assenza della
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sconosciute, e delle quali per ciò non tenevamo in prima conto nelle nostre indagini.
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Limitiamo ancòra il campo delle nostre considerazioni, da prima: al tavolo su cui scriviamo. Come percepiamo il moto di una pallina posta sul tavolo?
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L'avere riferito le nostre considerazioni alle pareti, anzi che agli spigoli del tavolo, evita la causa d'errore che abbiamo rilevata.
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una volta scelto come origine di un sistema di coordinate, dobbiamo considerarlo fissato per tutte le nostre successive indagini, se vogliamo dare un
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Sole il nostro sistema di coordinate, per riferirvi i risultati delle nostre indagini fisiche.
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Misurazioni estremamente curate dagli astronomi ci hanno provato che un sistema così ancorato non garantisce rigorosamente la validità delle nostre
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ancòra insino a che — per mero caso, forse — non avremo trovato quello che ci permetta di constatare la perfetta esattezza delle nostre leggi teorico
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Il quadro del Mondo, che abbiamo descritto da principio, trova un solido appoggio nell'esito delle nostre fatiche, poi che, per esso, lo spazio ha
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La nostra meta è certa e maravigliosa, ma lontana: bisognerà fare appello a tutte le nostre forze per potervi giungere.
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rinuncia più assoluta alle antiche concezioni, rinuncia che non sarà inutile perché ci offrirà la impensata possibilità di allargare le nostre conoscenze
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ubbidisce con rigore alla legge di inerzia. Questo è il risultato delle nostre osservazioni eseguite fuori del veicolo.
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Il moto in rapporto alla seconda, ed alla Terza legge della Meccanica. — Finora nelle nostre considerazioni, ci siamo serviti solo della Prima legge
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Che cosa osserverà il fisico che cammina nel veicolo? Per semplicità, e coltanto per ciò, ché le nostre considerazioni non muterebbero in caso
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L'esperienza di tutti i giorni ci convince della verità delle nostre conclusioni. L'aria non riempie tutto lo spazio, nel quale vivono il Sole e le
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nostre conclusioni: un apparechio costrutto a tale scopo può trovar posto in una spaziosa sala.
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Il principio però evidentemente contraddice le nostre anteriori concezioni teoriche, poi che il risultato dell'esperimentazione Michelson - Morley ci
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