freschi, degli umidi. Vi son persino le piante dell'acqua, e delle roccie nude. Se vai alle nostre spiaggie marine, vi trovi l'ulivo e gli agrumi, ed
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di un fondo. Se si volgessero all'irrigazione i molti fiumi, e torrenti che discendono dagli Apennini e dalle Alpi, e dai monti delle nostre isole, se
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- Lucio, prestaci il tuo treno che facciamo fare un viaggio alle nostre bambole!- disse un giorno l'Emilia a Lucio. Lucio sùbito: - Per quella della
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tanti fiori. Infatti molta gente viene da paesi lontani per godere il nostro clima mite e per ammirare le nostre bellezze. Come dobbiamo amare la nostra
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che ha in fronte. Dunque, come in tutte le nostre ville, il convegno delle persone più autorevoli di **** era nella OFFICINA CHIMICO-FARMACEUTICA DI
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che prendeva il largo: « Guardate, » disse, « non è quella laggiù la barchetta delle nostre damine inglesi, qui della villa? » « Ma sì, è proprio
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« che le nostre sono ciance da far ridere i morti? E mi pare che tutti siate un po' in cimberli, a chiacchierare così in pubblico di donnette e
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, che la mediocrità, costruì colla ispirazione del comodo, del risparmio e della convenienza. Ma non cercare gli avanzi delle nostre glorie municipali
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Arnoldo e le sue sorelle occuparono que' primi giorni visitando, a parte a parte, le nostre chiese, più antiche e famose, i pochi monumenti dell'arti
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silenzio e con una quiete consueta, si dividevano, gli uomini a parte destra, le donne a sinistra; savio costume antico che ancor dura nelle nostre
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nostre più vive speranze son le più vane. Un giorno - non eran passate più di due settimane dacchè Maria stava in casa della vedova - le due donne
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, avete una cera che fa pietà.... Via! ecco quel che son divenute le nostre ragazze: vedete un po' cosa si guadagna a star nelle case de' grandi signori
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storico, e de' quali pochi avanzano nella nostra città; uno di que' palazzi, che, in mezzo alle nostre moderne case dalla fronte gretta e linda
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una gran scampanellata destò gli echi di que' cameroni, e fece batter più forte i cuori delle nostre donne, avvertendole che il buon momento era
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conduceva l'amico nè lungo le monotone strade di circonvallazione, nè sotto i castagni già brulli e nudi delle nostre solitarie mura, ma se lo traeva
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alcuno di lor signori capita nelle nostre parti, si fa servir da osteria la casa della parrocchia; ed è un onore che fanno.... Il curato c' è sicuro, un
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nostro vicecurato. Egli ne conosceva tutti dal primo all'ultimo, veniva a sedere presso i nostri fuochi, nelle nostre povere stalle; nè mai così poco
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cameroni e gli anditi buj delle ville deserte, se pur non albergano capovolti, in mucchio, su le soffitte o ne' soppalchi delle nostre case, o non sono
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terra, oh no! non possiamo distaccarlo dal nostro cuore l' amor della poesia, che succhiamo forse col latte delle nostre madri, che beviamo coll'aria
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modi. La più parte delle malattie ce le tiriamo addosso con la nostra ignoranza, con le nostre imprudenze. Non si bada a quanto giova, o fa danno alla
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22.Il premio del lavoro. Dio ci obbliga tutti al lavoro; ma ci fa trovare in esso una sorgente di felicità, e di benessere per noi, e per le nostre
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uniti in un solo affetto, si prega insieme, e si invoca la benedizione del Signore sulle nostre famiglie, su tutto il paese, su tutti gli uomini della
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ascolto attonita. Egli è al suo posto, quando nelle nostre tranquille serate discute coi suoi amici di politica, di economia o di filosofia: nella sua
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ritrosie dell'autrice, insieme alle nostre insistenze crediamo sia valso il consiglio di Antonio Fogazzaro il quale ventitrè anni fa, ignorando chi si
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per adeguarsi al nostro più triste e quotidiano orizzonte, per morire tra le nostre mani ghiacce dopo aver aleggiato per un tratto fuori dalla nostra
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, signora. Son sicuro però che non l'avrà fatto apposta.... LA QUERCIA E tu, che cosa vieni a fare qui, e perchè hai fatto uscire le nostre anime dalle loro
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.... Lo tengo nascosto sotto il mio mantello.... Scappiamo.... Gira il Diamante, così perderà le nostre tracce.... (Sgusciano via da sinistra, fra le
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, ma non possiamo vedere di là dalle nostre ombre.... LA GIOIA-DI-VEDERE-CIò-CHE-È-BELLO (abbracciandola anch'essa) E me, mi riconosci?... Sono la Gioia
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dice che i nostri corpi, i nostri gesti, le nostre parole bagnano in un oceano di mistero e d'infinito. Egli ci dona una speranza, ma purchè noi
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di risvegliare in noi pensieri di vendetta, vivranno ancora, nelle nostre case e che ogni morto di guerra spanderà sul cerchio memore dei superstiti
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piú su delle nostre teste. Un giorno mi girò di difenderla, io e la Guasti ci pestammo nei gabinetti e fu cosí che diventammo amiche. Io e Ippolita
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della Patria e difendere le nostre terre contro gli altri popoli che volevano invaderle e conquistarle. La cerimonia è stata molto solenne perchè vi
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si oppose dicendo: - non sai che queste zucche non sono nostre? Non bisogna toccare la roba altrui: E fece chiedere al padrone della terra il pemesso
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dire, sapete? ma le nostre lepri non sono proprio come ì daini: sono come le pecore. E l'altro zitto. Andarono ancora un poco, e il millantatore tornò
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all'ora della colazione. In quella cucina dai muri velati di nero, a cagione del fuoco che, secondo le abitudini primitive delle nostre più povere case di
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