grandezza!" Sta bene, purchè non si dica come lo sogliamo dire per consuetudine dell'animo contratto nelle nostre scuole classiche, dove si canta un inno
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il principio dello nostre conoscenze intorno alla chimica dei muscoli. Nel 1845 Helmholtz trovò che un muscolo in riposo contiene poche sostanze
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fertilità di questa provincia e quella che ho veduto in molti paesi della Germania e dell' Inghilterra, tanto sono più favorite queste nostre popolazioni
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inosservati. Ciò che è veramente deplorabile, e che forma la sorte infelice di questi fanciulli delle nostre miniere, è questo: che il materiale da
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altro al suo posto, è la cosa più difficile a spiegarsi nel congegno delle nostre funzioni cerebrali. E più meravigliosa ancora, è la potenza che
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maggiore che lascia in noi la vista del deserto. Ciò che manca quando parliamo delle sensazioni nostre interne, è il peso e la misura: sono le sfumature
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produce l'insonnia. Dopo una giornata passata in un lavoro intenso, se alla sera ci mettiamo ancora a tavolino, ci accorgiamo che le nostre idee sono
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Sella. Il profilo di questi monti mi rammenta le nostre Alpi, ed altre emigrazioni ed altri cimiteri pia tristi. Ogni anno migliaia di operai
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brillanti, da far rivaleggiare le nostre colombaie militari con quelle dell'estero. Merita, ammirazione il coraggio di questi animali che si lasciano
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formidabili. Noi vediamo da lungi il magnifico spettacolo di un panorama morale, dove la virtù e la religione ci attendono per incoronare le nostre tempia
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il nostro libero arbitrio ci rende responsabili delle nostre azioni; ma nei lavori della mente la fortuna prevale sulla virtù, e noi non possiamo
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che noi concediamo alle nostre opere, ci atteniamo quasi sempre al valore, che può essere loro attribuito sulla pubblica piazza dell'opinione; perciò
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dalle nostre lagrime e sulla quale la nostra mano inesperta ha tentato le prime prove della scrittura, noi vediamo scritto: bene. D'allora in poi tutto il
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: basterà osservare gli esemplari viventi che passeggiano, o più spesso percorrono in auto le vie delle nostre città. Questi piaceri sono di tutte le
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conseguenze della civiltà, che ha tolto l'uomo alla beata foresta ed alla carne cruda per portarlo nei nidi di corruzione e nei pandemoni delle nostre
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pressantemente per una stretta porticina, fanno nascere un tale scompiglio in tutte le nostre facoltà, da indurci in uno stato di vera frenesia. A parità
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porta agli oggetti delle nostre ricerche e dei nostri studii, ciò che si osserva nei malacologi, nei botanici, nei numismatici, nei bibliofili e in
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. In questo caso, senza volerlo, esso ci rammenta indistintamente il nostro passato, quasi che i nostri piaceri, i nostri dolori, le nostre passioni
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, parliamo cogli uccelli, coi rami e coi cavalli, effondendo in essi le nostre gioie e i nostri dolori. Noi abbiamo sempre bisogno di veder riflessi i nostri
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che prende questo sentimento a tutte le nostre gioie, viene espressa complessivamente della parola compagnia; ma riesce molto difficile a definirsi
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si prova in tutto il puro ideale della sua perfezione, quando la compassione è ridestata da qualche personaggio o da qualche attore delle nostre
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grado, noi proviamo un vero bisogno di aprire agli altri i tesori del nostro cuore, mostrando le disposizioni nostre a sodisfare i loro bisogni e a
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tasca e per ogni scrigno. In quasi tulle le nostre azioni giornaliere noi spendiamo gli spiccioli di queste gioie parlando e lavorando cogli altri
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quale fosse il vento che infranse i nostri alberi, che squarciò le nostre vele. Fu l'invidia degli uomini o la crudeltà del destino? Fu la mancanza di
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nostro corpo, o colle dita nostre o d'altri, od anche con un corpo estraneo, si produce in moltissimi una sensazione particolare, la quale non è
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ragiona. Chi non ha conosciuto sua madre può appena immaginare le gioie soavi di chi la possiede. Quando, riandando le nostre memorie, cerchiamo di
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esiste potente e necessaria, ma che, nata in noi, si indirizza ad una regione sconosciuta che sfugge alle nostre investigazioni, che noi sentiamo ma non
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manda qualche cosa, della quale noi ci accorgiamo. Nel regno del sentimento invece i misteri crescono, le ombre discendono sull'orizzonte delle nostre
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nostre due volte e di non essere colpevoli d'egoismo; e serbandosi pronte ad ogni nostro comando nel santuario della mente, si conservano poi fedeli
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cognizioni con la esperienza propria e con l'applicazione personale delle nostre facoltà. Le gioie dell'osservazione sono più intense e rendono acuto lo
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quali possiamo comunicarci reciprocamente le nostre idee. La funzione del linguaggio contribuisce in piccola parte a formare il piacere complessivo del
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frammenti delle nostre memorie e delle nostre reminiscenze e colle immagini presenti, veri quadri di prospettiva morale, dove tutti gli elementi che
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avida sempre più di sforzi maggiori. Oggi abbiamo dato un giro alla manovella che serra le nostre passioni, domani ne daremo due, poi tre, poi quattro; si
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silenzio della tomba. L'invenzione di nuovi giuochi e di nuovi divertimenti può essere un'altra formula con cui si trasmettano ai posteri le nostre gioie
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raccontiamo le nostre più o meno fortunate vicende agli uccelli, ai cani, ai cavalli. In qualche non raro caso l'uomo si mette davanti allo specchio e
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L'avvenire delle nostre gioie è già abbozzato fin dalla nascita, per il solo caso che ci volle maschio o femmina. In ogni modo, nella funzione del
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prodighi, scialacquatori, e poniamo quasi sempre in grande pericolo le nostre finanze. Bene spesso l'eccessiva nostra ricchezza ci impedisce una totale
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nelle nostre serre. In generale si può dire che nei paesi freddi predomina l'estensione del piacere alla sua intensità, mentre si osserva un rapporto
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delle cose nostre senza superbia; crediamo e ridiamo, e se, dopo questo, non saremo ancora felici, potremo almeno dire di aver fatto tutto ciò che
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nelle monadi, la lente del microscopio non ha saputo trovare nè nervi, nè gangli: ma, sia che questi sfuggano alle nostre indagini, o sia che in essi
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nelle stesse nostre condizioni di desiderio e di forza, e che quindi possano soddisfare i nostri bisogni. Questa tendenza è nella sua natura intima
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misteriosi fenomeni della sensazione, che sfuggono interamente alle nostre più diligenti indagini. Due individui posti nelle medesime condizioni di appetito
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vulcanico dei grappoli cresciuti sulle lave del Vesuvio ai vini togati di Malaga. I piaceri che noi custodiamo gelosamente nelle nostre cantine spettano
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, tranne presso alcune orde selvagge, tutte le nazioni hanno una musica propria; ma di rado può essere impunemente sentita dalle nostre orecchie. Fino
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. Noi non possiamo tollerarle a lungo che quando perdiamo nel sonno la coscienza delle nostre sensazioni, o quando ci troviamo in condizioni morbose. In
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del cuore, invitandoci a pensare e a sentire. Così, più d'una volta noi ci soffermiamo nelle nostre passeggiate dinnanzi ad un cartello indicatore
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dell'ebbrezza, noi possiamo assistere allo spettacolo di un eccitamento di tutte le nostre facoltà; ma, più tardi, l'esaltazione disordinata ed eccessiva di
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fondamento di vero spettegolavano alle nostre spalle scoprendo il lato ridicolo di tutt i noi. Per via indiretta lo venivamo tutti a risapere
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nostre amicizie. Ma quando lo vedevo, era inutile, avrei giurato che quell'uomo non aveva mai commesso un'azione ignobile, che disprezzava
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comodità e di ninnoli, che gli davano un'aria di nido domestico, affatto diversa da quella delle nostre celle nude di locanda. Era un bel giovanotto
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