anteriori alla nostra, e sembra anzi che in un'epoca lontana, posteriore però al primo consolidarsi della superficie lunare, siavi sulla Luna, stata
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per le quali sulla Terra la nostra mente non trova termine di confronto possibile, e le quali di troppo superano la realtà delle dimensioni terrestri in
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120. Se le orbite di Mercurio e della Terra giacessero esattamente nel medesimo piano, come di necessità avviene nella nostra figura, si dovrebbe
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o polari, due zone temperate, una zona torrida; doppia quasi della nostra avrebbe la durata dell'anno, e poco meno che doppie del pari avrebbe le
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157. L'eclisse di un satellite avviene, come per la nostra Luna, quando esso entra nel cono d'ombra
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accadere allora che un satellite scompaia alla nostra vista prima di toccare il lembo del disco del pianeta
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più ritorno alla regione nostra.
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Sono esse corpuscoli infiammati, di dimensioni relativamente minime, che attraversano la nostra atmosfera.
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rapidissimo, allorchè si precipitano attraverso la nostra atmosfera, si riscaldano siffattamente, a cagione dell'urto e dell'attrito contro le molecole
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composta la nostra Terra.
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b) La temperatura eccettuata, il Sole è fatto come la Terra; esso ha un'atmosfera come la nostra; dei venti alisei come i nostri, delle, nubi, come
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diffusa nella nostra atmosfera.
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33. Ora torniamo alla nostra figura. Consideriamo la posizione T1 della Terra; l’emisfero rivolto al Sole, (la parte sinistra del circoletto che
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34. Completiamo però la nostra dimostrazione. Voi avete appreso nel paragrafo V precedente che un abitante qualsiasi della Terra ha mezzogiorno
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deriverebbe che le zone temperate non fruirebbero più dei calori canicolari a cui la nostra vegetazione va debitrice della sua rigogliosità.
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Portiamoci ancora in M e rivolgiamo la nostra attenzione ad una nave in arrivo; accade il rovescio
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L'insieme dei corpi celesti, o pianeti, che girano attorno al Sole, fra i quali figura la nostra Terra, è ben poca cosa se lo si considera in
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non ha nelle vicinanze del polo alcuna stella, che si possa comparare per splendore alla nostra stella polare.
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nulla fra essa e noi arresta la nostra vista. Ma al di del punto B lo sguardo, pur propagandosi lontano lunghesso la retta BQ, non può vedere punti
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A darvi ragione di questi due fatti, che primi nella Luna attraggono la nostra attenzione, mi è duopo aspettare che io vi abbia prima edotti e
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di seguito, non la vediamo in nessuna parte del cielo; si ha allora quel che suolsi chiamare comunemente Luna nuova: nella nostra fig. 23 la Luna
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parte del punto p', la Luna viene a passare per il suo meridiano ossia per il piano che nella figura nostra proiettasi in OE e nel prolungamento suo.
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attraversare il cono d'ombra privo della luce solare, sparirebbe alla nostra vista, e noi avremmo una eclisse di Luna ad ogni plenilunio, il che non è.
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9. Se saliamo in M, in cima alla torre (fig. 3), la nostra visuale diventa la Mq mentre quella del luogo ove stavano prima era la PQ. Dal piè della
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Marte suole presentarsi meglio alla nostra vista nelle grandi opposizioni, che nelle altre, è stato rilevato principalmente negli anni 1877-1879, con
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variabili della nostra zona temperata, e tanto meno poi in mezzo al fumo e alla luce elettrica di una città grande; ma sopra una mediocre elevazione delle
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spettrali, principalmente da quelle di Vogel; secondo il quale tale atmosfera sarebbe di composizione poco diversa dalla nostra, e sopratutto molto ricca
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La mente nostra non è avvezza a concepire tali grandiose opere come effetto di potenze comparabili a quella dell'uomo. Quando però dalla
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Tale è pertanto la costituzione nota fin qui degli inviluppi solari. Le righe costantemente visibili al bordo del Sole sono indicate nella nostra
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variazioni che soffre lo spettro della stella prodotto dalla nostra atmosfera. Infatti le palpitazioni dello spettro atmosferico or lungo or corto or
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fama, essendo le sue stelle appena eguali a quelle della nostra Orsa Maggiore. La stella Polare ivi è assai piccola e trovasi nell’Ottante e gli
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meccanica nostra in interpretarne la struttura. Il cenno qui esposto che siano sfoglie sferiche è certamente assai ingegnoso, ma non tutte certamente sono
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dagli astronomi, abbiamo già molti materiali per illuminare un poco la nostra ignoranza. In questa materia dobbiamo sempre avere avanti agli occhi il
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, e noi pure dietro uno studio diligente per quella parte che è visibile alla nostra latitudine possiamo assicurare l’esattezza di queste descrizioni
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reale sfida ogni nostra congettura.
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Sono dunque, questi mezzi artificiali, semplici aiuti alla nostra incapacità, ma essi in fondo non ci fanno punto meglio comprendere l
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argomentarne la generale esistenza negli altri. La costituzione atmosferica degli altri pianeti che in alcuni punti è cotanto simile alla nostra, non che
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bianche, il che può nascere da un leggiero assorbimento della nostra atmosfera pei raggi rossi.
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’epoca nostra il loro stato.
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vitreo che tende a liquefarsi. Viviamo in un lento tramonto, che dura quanto la nostra esistenza.
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una parte del cervello, con il loro pennello di luce le stelle fanno, per così dire, il solletico alla nostra intelligenza, alla nostra curiosità
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nostra: se il sovrano governava male, i fenomeni celesti ne erano perturbati e la riprovazione del cielo (“Tian”) si esprimeva in carestie, pestilenze
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nostra galassia.
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Lockyer e Janssen nel 1878: ipotizzarono l’esistenza di un elemento specifico della nostra stella e lo chiamarono elio. Questa volta non era un
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di Tombaugh, che risultò pari al 17 per cento della nostra Luna. Una miseria.
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effetti Jansky aveva scoperto che quel sibilo proveniva dalla costellazione del Sagittario, dove si trova il nucleo della nostra galassia.
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atomi” nella nostra galassia, secondo la poetica espressione di Millikan. Il quale tuttavia nel suo lavoro si guardò bene dal citare Pancini ed Hess.
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stelle con pianeti sono la regola. Una stima fatta su base statistica dalla Nasa nel 2012 parla di 100 miliardi di pianeti solo nella nostra galassia.
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dell’astronomia a occhio nudo. Una riforma che tuttora scandisce il tempo in gran parte del mondo e anche la nostra vita.
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meravigliose che cambiano per sempre la nostra immagine dell’universo. Galileo è razionale, inaugura il metodo scientifico basato sull’osservazione e sull
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