di Dio o Decalogo Io sono il Signore Dio tuo: - 1. | Non | avrai altro Dio fuori che me. - 2. Non nominare il nome di |
Quartiere Corridoni -
|
Dio tuo: - 1. Non avrai altro Dio fuori che me. - 2. | Non | nominare il nome di Dio invano. - 3. Ricordati di |
Quartiere Corridoni -
|
santificare le feste. - 4. Onora il padre e la madre. - 5. | Non | ammazzare. - 6. Non commettere atti impuri. - 7. Non |
Quartiere Corridoni -
|
- 4. Onora il padre e la madre. - 5. Non ammazzare. - 6. | Non | commettere atti impuri. - 7. Non rubare. - 8. Non dire |
Quartiere Corridoni -
|
- 5. Non ammazzare. - 6. Non commettere atti impuri. - 7. | Non | rubare. - 8. Non dire falsa testimonianza. 9. Non |
Quartiere Corridoni -
|
- 6. Non commettere atti impuri. - 7. Non rubare. - 8. | Non | dire falsa testimonianza. 9. Non desiderare la donna |
Quartiere Corridoni -
|
- 7. Non rubare. - 8. Non dire falsa testimonianza. 9. | Non | desiderare la donna d'altri. - 10. Non desiderare la roba |
Quartiere Corridoni -
|
testimonianza. 9. Non desiderare la donna d'altri. - 10. | Non | desiderare la roba d'altri. |
Quartiere Corridoni -
|
DENTINO CATTIVO Ninetta piange; le duole un dentino. | Non | vuole confessarlo alla mamma perchè teme di essere condotta |
Quartiere Corridoni -
|
- pregava gentilmente il medico, ma la bocca di Ninetta | non | voleva proprio aprirsi. - Brutto dentino cattivo - dice con |
Quartiere Corridoni -
|
dentino cattivo - dice con stizza - perchè mi tormenti? | non | ci stai bene in casa mia? - No, proprio - risponde Milena |
Quartiere Corridoni -
|
No, proprio - risponde Milena per il dentino - in casa tua | non | ci sta a suo agio. Quante volte la mamma ed io ti diciamo: |
Quartiere Corridoni -
|
ti diciamo: Ninetta, lava i dentini dopo i pasti! Ninetta, | non | spezzare le noci con i denti; non stuzzicarli con l'ago; |
Quartiere Corridoni -
|
dopo i pasti! Ninetta, non spezzare le noci con i denti; | non | stuzzicarli con l'ago; non bere l'acqua fredda mentre mangi |
Quartiere Corridoni -
|
spezzare le noci con i denti; non stuzzicarli con l'ago; | non | bere l'acqua fredda mentre mangi la minestra calda; non |
Quartiere Corridoni -
|
non bere l'acqua fredda mentre mangi la minestra calda; | non | rosicchiare troppe caramelle! È dunque cattivo il dentino, |
Quartiere Corridoni -
|
la sua padroncina lo ha molto maltrattato? Forse... Milena | non | ha torto. |
Quartiere Corridoni -
|
| non | ha piú bisogno di bambinaia perché lui oramai ha imparato a |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
- Mi basterebbe il contorno d'insalata senza la carne. - | Non | c'è insalata, Caterí. - Allora una pagnottina di pane. - |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
c'è insalata, Caterí. - Allora una pagnottina di pane. - | Non | è possibile, Caterí. - Mezza pagnottina. - Non c'è. - Un |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
di pane. - Non è possibile, Caterí. - Mezza pagnottina. - | Non | c'è. - Un boccone di pagnottina. - Nemmeno. - Mezzo boccone |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
rotte da rammendare e fazzoletti da lavare. Chi sa che | non | ritorni con qualche cosa, Caterí. - No, no, — disse |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
con qualche cosa, Caterí. - No, no, — disse Caterina. - | Non | farlo, ti prego, Rosetta. Non è vero che io abbia fame. Non |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
- No, no, — disse Caterina. - Non farlo, ti prego, Rosetta. | Non | è vero che io abbia fame. Non parlo di Bellissima, poi, che |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
Non farlo, ti prego, Rosetta. Non è vero che io abbia fame. | Non | parlo di Bellissima, poi, che non ha mai fame. Non |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
è vero che io abbia fame. Non parlo di Bellissima, poi, che | non | ha mai fame. Non andartene, cara Rosa. Ora che la gallina è |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
fame. Non parlo di Bellissima, poi, che non ha mai fame. | Non | andartene, cara Rosa. Ora che la gallina è morta, chi mi |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
che la gallina è morta, chi mi farà compagnia? Bellissima | non | sa neppure parlare. Sa dire soltanto « sí » e « no » con la |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
- disse Rosetta, - sorveglierai bene Caterí finché io | non | torno? - e abbracciò la buona Bellissima. Ella disse subito |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
una brava donnetta. - È una stupida, - disse Caterí, - | non | capisce nemmeno quello che le hai detto. La povera |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
vicino al letto, aspettando Rosetta, e intanto, per | non | annoiarsi, fingeva di andarle dietro e di vedere tutto |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
di loro... - aggiunse il Bagliotti-Gagginis infastidito. - | Non | capisco perché debba inquietarsi tanto. L'accompagni fuori |
Tutti per una -
|
tanto. L'accompagni fuori e basta. - No, no! Lei | non | capisce, signor direttore... - la Maria Pia faticava a |
Tutti per una -
|
che la scuoteva tutta. - È piccola... forse una neonata... | Non | so dove l'han presa... E non me la voglion dare. - A me la |
Tutti per una -
|
forse una neonata... Non so dove l'han presa... E | non | me la voglion dare. - A me la consegneranno. - Non lo so... |
Tutti per una -
|
E non me la voglion dare. - A me la consegneranno. - | Non | lo so... Non lo so proprio... Quelli là son diventati tutti |
Tutti per una -
|
me la voglion dare. - A me la consegneranno. - Non lo so... | Non | lo so proprio... Quelli là son diventati tutti matti! Mi |
Tutti per una -
|
direttore! - Grazie, infermiera. Vada pure, adesso... E | non | si preoccupi. Provvederò immediatamente. La Maria Pia chinò |
Tutti per una -
|
Obbediente, si avviò alla porta, convinta che il direttore | non | avesse afferrato appieno la gravità della situazione. Fu |
Tutti per una -
|
suoi superiori, tornò indietro a grandi passi e disse: - E | non | è tutto. Hanno anche un cane. - Al diavolo! - sbottò il |
Tutti per una -
|
- Farfalla, farfallina, che cosa cerchi sempre? perchè | non | ti fermi mai? - domanda Ninetta alla bella farfalla gialla |
Quartiere Corridoni -
|
farfalla gialla ed azzurra che svolazza nella sua stanza. - | Non | lo so, non lo so, non lo so - rispondono le alucce inquiete |
Quartiere Corridoni -
|
ed azzurra che svolazza nella sua stanza. - Non lo so, | non | lo so, non lo so - rispondono le alucce inquiete - ho tante |
Quartiere Corridoni -
|
che svolazza nella sua stanza. - Non lo so, non lo so, | non | lo so - rispondono le alucce inquiete - ho tante cose da |
Quartiere Corridoni -
|
- rispondono le alucce inquiete - ho tante cose da fare e | non | so da quale incominciare. - Proprio come te, Ninetta - dice |
Quartiere Corridoni -
|
credo anch'io una buona cosa; ma allo studio della lingua | non | ci ho attitudine. - Oh bella! Che risponderebbe lei a chi |
L'idioma gentile -
|
- Oh bella! Che risponderebbe lei a chi le dicesse: - | Non | son fatto bene, son di complessione - debole: per questo |
L'idioma gentile -
|
son fatto bene, son di complessione - debole: per questo | non | faccio ginnastica? - Ma il non aver attitudine allo studio |
L'idioma gentile -
|
- debole: per questo non faccio ginnastica? - Ma il | non | aver attitudine allo studio della lingua è una ragione di |
L'idioma gentile -
|
della lingua è una ragione di più per istudiarla. Chi | non | è dotato di buona memoria, e non ha facilità d'esprimersi, |
L'idioma gentile -
|
di più per istudiarla. Chi non è dotato di buona memoria, e | non | ha facilità d'esprimersi, nè un vivo sentimento naturale |
L'idioma gentile -
|
colto, basta la volontà. Ci si provi un poco. Ella | non | immagina quanto possa acquistare in materia di lingua anche |
L'idioma gentile -
|
quanto possa acquistare in materia di lingua anche chi | non | ci ha disposizione di natura, in un periodo di tempo anche |
L'idioma gentile -
|
di tempo anche breve, e senza far grande fatica. Mi dirà: - | Non | ci avendo disposizione, non ci ho amore, e senza questo non |
L'idioma gentile -
|
far grande fatica. Mi dirà: - Non ci avendo disposizione, | non | ci ho amore, e senza questo non si riesce a nulla. - Ma |
L'idioma gentile -
|
Non ci avendo disposizione, non ci ho amore, e senza questo | non | si riesce a nulla. - Ma l'amore viene a poco a poco, man |
L'idioma gentile -
|
un mese fra quattro pareti senz' altri libri che di lingua, | non | prenderebbe amore a questo studio quanto uno che ci avesse |
L'idioma gentile -
|
a questo studio quanto uno che ci avesse disposizione? No, | non | è vero? E ci prenderebbe amore per il solo fatto che |
L'idioma gentile -
|
riluttanza, insistendo su quella materia col pensiero, come | non | ha fatto mai. Provi dunque a insistervi col pensiero una |
L'idioma gentile -
|
farebbe in quel caso per forza, e vedrà che il difficile | non | sta che nel principiare. E poi: - Non ci ho attitudine! - E |
L'idioma gentile -
|
che il difficile non sta che nel principiare. E poi: - | Non | ci ho attitudine! - E come lo sa? La monte umana è piena di |
L'idioma gentile -
|
un'opinione di molti. Ella la saprà meglio di molti altri, | non | ne dubito; ma si lasci dire - che, se non l' ha studiata, |
L'idioma gentile -
|
di molti altri, non ne dubito; ma si lasci dire - che, se | non | l' ha studiata, non la può sapere, non solo come dovrebbe, |
L'idioma gentile -
|
ne dubito; ma si lasci dire - che, se non l' ha studiata, | non | la può sapere, non solo come dovrebbe, ma neppure quanto i |
L'idioma gentile -
|
lasci dire - che, se non l' ha studiata, non la può sapere, | non | solo come dovrebbe, ma neppure quanto i suoi bisogni |
L'idioma gentile -
|
richiedono. Ella possiede un materiale di lingua che | non | e la terza parte di quello che le sarebbe necessario per |
L'idioma gentile -
|
a ogni tratto, ella gira intorno al proprio pensiero, | non | lo esprime che a mezzo, ed è costretta ad aggiungere e a |
L'idioma gentile -
|
e a correggere per compiere e chiarire l'espressione che | non | le riuscì compiuta e chiara alla prima. E, confessi la |
L'idioma gentile -
|
e chiara alla prima. E, confessi la verità: molte cose ella | non | le dice per non mettersi in un impaccio. Vuol vedere che io |
L'idioma gentile -
|
E, confessi la verità: molte cose ella non le dice per | non | mettersi in un impaccio. Vuol vedere che io le nomino |
L'idioma gentile -
|
della lingua viva, usatissimi in tutta l' Italia, e che | non | hanno sinonimi, ma clic lei non ha mai usati e che le |
L'idioma gentile -
|
in tutta l' Italia, e che non hanno sinonimi, ma clic lei | non | ha mai usati e che le riuscirebbero nuovi come modi d' |
L'idioma gentile -
|
come modi d' un'altra lingua? Ella conosce il francese? | Non | molto. Vuole scommettere che se mi racconta in italiano |
L'idioma gentile -
|
se mi racconta in italiano l'aneddoto più semplice, io, che | non | sono un linguista ne un pedante, ci trovo altrettante |
L'idioma gentile -
|
francese? E mi sostiene che la lingua si sa? Capisco come | non | si sappia d'ignorare le cose che non si sa che esistano. Ma |
L'idioma gentile -
|
si sa? Capisco come non si sappia d'ignorare le cose che | non | si sa che esistano. Ma ella somiglia a chi credesse di |
L'idioma gentile -
|
un tempo dalla Principessa delle Querce, e che ora | non | suona piú; ma Tit la teneva sempre per ricordo. — Chi sei? |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
con meraviglia. — Credevo che tu fossi molto ricco. | Non | sei un re? — Sí, una specie di re. E chi ti dice che io non |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
Non sei un re? — Sí, una specie di re. E chi ti dice che io | non | sia ricco? Guarda, questo è argento. — No, dicevo cosí, |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
giacchettino mi pareva un po' scucito. — Eh, naturalmente! | Non | ho tempo di cucire, io. Su, dammi questo stufato. Ho fame. |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
veduti in qualche altro luogo. Poi disse, con vergogna: — | Non | ne ho, stufato. — Mangerò un pollastrino con patate, |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
con patate, benissimo. E poi la crema di mandorle. — | Non | ho pollastrini, non ho crema di mandorle. Rosetta non c'è, |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
E poi la crema di mandorle. — Non ho pollastrini, | non | ho crema di mandorle. Rosetta non c'è, e anche Bellissima |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
— Non ho pollastrini, non ho crema di mandorle. Rosetta | non | c'è, e anche Bellissima se n'è andata. Il viso di Tit |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
allora Tit si alzò, e le batté su una spalla: — Signora, | non | piangere, — disse. — Pazienza, per questa sera non farò |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
Signora, non piangere, — disse. — Pazienza, per questa sera | non | farò indigestione. Aspettiamo Rosetta. E questa Bellissima, |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
questa Bellissima, chi è? È proprio tanto bella? — Oh, Tit, | non | chiederlo! Era la bambola piú carina del mondo. Aveva dei |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
tutti i comandamenti della Legge di Dio e li confermò. Ma | non | si contentò di questo: li rese più perfetti ancora, col |
Il libro della terza classe elementare -
|
delle sue sante parole. - Udiste che fu detto agli antichi: | non | ucciderai ma io vi dico che chiunque s'adira col proprio |
Il libro della terza classe elementare -
|
col proprio fratello e lo offende, sarà reo di colpa. | Non | giudicate severamente nessuno, se non volete esser anche |
Il libro della terza classe elementare -
|
sarà reo di colpa. Non giudicate severamente nessuno, se | non | volete esser anche voi severamente giudicati; ricordatevi |
Il libro della terza classe elementare -
|
gli altri, con la stessa misura sarete trattati anche voi. | Non | dev' esser una gloria per noi l' accogliere e praticare il |
Il libro della terza classe elementare -
|
stato. - Il DECALOGO: I. Io sono il Signore Dio tuo: | Non | avrai altro Dio fuori che me - II. Non nominare il nome di |
Il libro della terza classe elementare -
|
il Signore Dio tuo: Non avrai altro Dio fuori che me - II. | Non | nominare il nome di Dio invano - III. Ricordati di |
Il libro della terza classe elementare -
|
santificare le feste - IV. Onora il padre e la madre - V. | Non | ammazzare - VI. Non commettere atti impuri - VII. Non |
Il libro della terza classe elementare -
|
- IV. Onora il padre e la madre - V. Non ammazzare - VI. | Non | commettere atti impuri - VII. Non rubare - VIII. Non dire |
Il libro della terza classe elementare -
|
- V. Non ammazzare - VI. Non commettere atti impuri - VII. | Non | rubare - VIII. Non dire falsa testimonianza. - IX. Non |
Il libro della terza classe elementare -
|
- VI. Non commettere atti impuri - VII. Non rubare - VIII. | Non | dire falsa testimonianza. - IX. Non desiderare la donna |
Il libro della terza classe elementare -
|
VII. Non rubare - VIII. Non dire falsa testimonianza. - IX. | Non | desiderare la donna d'altri - X. Non desiderare la roba |
Il libro della terza classe elementare -
|
testimonianza. - IX. Non desiderare la donna d'altri - X. | Non | desiderare la roba d'altri. |
Il libro della terza classe elementare -
|
per orientarsi e dirigere i bastimenti in mare. Chi | non | ha visto il mare, non può farsi un'idea di questa immensa |
Il libro della terza classe elementare -
|
e dirigere i bastimenti in mare. Chi non ha visto il mare, | non | può farsi un'idea di questa immensa distesa d'acqua. Chi si |
Il libro della terza classe elementare -
|
Chi si trova in mare su un bastimento, lontano da terra, | non | vede più nessuna cosa, non una torre, nè una collina, nè |
Il libro della terza classe elementare -
|
un bastimento, lontano da terra, non vede più nessuna cosa, | non | una torre, nè una collina, nè una cima di montagna presso |
Il libro della terza classe elementare -
|
spesso si rovesciano anche al di sopra di esso. Il pilota | non | può più governare il timone, e perderebbe l'orientamento, |
Il libro della terza classe elementare -
|
più governare il timone, e perderebbe l'orientamento, cioè | non | saprebbe come è diretta la nave, se non avesse la bussola. |
Il libro della terza classe elementare -
|
cioè non saprebbe come è diretta la nave, se | non | avesse la bussola. |
Il libro della terza classe elementare -
|
certi occhietti piccini piccini. Il Re | non | aveva voglia di ridere; ma come vide quello sgorbio, non |
C'era una volta... -
|
Re non aveva voglia di ridere; ma come vide quello sgorbio, | non | seppe frenarsi. — Che cosa voleva? — Maestà, — disse il |
C'era una volta... -
|
mani dell'Uomo selvaggio. — Magari! — rispose il Re. — | Non | mezzo, caro amico, ma ti darei il regno intiero. — Parola |
C'era una volta... -
|
caro amico, ma ti darei il regno intiero. — Parola di Re | non | si ritira. — Parola di Re! — Il Nano partì. E non era |
C'era una volta... -
|
di Re non si ritira. — Parola di Re! — Il Nano partì. E | non | era trascorsa una settimana, che il Re riceveva un avviso: |
C'era una volta... -
|
festa alla sua figliuola, che ritornava! Il Re e la Regina | non | osavano credere: dubitavano che quello sgorbio si facesse |
C'era una volta... -
|
Figuriamoci che allegrezza! Le feste e i banchetti | non | ebbero a finir più. Ma di nozze non se ne parlava, e della |
C'era una volta... -
|
Le feste e i banchetti non ebbero a finir più. Ma di nozze | non | se ne parlava, e della metà del regno nemmeno. Il Re, ora |
C'era una volta... -
|
e che l' Uomo selvaggio era stato ucciso dal Nano, | non | intendeva più saperne di mantener la sua parola. Il Nano, |
C'era una volta... -
|
mie nozze? — Ma quello cambiava discorso: da quell'orecchio | non | ci sentiva. — Maestà, e la mia metà del regno? — |
C'era una volta... -
|
che ti preme più di saper le lingue straniere che la tua? | Non | me ne maraviglierei più che tanto. C' è degli italiani che, |
L'idioma gentile -
|
Persia, mise Firenze a settentrione di Bologna. No? Tu | non | sei di quel numero? E tanto meglio. Ma non sarai mai |
L'idioma gentile -
|
Bologna. No? Tu non sei di quel numero? E tanto meglio. Ma | non | sarai mai abbastanza persuaso di questa verità: che non si |
L'idioma gentile -
|
Ma non sarai mai abbastanza persuaso di questa verità: che | non | si studia con amore, che non s'impara bene nessuna lingua |
L'idioma gentile -
|
persuaso di questa verità: che non si studia con amore, che | non | s'impara bene nessuna lingua straniera, se non s'è prima |
L'idioma gentile -
|
amore, che non s'impara bene nessuna lingua straniera, se | non | s'è prima studiato con amore e imparato bene la propria; |
L'idioma gentile -
|
bene la propria; poichè, se imparare una lingua straniera | non | è altro che imparare a tradurre in questa i nostri pensieri |
L'idioma gentile -
|
esattezza e con garbo in un' altra lingua quelle cose che | non | sappiamo dire se non confusamente e senza garbo nella |
L'idioma gentile -
|
in un' altra lingua quelle cose che non sappiamo dire se | non | confusamente e senza garbo nella nostra? E in che maniera |
L'idioma gentile -
|
degli scrittori stranieri, se queste, in qualunque lingua, | non | s' intendono e non si sentono se non paragonando le parole, |
L'idioma gentile -
|
se queste, in qualunque lingua, non s' intendono e | non | si sentono se non paragonando le parole, le frasi, le forme |
L'idioma gentile -
|
in qualunque lingua, non s' intendono e non si sentono se | non | paragonando le parole, le frasi, le forme a quelle che loro |
L'idioma gentile -
|
che ci è famigliare? E ti seguirà anche questo: che mentre | non | imparerai che male altre lingue, ti si corromperà e |
L'idioma gentile -
|
poco che sai della tua, perché, essendo poco e mal fermo, | non | reggerà il materiale straniero che gli verserai sopra, e ti |
L'idioma gentile -
|
in America, in città, come in campagna, per vivere, chi | non | ne ha, bisogna che lavori, se non vuol rubare; giacchè il |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
campagna, per vivere, chi non ne ha, bisogna che lavori, se | non | vuol rubare; giacchè il lavoro bell'e fatto e il pane a ufo |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
vuol rubare; giacchè il lavoro bell'e fatto e il pane a ufo | non | si trovano in nessun luogo. Conobbe per prova non essere |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
a ufo non si trovano in nessun luogo. Conobbe per prova | non | essere tutt'oro quel che luce. Il pane dell'operaio non è |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
non essere tutt'oro quel che luce. Il pane dell'operaio | non | è men duro di quello del contadino; ogni stato ha le sue |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
forse quello del coltivatore ne ha meno degli altri; quindi | non | c'è ragione di invidiare la condizione altrui. Comprese che |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
di invidiare la condizione altrui. Comprese che le persone | non | si stimano più o meno secondo il mestiere che fanno, ma |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
con cui la esercitano. Si convinse poi che la fortuna | non | ha domicilio fisso; e se talvolta va alla cieca, non manca |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
non ha domicilio fisso; e se talvolta va alla cieca, | non | manca però mai al buon lavoratore, sia di città, sia di |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
e vi attese con grande studio; e n'è ora sì contento, che | non | la cambierebbe più con nessun'altra, fosse pure men |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
fosse pure men faticosa, e più utile. E Tommaso | non | ha una, ma cento ragioni di lodarsi del suo mestiere. |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
braccio e lo trascinò dentro. - Zitto! - gli raccomandò. - | Non | dir niente delle lettere! La poveretta tremava, pensando |
Gambalesta -
|
prima! - così ella temeva che i birri, usciti di carcere, | non | se la prendessero con Cuddu e con lei che non c'entravano. |
Gambalesta -
|
di carcere, non se la prendessero con Cuddu e con lei che | non | c'entravano. Quella vecchia aveva anche detto all'ultimo: - |
Gambalesta -
|
lei e Cuddu. Per ciò ella replicava al figlio: - Zitto! | Non | dir niente delle lettere. Zitto! Avrebbe voluto trattenere |
Gambalesta -
|
Zitto! Avrebbe voluto trattenere Cuddu sempre in casa, | non | farlo parlare con nessuno; ma non era possibile. Il ragazzo |
Gambalesta -
|
Cuddu sempre in casa, non farlo parlare con nessuno; ma | non | era possibile. Il ragazzo sguisciava via quando ella meno |
Gambalesta -
|
quasi senza voltarsi, correndo, dalla paura che sua madre | non | venisse ad afferrarlo per un braccio e non lo legasse alla |
Gambalesta -
|
che sua madre non venisse ad afferrarlo per un braccio e | non | lo legasse alla seggiola come lo aveva minacciato più |
Gambalesta -
|
Sì. - E ci starai, allora. Tanto | non | servi a niente e non sei buona a niente. Se valessi almeno |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
Sì. - E ci starai, allora. Tanto non servi a niente e | non | sei buona a niente. Se valessi almeno un centesimo ti |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
dietro l'albero si turavano la bocca con la mano per | non | ridere. - Io un testone? - rispose Minghin arrabbiato - non |
Il libro della terza classe elementare -
|
non ridere. - Io un testone? - rispose Minghin arrabbiato - | non | vedi che testa piccola ho io? - e se la toccava. Aveva la |
Il libro della terza classe elementare -
|
di un bove. - Fra noi uomini si dice testone a quelli che | non | capiscono niente o non vogliono capir niente. Non a quelli |
Il libro della terza classe elementare -
|
uomini si dice testone a quelli che non capiscono niente o | non | vogliono capir niente. Non a quelli che hanno la testa |
Il libro della terza classe elementare -
|
che non capiscono niente o non vogliono capir niente. | Non | a quelli che hanno la testa grossa. (Cherubino, ci dispiace |
Il libro della terza classe elementare -
|
con la voce dolce di chi vive in campagna Fafòn - perchè | non | vuoi capire la Carta del Lavoro. - Ne ho sentito parlare, |
Il libro della terza classe elementare -
|
capire la Carta del Lavoro. - Ne ho sentito parlare, ma | non | ne voglio più sentir parlare - gridò con cocciutaggine |
Il libro della terza classe elementare -
|
vecchio Pasquale | non | è un cattivo uomo. Ma voi sapete, ragazzi miei, - seguitò |
Il libro della terza classe elementare -
|
e i duri meriggi assolati che li rende così buoni come | non | vogliono a volte sembrare. Guccio chinò la testa. Un |
Il libro della terza classe elementare -
|
signorino, che era venuto a rubare ai poveri (legne secche | non | ce ne erano intorno) si meravigliarono ma non dissero una |
Il libro della terza classe elementare -
|
(legne secche non ce ne erano intorno) si meravigliarono ma | non | dissero una parola. Se non fosse stato per la pietà del |
Il libro della terza classe elementare -
|
intorno) si meravigliarono ma non dissero una parola. Se | non | fosse stato per la pietà del vecchio, per una cattiveria |
Il libro della terza classe elementare -
|
ti porta ferita?» «Se la ferita | non | fosse come il morso del cinghiale, o la cornata del cervo, |
Narco degli Alidosi -
|
ma come di spina, io preferirei, Blabante: e tuttavia | non | ti crucciare delle mie ferite, e dimmi la verità che sai». |
Narco degli Alidosi -
|
prolungati ed eccessivi dei due visitatori, come quelli, se | non | l'hai notato finora, di ciascuno che ti stia davanti, sia |
Narco degli Alidosi -
|
vuoi dire?» «Su tuo comando dico, signore, che spesso, se | non | sempre, l'odore del tuo alito è abbastanza, se non del |
Narco degli Alidosi -
|
se non sempre, l'odore del tuo alito è abbastanza, se | non | del tutto, diverso da quello dei graziosi fiori della |
Narco degli Alidosi -
|
è o pare affare del diavolo...» Per quel giorno la cosa | non | andò oltre. Il conte fu scontroso e solitario, e non volle |
Narco degli Alidosi -
|
cosa non andò oltre. Il conte fu scontroso e solitario, e | non | volle ricevere nessuno né a poca né a molta distanza. Negli |
Narco degli Alidosi -
|
veleno, spalancasse le narici e chiudesse gli occhi, altro | non | fiutava che un'aria calda e corporale: non più saporita, in |
Narco degli Alidosi -
|
gli occhi, altro non fiutava che un'aria calda e corporale: | non | più saporita, in bene o in male, di quella che nel resto |
Narco degli Alidosi -
|
| non | c'indurre in tentazione. Con queste parole, noi preghiamo |
Il libro della terza classe elementare -
|
tentazione. Con queste parole, noi preghiamo il Signore di | non | lasciarci cadere nelle tentazioni; lo preghiamo che ci |
Il libro della terza classe elementare -
|
di vincere, se la tentazione viene. Le tentazioni | non | vengono solo dal diavolo, ma anche dal mondo e dalle nostre |
Il libro della terza classe elementare -
|
dal diavolo, ma anche dal mondo e dalle nostre passioni; e | non | si vincono senza l'aiuto di Dio. Dio, dunque, ci sia sempre |
Il libro della terza classe elementare -
|
E domandargli invece di " chiedergli? - T. - Ma, | non | scorgendo anima nata.... P. - Non vedendo anima viva.... T. |
L'idioma gentile -
|
" chiedergli? - T. - Ma, non scorgendo anima nata.... P. - | Non | vedendo anima viva.... T. - Piegai a deStra e procedetti |
L'idioma gentile -
|
suolo.... P. - Quanto amore per quello scorgere! E perchè | non | lì invece di " quivi? - E stesi per terra in luogo di " |
L'idioma gentile -
|
sembravano assopiti.... P. - ....parevano addormentati, se | non | le par troppo comune. T. - Sostai.... P. - Si soffermò.... |
L'idioma gentile -
|
venni in sospetto che facessero sembianza, ma che | non | dormissero davvero..Non m'ero male apposto.... P. - Com'è |
L'idioma gentile -
|
far sembianza - è più nobile di far mostra e di fingere; " | non | m'ero male apposto -. non è un modo di dozzina come non |
L'idioma gentile -
|
di far mostra e di fingere; " non m'ero male apposto -. | non | è un modo di dozzina come non m'ero ingannato. T. - Mi |
L'idioma gentile -
|
" non m'ero male apposto -. non è un modo di dozzina come | non | m'ero ingannato. T. - Mi dileggia ella forse, signore? P. ' |
L'idioma gentile -
|
mi parrebbe più naturale il dire: in tono cortese, e | non | corrispondeva all'espressione del suo viso. Quell' "un |
L'idioma gentile -
|
suo viso. Quell' "un d'essi - , poi, le avrà detto andare e | non | " recarsi - , la rimetteremo, non " la riporremo,,, sulla |
L'idioma gentile -
|
le avrà detto andare e non " recarsi - , la rimetteremo, | non | " la riporremo,,, sulla buona strada, non "sul retto |
L'idioma gentile -
|
, la rimetteremo, non " la riporremo,,, sulla buona strada, | non | "sul retto cammino....- T. - (Che insopportabile |
L'idioma gentile -
|
Essi accelerarono il passo. Avevano in animo d' assalirmi, | non | cadeva dubbio. Si figurerà di leggieri il mio spavento! |
L'idioma gentile -
|
indietro. Quelli affrettarono il passo. Volevano assalirmi; | non | c'era dubbio. S' immaginerà facilmente il mio spavento! |
L'idioma gentile -
|
transitava là presso una brigata di villici, che malfattori | non | avevano veduti, perchè eran celati dagli alberi.... P. - |
L'idioma gentile -
|
P. - Come nebbia al vento. T. - Fui salvo. Mi palpai. | Non | rinvenni più il portamonete nella scarsella. Non c'eran che |
L'idioma gentile -
|
Mi palpai. Non rinvenni più il portamonete nella scarsella. | Non | c'eran che poche lire; non porta il pregio di parlarne. Il |
L'idioma gentile -
|
il portamonete nella scarsella. Non c'eran che poche lire; | non | porta il pregio di parlarne. Il peggio fu la paura, che non |
L'idioma gentile -
|
non porta il pregio di parlarne. Il peggio fu la paura, che | non | le saprei ritrarre in parole. P. - Capisco! " Ritrarre in |
L'idioma gentile -
|
Ma ella si compiace troppo del difficile. Perchè | non | dire alla buona che non si ritrovò più il portamonete in |
L'idioma gentile -
|
troppo del difficile. Perchè non dire alla buona che | non | si ritrovò più il portamonete in tasca? E perchè dire "non |
L'idioma gentile -
|
in tasca? E perchè dire "non porta il pregio - invece di | non | mette conto? Insomma, se l'è cavata con la paura. T. - Se |
L'idioma gentile -
|
mette conto? Insomma, se l'è cavata con la paura. T. - Se | non | mi toccò maggior danno, debbo saperne grado.... P. - Basta |
L'idioma gentile -
|
addosso. Questo m' incolse.... mi seguì per aver posto in | non | cale.... P. - Se dicesse per aver trascurato.... T. - .... |
L'idioma gentile -
|
trascurato.... T. - .... l'avvertimento di mio padre: che | non | è saggio l'aggirarsi in quei pressi senza compagnia. Me ne |
L'idioma gentile -
|
ricorderò quind'innanzi. P. - Suo padre le avrà detto che | non | è prudente l'andare in giro soli in quei dintorni. E farà |
L'idioma gentile -
|
in avanti a parlare in un altro modo.... T. - Ma, insomma, | non | m' è sfuggito un errore! p. - No; ma il suo discorso è |
L'idioma gentile -
|
da capo a fondo, un tessuto di parole e di frasi che | non | s'usano mai da chi parla con naturalezza e con gusto, e che |
L'idioma gentile -
|
sgrammaticato. T. - Troppo gentile! La ringrazio. P. - " | Non | porta il pregio. - Ma non ponga "in non cale - i miei |
L'idioma gentile -
|
gentile! La ringrazio. P. - " Non porta il pregio. - Ma | non | ponga "in non cale - i miei consigli. "Se ne rinverrà;- |
L'idioma gentile -
|
ringrazio. P. - " Non porta il pregio. - Ma non ponga "in | non | cale - i miei consigli. "Se ne rinverrà;- contento e me ne |
L'idioma gentile -
|
- Perché gli extraterrestri si chiamano così? - Perché | non | abitano sulla Terra. Extraterrestri, infatti, significa |
Pane arabo a merenda -
|
Terra. Extraterrestri, infatti, significa proprio "che | non | si trovano sulla Terra". Capito? - Capito. - E allora |
Pane arabo a merenda -
|
perché gli extracomunitari si chiamano così? - Perché | non | abitano nella Comunità Europea, di cui l'Italia fa parte. - |
Pane arabo a merenda -
|
più ricco del mondo, è un extracomunitario! Questa proprio | non | me l'aspettavo! |
Pane arabo a merenda -
|
| non | fu indovinato così presto; ma pur fu indovinato da due o |
Il Plutarco femminile -
|
Allora il maestro conchiuse: "Qui basti di tali gingilli; e | non | passi per esempio questo breve trattenimento di stamattina; |
Il Plutarco femminile -
|
per esempio questo breve trattenimento di stamattina; chè | non | vorrei per tutto l' oro del mondo dar cagione a veruno di |
Il Plutarco femminile -
|
di radio terranno allegra la comitiva. Le compagne di Anna | non | sono tutte ricche; anzi alcune sono molto povere. Anna |
Quartiere Corridoni -
|
invitare a merenda le compagne povere. Ninetta, che pure | non | è tanto povera, non ha mai mangiato i marroni canditi. |
Quartiere Corridoni -
|
le compagne povere. Ninetta, che pure non è tanto povera, | non | ha mai mangiato i marroni canditi. Sarebbe un peccato non |
Quartiere Corridoni -
|
non ha mai mangiato i marroni canditi. Sarebbe un peccato | non | farglieli assaggiare. Eppure proprio Ninetta risponde con |
Quartiere Corridoni -
|
capo. - E allora? Allora Ninetta le confessa, esitando, di | non | avere una vestina adatta. Anna corruga la fronte; confronta |
Quartiere Corridoni -
|
la sua con la vestina di lei. Infatti c'è differenza. | Non | tutte le compagne indossano abiti ben fatti, aggraziati, di |
Quartiere Corridoni -
|
abbraccia Ninetta e le dice con slancio - Ma come? | non | hai la tua bella divisa di Piccola Italiana? A casa mia ci |
Quartiere Corridoni -
|
Italiana? A casa mia ci andremo subito dopo l'adunata. | Non | sarà necessario cambiare il vestito. E saremo tutte uguali. |
Quartiere Corridoni -
|
- I comunisti. - Io ho sentito parlare dei comunisti, ma | non | so che cosa siano - disse Cherubino. Sergio e Anselmuccio |
Il libro della terza classe elementare -
|
- spiegò con dolcezza il signor Goffredo - sono persone che | non | rispettano l'ordine, il quale è il benessere non soltanto |
Il libro della terza classe elementare -
|
che non rispettano l'ordine, il quale è il benessere | non | soltanto dell'individuo, ma anche della società umana: e |
Il libro della terza classe elementare -
|
dell'individuo, ma anche della società umana: e sopratutto | non | comprendono i diritti altrui conquistati con il sacrificio. |
Il libro della terza classe elementare -
|
i diritti altrui conquistati con il sacrificio. - | Non | capisco - disse Cherubino che aveva un po' l'animo del |
Il libro della terza classe elementare -
|
C'era una volta un Re, che più | non | viveva tranquillo, dal giorno in cui una vecchia indovina |
C'era una volta... -
|
gli aveva detto: — Maestà, ascoltate bene: Topolino | non | vuol ricotta; Vuol sposare la Reginotta; E se il Re non |
C'era una volta... -
|
non vuol ricotta; Vuol sposare la Reginotta; E se il Re | non | gliela, dà, Topolino lo ammazzerà. Il Re consultò subito i |
C'era una volta... -
|
che quella donna si sia beffata di voi. — Ma gli altri | non | furono dello stesso parere. — Per evitare la disgrazia, |
C'era una volta... -
|
— Perciò il Re messe fuori un decreto: — Pena la vita a chi | non | teneva uno o più gatti, secondo che avesse casa o palazzo. |
C'era una volta... -
|
Un ragazzo che | non | sa farsi amare. Gaetano è un fanciullo stizzoso e superbo; |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
e superbo; vuol sempre aver ragione, perfino quando manca; | non | sa adattarsi mai al genio degli altri, pretende che tutti |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
brontolone. Tutti vedono in lui questi difetti; egli solo | non | li vede; anzi, a sentir lui, tutti gli fanno dispetti, |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
via le vespe, perchè la puntura di esse fa male. Se Gaetano | non | si corregge di questi suoi difetti, nessuno lo vorrà più |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
nessuno lo vorrà più per compagno, perchè dove c'è lui | non | si sta bene. Giovinotto, non fare come Gaetano, se vuoi |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
compagno, perchè dove c'è lui non si sta bene. Giovinotto, | non | fare come Gaetano, se vuoi vivere in pace con la gente. |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Acqua! Acqua! Ragazzo mio, | non | prendere l'abitudine della sporcizia; non fare economia |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Ragazzo mio, non prendere l'abitudine della sporcizia; | non | fare economia d'acqua; làvati ogni mattina la faccia, e il |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
stesso bene, che fa l'aria ai polmoni. Bada alla testa: se | non | usi il pettine, e non fai qualche lavatura con acqua |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
ai polmoni. Bada alla testa: se non usi il pettine, e | non | fai qualche lavatura con acqua semplice, o saponata, vi si |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
o saponata, vi si annidano certe bestioline schifose, che | non | voglio nominare. Fa qualche volta il bucato generale |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
ti prenderesti un malanno, uno svenimento, o peggio. Se | non | sai l'arte utilissima del nuoto, abbi chi ti assista, e ti |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
godimenti intellettuali, ridurti a considerarla, in somma, | non | come un mezzo, ma come un fine, e diventare uno di quei |
L'idioma gentile -
|
a baloccarsi con le parole e con le frasi, come se queste | non | fossero forme e suoni vanissimi quando non servono a dir |
L'idioma gentile -
|
come se queste non fossero forme e suoni vanissimi quando | non | servono a dir qualche cosa che piaccia o che giovi, io ti |
L'idioma gentile -
|
e con l'alta matematica lo studio della tavola. pitagorica. | Non | occupandoci più d'altro che di lingua, finiamo con non |
L'idioma gentile -
|
Non occupandoci più d'altro che di lingua, finiamo con | non | cercare e non raccoglier più Altro nelle opere dell'ingegno |
L'idioma gentile -
|
più d'altro che di lingua, finiamo con non cercare e | non | raccoglier più Altro nelle opere dell'ingegno altrui; ci |
L'idioma gentile -
|
più Altro nelle opere dell'ingegno altrui; ci avvezziamo a | non | veder più bellezza che nella bellezza della parola, a non |
L'idioma gentile -
|
a non veder più bellezza che nella bellezza della parola, a | non | badar più che alla forma anche nelle pagine più splendide |
L'idioma gentile -
|
pagine più splendide di pensiero e più calde d'affetto, a | non | più pensare noi medesimi, scrivendo, se non quanto e |
L'idioma gentile -
|
d'affetto, a non più pensare noi medesimi, scrivendo, se | non | quanto e necessario ad aver qualche cosa da dorare e da |
L'idioma gentile -
|
come il bigotto diventa superstizioso e misantropo; che | non | ha più altro nel cranio che una grammatica e nel petto che |
L'idioma gentile -
|
l'arte e prostituì I' idolo che stupidamente adorava. Ma tu | non | ti lascerai andare per quella china: tu terrai sempre per |
L'idioma gentile -
|
alto fine; tu studierai la lingua per diventarne padrone, | non | per fartene servo, per servirtene, non per adorarla; tu ne |
L'idioma gentile -
|
diventarne padrone, non per fartene servo, per servirtene, | non | per adorarla; tu ne farai forza e bellezza, ma non la |
L'idioma gentile -
|
non per adorarla; tu ne farai forza e bellezza, ma | non | la sostanza stessa del tuo pensiero, che si dissolverebbe |
L'idioma gentile -
|
stessa del tuo pensiero, che si dissolverebbe nel vuoto, | non | l'alimento unico del tuo intelletto, per cui si muterebbe |
L'idioma gentile -
|
del tuo intelletto, per cui si muterebbe in veleno. No, tu | non | seguirai la via del professor Pataracchi. |
L'idioma gentile -
|
di salirle, e culli il tuo fratellino per dormirlo, e | non | pigli caffè perchè non ti prova, e chiami cotti i fichi |
L'idioma gentile -
|
il tuo fratellino per dormirlo, e non pigli caffè perchè | non | ti prova, e chiami cotti i fichi d'India maturi, e occhi |
L'idioma gentile -
|
e a chi ti rivolge domande indiscrete dici, che | non | entri il naso negli affari tuoi, e se non la smette subito, |
L'idioma gentile -
|
dici, che non entri il naso negli affari tuoi, e se | non | la smette subito, che finisca da una volta d' importunarti. |
L'idioma gentile -
|
finisca da una volta d' importunarti. e per farla corta, | non | t' ho citato che una dozzina d'esempi; mi dispiace d'esser |
L'idioma gentile -
|
dalla nascita, devi guardarti anche tu dai dialettismi, | non | con altrettanta, ma con maggior cura degli altri; non devi |
L'idioma gentile -
|
non con altrettanta, ma con maggior cura degli altri; | non | devi lasciarti sfuggir mai, neppure una volta l'anno (e ti |
L'idioma gentile -
|
sfuggir mai, neppure una volta l'anno (e ti sfuggono | non | di rado) voi dicevi, voi facevi, voi andavi, e dichino e |
L'idioma gentile -
|
e tornar di casa per " andar a stare - in un luogo dove | non | s'è mai stati. E sebbene Dante abbia detto " lascia dir le |
L'idioma gentile -
|
Dante abbia detto " lascia dir le genti - è meglio che tu | non | dica genti in quel senso per non farmi pensare che tu parli |
L'idioma gentile -
|
le genti - è meglio che tu non dica genti in quel senso per | non | farmi pensare che tu parli di tutti i popoli della terra; e |
L'idioma gentile -
|
della terra; e che suoi per " loro - abbia esempi classici, | non | toglie che sia più corretto il far concordare l'aggettivo |
L'idioma gentile -
|
e una " minestra diaccia - se vuoi esser giusto, | non | s' è mai portata in tavola da che mondo è mondo. A |
L'idioma gentile -
|
bastare ed evitare gli sprechi. Da qualche mattina Ninetta | non | addolcisce il latte, e lo zucchero sparisce ugualmente. La |
Quartiere Corridoni -
|
ugualmente. La mamma le ha domandato a bruciapelo: - Perchè | non | zuccheri il latte, Ninetta? - Sì che l'ho zuccherato. - |
Quartiere Corridoni -
|
- La mamma vede tutto, bambina. Tu nel latte lo zucchero | non | ce lo metti. Penserei a un fioretto alla Madonna, se lo |
Quartiere Corridoni -
|
metti. Penserei a un fioretto alla Madonna, se lo zucchero | non | mancasse, ma lo zucchero manca. Che cosa ne fai? Dove lo |
Quartiere Corridoni -
|
caro! Basta - dice la mamma intenerita - hai fatto bene, ma | non | era necessario dir bugie. - Tu dici sempre che la mano |
Quartiere Corridoni -
|
necessario dir bugie. - Tu dici sempre che la mano destra | non | ha da sapere ciò che fa la sinistra. - Vero, ma con la |
Quartiere Corridoni -
|
ciò che fa la sinistra. - Vero, ma con la mamma questo | non | c'entra. |
Quartiere Corridoni -
|
entri a pieno sbocco nella tua casa, e nella stalla: essa, | non | meno che l'aria, è indispensabile alla vita e alla salute. |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
membra. Pallida, e svigorita, è la gente che vive in luoghi | non | visitati dal sole. Le piante, anch'esse, sbucciano fiori |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
ancora i frutti maturati all'ombra; o soltanto in luogo | non | battuto dai vivi raggi del sole, sono sempre insipidi, e |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
luce sugli animali e sulle piante! Senz'aria, e senza luce, | non | si vive. Dove l'aria non è pura, e la luce non è viva, non |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
piante! Senz'aria, e senza luce, non si vive. Dove l'aria | non | è pura, e la luce non è viva, non può esservi salute: e |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
senza luce, non si vive. Dove l'aria non è pura, e la luce | non | è viva, non può esservi salute: e bada che dove non c'entra |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
non si vive. Dove l'aria non è pura, e la luce non è viva, | non | può esservi salute: e bada che dove non c'entra raggio di |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
la luce non è viva, non può esservi salute: e bada che dove | non | c'entra raggio di luce, entra spesso il medico. Ama dunque |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
creatura, in quel buio pieno di agguati e di paure. - | Non | si vergognava un guerriero come lui di lasciare andare un |
Il libro della terza classe elementare -
|
verso il pericolo? — domandò Sergio al padre. Sergio | non | aveva detto «un ragazzo zoppo» perchè come voi ricordate, |
Il libro della terza classe elementare -
|
pensato che un piccolo ragazzo, abitante in quei luoghi, | non | avrebbe dato nessun sospetto a chiunque nella notte |
Il libro della terza classe elementare -
|
ricordare che cinquanta anni fà i dintorni di una città | non | erano illuminati e quindi non era meraviglia incontrare |
Il libro della terza classe elementare -
|
fà i dintorni di una città non erano illuminati e quindi | non | era meraviglia incontrare qualche persona con una lucerna o |
Il libro della terza classe elementare -
|
se aveva il bastone da una parte e la torcia dall'altra? | Non | era come le scimmie che hanno quattro mani - chiese |
Il libro della terza classe elementare -
|
le scimmie che hanno quattro mani - chiese Cherubino per | non | essere da meno degli altri nelle domande. - Avrà posato il |
Il libro della terza classe elementare -
|
- Avrà posato il bastone! - gli esclamò Sergio. - E poi | non | teneva sempre le dita nel naso come fai tu - disse |
Il libro della terza classe elementare -
|
in un lavoro, bisogna farlo con calma e perseveranza, e | non | sgomentarsi delle prime difficoltà che s'incontrano. Se il |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Se il lavoro che hai da fare è lungo e pesante, | non | potrai finirlo nè in un giorno, nè in due; ma vi arriverai |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
i giorni, senza perder tempo, ne farai un po'. Il mondo | non | fu fatto in un giorno; - un albero non cade al primo colpo |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
un po'. Il mondo non fu fatto in un giorno; - un albero | non | cade al primo colpo di scure. Se è un lavoro difficile, |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
lavoro difficile, mèttivi tutta l'attenzione che puoi. Se | non | ti vien fatto subito a modo, non devi perderti d'animo, e |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
l'attenzione che puoi. Se non ti vien fatto subito a modo, | non | devi perderti d'animo, e dire: «È inutile, tanto non mi |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
modo, non devi perderti d'animo, e dire: «È inutile, tanto | non | mi riesce»; continua, e riuscirai. Chi maneggia la prima |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
e riuscirai. Chi maneggia la prima volta l'aratro, | non | tira i solchi dritti come un I. Si sa che nessuno nasce |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
- provando e riprovando si impara; - col vedere quel che | non | va, si capisce quel che va. Tutte le cose sono difficili, |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
di mangiare, perchè mangia per vivere e lavorare. Egli | non | vive per mangiare, come il fannullone. Chi non vuole |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Egli non vive per mangiare, come il fannullone. Chi | non | vuole lavorare, nè di testa, nè di braccia, non dovrebbe |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Chi non vuole lavorare, nè di testa, nè di braccia, | non | dovrebbe nemanco mangiare, perchè egli vive inutilmente per |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
bene è più forte, e fa maggior lavoro. Ma il mangiar bene | non | vuol dire mangiare a crepapelle. Tutt'altro. Gli eccessi, e |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
a crepapelle. Tutt'altro. Gli eccessi, e le indigestioni, | non | fan bene a nessuno. Il mangione si scava la fossa coi |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Mangiar bene vuol dire mangiare cibi sani e quanto basta, | non | di più, e non di meno. In ciò consiste la virtù della |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
vuol dire mangiare cibi sani e quanto basta, non di più, e | non | di meno. In ciò consiste la virtù della sobrietà, o |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Top. Bisogna spiegare che il padrone di Top era orfano e | non | aveva famiglia. Affidò quindi il suo barbone a una vecchia |
Quartiere Corridoni -
|
mise piede sul suolo albanese? Top! Top in carne ed ossa e | non | il suo fantasma. Top saltellante, gioioso, uggiolante, che |
Quartiere Corridoni -
|
il suo fantasma. Top saltellante, gioioso, uggiolante, che | non | smetteva di balzare addosso al suo padrone e di leccargli |
Quartiere Corridoni -
|
la faccia. Il mistero della sua presenza in Albania | non | è ancora stato spiegato, ma non è difficile capirlo. Top si |
Quartiere Corridoni -
|
sua presenza in Albania non è ancora stato spiegato, ma | non | è difficile capirlo. Top si sarà imbarcato di nascosto e, |
Quartiere Corridoni -
|
Top si sarà imbarcato di nascosto e, poichè ai cani | non | occorrono carte d'imbarco, il comandante della nave avrà |
Quartiere Corridoni -
|
in Lui; per ripetere a noi tutti che | non | bisogna invidiare chi ha di più, ma che si deve essere |
Il libro della terza classe elementare -
|
dello stato in cui Dio ci ha posto. Le labbra di Gesù | non | dicono parola: ma come parla il suo esempio! |
Il libro della terza classe elementare -
|
quello cambiava discorso: da quell'altro | non | ci sentiva neppure. — Bella parola di Re! — gli disse il |
C'era una volta... -
|
esser morto! — Andarono a vedere in istrada; ma il Nano | non | c' era più. Si era rizzato di terra, si era ripulito il |
C'era una volta... -
|
la Reginotta, da quel giorno in poi, diventò di malumore; | non | diceva una parola, non rideva più, andava perdendo il |
C'era una volta... -
|
giorno in poi, diventò di malumore; non diceva una parola, | non | rideva più, andava perdendo il colorito. — Che cosa ti |
C'era una volta... -
|
il colorito. — Che cosa ti senti, figliuola mia? — Maestà, | non | mi sento nulla; ma.... chi dà la sua parola la dovrebbe |
C'era una volta... -
|
— Come? Lei dunque voleva quel Nano gobbo e sbilenco? — | Non | intendevo dir questo; ma.... chi dà la sua parola la |
C'era una volta... -
|
dà la sua parola la dovrebbe mantenere. - Anche la Regina | non | viveva tranquilla: — Quel Nano era potente: aveva vinto l' |
C'era una volta... -
|
del Portogallo mandò a domandarla per moglie. La Reginotta | non | disse nè di sì, nè di no; ma il Re e la Regina non vedevano |
C'era una volta... -
|
non disse nè di sì, nè di no; ma il Re e la Regina | non | vedevano l' ora di celebrare le nozze. Il Reuccio di |
C'era una volta... -
|
proprio vivo! Par di sentirlo nitrire! - Solo la Reginotta | non | diceva nulla. Il Reuccio, stupito, le domandò: — Reginotta, |
C'era una volta... -
|
diceva nulla. Il Reuccio, stupito, le domandò: — Reginotta, | non | vi piace? |
C'era una volta... -
|
DI QUESTA STORIA | NON | AVEVA VOGLIA DI SCRIVERE IL CAPITOLO XXV E HA PREFERITO |
La freccia d'argento -
|
AD ASCOLTARE IL CRONISTA DELLA RADIO OVEST. L'AUTORE PERCIÒ | NON | È RESPONSABILE DELLE FIORETTATURE STILISTICHE DI QUESTO |
La freccia d'argento -
|
Un buon vaccaro vale un buon bifolco. Chi | non | ha amore alle bestie, non ne ha nemanco ai cristiani: lo |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
vaccaro vale un buon bifolco. Chi non ha amore alle bestie, | non | ne ha nemanco ai cristiani: lo dice il proverbio, ed è |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
di litigi e di spese. Vedi dunque che il tornaconto, | non | meno che la carità, comanda di trattar gli animali con |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
animali con dolcezza, di nutrirli bene, tenerli puliti, e | non | strapazzarli con lavori eccessivi. Il bestiame è una |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
dolcezza. S'accorge subito quando un animale è triste, o | non | mangia volentieri, od è ferito, e gli presta le cure |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
nei seminati, o sulle terre altrui. Tien d'occhio che | non | cadano nei fossi; non si accostino a precipizi; non si |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
sulle terre altrui. Tien d'occhio che non cadano nei fossi; | non | si accostino a precipizi; non si arrampichino in luoghi |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
che non cadano nei fossi; non si accostino a precipizi; | non | si arrampichino in luoghi pericolosi. Ha cura di non |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
non si arrampichino in luoghi pericolosi. Ha cura di | non | lasciarle troppo tempo al sole. Sceglie i luoghi dove |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
aria, e pulisce tutto. Pensa prima agli animali che a sè. | Non | si lascia vincere dal sonno: se fa bisogno, è in piedi a |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
| Non | basta, per parlar bene, sfuggire l' affettazione; bisogna |
L'idioma gentile -
|
sfuggire l' affettazione; bisogna pure, quando occorre, | non | aver timore di parere affettati; bisogna vincere un |
L'idioma gentile -
|
siamo tutti riluttanti ad usare parole e frasi che | non | appartengano a quello scarso materiale linguistico che si |
L'idioma gentile -
|
ci paiono strani e affettati per la sola ragione che | non | siamo assuefatti a dirli e a sentirli. Per, ispiegarti |
L'idioma gentile -
|
e m'occorse di sentire cento volte. Mi domanda un tale se | non | c'è in italiano una parola che significhi " stringer molto |
L'idioma gentile -
|
o con altro, in modo che essa paia meglio disposta, ma che | non | abbia più liberi i movimenti. - - Certo che c'è. |
L'idioma gentile -
|
Che parola strana! - Strana perchè? Per il suono? | Non | è mica più strana d' impazientire e d' indolenzire, che |
L'idioma gentile -
|
e d' indolenzire, che tutti dicono. - Ma questa | non | l'ho mai intesa. - È d'uso comune in Toscana, è in tutti i |
L'idioma gentile -
|
italiani d'ogni provincia. - Eppure, che so io? Parlando, | non | l'userei. - Per che ragione? - Non so.... Non oserei. - Ma |
L'idioma gentile -
|
che so io? Parlando, non l'userei. - Per che ragione? - | Non | so.... Non oserei. - Ma per la stessa ragione si dovrebbe |
L'idioma gentile -
|
io? Parlando, non l'userei. - Per che ragione? - Non so.... | Non | oserei. - Ma per la stessa ragione si dovrebbe interdire |
L'idioma gentile -
|
baluginare, che in certi casi significano una cosa che | non | si può dire per l'appunto con un altro modo? - Spiaccicare! |
L'idioma gentile -
|
un po', sorridendo). - No, glielo dico sinceramente, | non | oserei. Saranno parole italianissime, e anche usatissime in |
L'idioma gentile -
|
E picchia sullo strane! Ma strana le parrà ogni parola che | non | abbia mai intesa. Quelle parole non paiono punto strane e |
L'idioma gentile -
|
parrà ogni parola che non abbia mai intesa. Quelle parole | non | paiono punto strane e affettate, paiono naturalissime a |
L'idioma gentile -
|
usate. La cagione dell'effetto che producono in lei | non | sta in esse medesime; ma nel fatto che lei non è usato a |
L'idioma gentile -
|
in lei non sta in esse medesime; ma nel fatto che lei | non | è usato a sentirle. Lei stesso adopera ora come naturali |
L'idioma gentile -
|
in materia di lingua, ha detto un grande maestro, | non | è altro che l'assuefazione. - Avrà ragione. E non di |
L'idioma gentile -
|
maestro, non è altro che l'assuefazione. - Avrà ragione. E | non | di meno.... che vuol che le dica? Se, parlando in famiglia |
L'idioma gentile -
|
ancora l'italiano come si parlava quarant'anni fa. - O | non | si parla ora come si parlava allora? - Ah no, per fortuna. |
L'idioma gentile -
|
ragazzo erano affatto sconosciuti. - Quarant'anni fa | non | le sarebbe mai occorso di sentir dire da un piemontese |
L'idioma gentile -
|
modi ogni momento da giovani, da signore, da gente che | non | pensa neppur per ombra a parlare scelto, e non c'è caso che |
L'idioma gentile -
|
da gente che non pensa neppur per ombra a parlare scelto, e | non | c'è caso che chi li ascolta si stupisca e sorrida con |
L'idioma gentile -
|
necessaria, può far ridere, esclamare, urlare, dov'essa | non | è conosciuta in fatto; e però sono impicci da cui uno non |
L'idioma gentile -
|
non è conosciuta in fatto; e però sono impicci da cui uno | non | può uscir solo: l'unico mezzo d'uscirne è d'uscirne tutti |
L'idioma gentile -
|
perchè tutto quel materiale di lingua, che conosciamo ma | non | usiamo parlando, non ci verrà mai pronto all'occorrenza |
L'idioma gentile -
|
materiale di lingua, che conosciamo ma non usiamo parlando, | non | ci verrà mai pronto all'occorrenza quando scriviamo, lo |
L'idioma gentile -
|
quando scriviamo, lo dovremo sempre andar a cercare, e | non | lo cercheremo per pigrizia, o lo useremo male, e sarà |
L'idioma gentile -
|
e sarà sempre per noi come quelle stoviglie di casa che | non | si tiran fuori dall'armadio che per i pranzi solenni, dove |
L'idioma gentile -
|
solenni, dove gl'invitati s' accorgono alla prima che | non | siamo assuefatti ad usarle. |
L'idioma gentile -
|
zoppo; la verità, come l'olio, viene a galla. Ma poi, anche | non | si venisse a scoprire la bugia, forse che Dio non vede nel |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
anche non si venisse a scoprire la bugia, forse che Dio | non | vede nel cuore? Non lo sa la coscienza? La bugia è un vizio |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
a scoprire la bugia, forse che Dio non vede nel cuore? | Non | lo sa la coscienza? La bugia è un vizio brutto e schifoso, |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
sono disprezzati da tutti. A chi è conosciuto bugiardo | non | si crede più nulla, neanche se dice la verità. Pierino ha |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
subito, e gli fu perdonato. Pierino è un ragazzo sincero; | non | dice mai quel che non è, e tutti gli vogliono bene. Quando |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Pierino è un ragazzo sincero; non dice mai quel che | non | è, e tutti gli vogliono bene. Quando si manca, bisogna |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
se a dirla ce ne vien danno. È brutta cosa aver due lingue. | Non | si deve mai dire il falso, anche quando dicendo il falso |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
quel che devi dire. A tempo e luogo sappi anche tacere per | non | recar danno ad altri. Non devi far la spia dei falli |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
e luogo sappi anche tacere per non recar danno ad altri. | Non | devi far la spia dei falli altrui. Ognuno ha da guardare a |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
parla. — Infatti, tra quelle rarità, l' albero che parlava | non | c'era. Con, questa pulce nell' orecchio, il Re non dormì |
C'era una volta... -
|
parlava non c'era. Con, questa pulce nell' orecchio, il Re | non | dormì più. Mandò corrieri per tutto il mondo in cerca dell' |
C'era una volta... -
|
questi occhi e l'ho sentito con queste orecchie. — Dove? — | Non | me ne rammento più. — E che cosa diceva? — Diceva: |
C'era una volta... -
|
ne rammento più. — E che cosa diceva? — Diceva: aspettare e | non | venire è una cosa da morire. — Era dunque vero! Il Re spedì |
C'era una volta... -
|
lui in persona alla ricerca dell'albero che parlava. Finchè | non | lo avesse nel suo palazzo, non si terrebbe per Re. E partì, |
C'era una volta... -
|
che parlava. Finchè non lo avesse nel suo palazzo, | non | si terrebbe per Re. E partì, travestito. Cammina, cammina, |
C'era una volta... -
|
dopo molti giorni la notte lo colse in una vallata dove | non | c' era anima viva. Sdraiossi per terra e stava per |
C'era una volta... -
|
quanti ecco una voce che pareva piangesse: — Aspettare e | non | venire è una cosa da morire! — Si scosse e tese l'orecchio. |
C'era una volta... -
|
scosse e tese l'orecchio. Se l'era sognato? — Aspettare e | non | venire è una cosa da morire! — Non se l' era sognato! E |
C'era una volta... -
|
sognato? — Aspettare e non venire è una cosa da morire! — | Non | se l' era sognato! E domandò subito: — Chi sei tu ? — Non |
C'era una volta... -
|
— Non se l' era sognato! E domandò subito: — Chi sei tu ? — | Non | rispondeva nessuno. Ma le parole erano, precise, quelle |
C'era una volta... -
|
precise, quelle dell'albero che parlava. — Chi sei tu ? — | Non | rispondeva nessuno. La mattina, come aggiornò, vide lì |
C'era una volta... -
|
dovessi andare in capo al mondo. Ma tu, perchè | non | mi rispondevi la notte scorsa? |
C'era una volta... -
|
anni e vengo da Casablanca, in Marocco. I miei genitori | non | sono bianchi e non sono neri, perché sono arabi, così |
Pane arabo a merenda -
|
Casablanca, in Marocco. I miei genitori non sono bianchi e | non | sono neri, perché sono arabi, così adesso sono arabo |
Pane arabo a merenda -
|
mia amica Maristella dice che sono come disegnato a matita, | non | so cosa voglia dire. In Italia sono diverso io, è naturale, |
Pane arabo a merenda -
|
in vacanza in Marocco è diverso lui, perché nelle scuole | non | ci sono bambini italiani. Qui a Novara mí trovo bene, i |
Pane arabo a merenda -
|
mí trovo bene, i bambini sono simpatici. Le prime volte | non | capivo, ma adesso ho imparato bene l'italiano presente, |
Pane arabo a merenda -
|
dice che in Italia devono stare gli italiani, altrimenti | non | c'è più lavoro per tutti e tutti diventiamo poveri. - I |
Pane arabo a merenda -
|
cucinare, il gas arriva direttamente dall'Algeria. - Chi | non | viaggia non può conoscere nulla — dice sempre il mio papà. |
Pane arabo a merenda -
|
il gas arriva direttamente dall'Algeria. - Chi non viaggia | non | può conoscere nulla — dice sempre il mio papà. |
Pane arabo a merenda -
|
accennò che | non | era lei. Allora si avanzò la seconda e fece la stessa |
Al tempo dei tempi -
|
e fece la stessa domanda. Ruggiero accennò di nuovo che | non | era lei e così fece per le altre cinque. Le Fate allora si |
Al tempo dei tempi -
|
Le Fate allora si avanzarono in gruppo e una disse: - | Non | siamo forse belle? Non ti abbiamo dimostrato affetto? Non |
Al tempo dei tempi -
|
avanzarono in gruppo e una disse: - Non siamo forse belle? | Non | ti abbiamo dimostrato affetto? Non ti abbiamo fatto del |
Al tempo dei tempi -
|
- Non siamo forse belle? Non ti abbiamo dimostrato affetto? | Non | ti abbiamo fatto del bene? - Sì, sì, sì - rispose Ruggiero. |
Al tempo dei tempi -
|
sono grato, ma.... - Ma? - ripetettero le sette Fate. - Ma | non | siete la Reginuccia. Lei, lei sola voglio per isposa. - Le |
Al tempo dei tempi -
|
andarono a rider sul muso, canzonandolo. - Un bel cavaliere | non | può forse pretendere alla mano di qualsiasi principessa? - |
Al tempo dei tempi -
|
vogliamo che il cavallo rompa la cavezza e fugga! - La Fata | non | aveva appena detto così, che si sentì giù un gran fracasso |
Al tempo dei tempi -
|
ah! - fecero le Fate - il cavallo è scappato e il cavaliere | non | è più cavaliere. E come farà a pretendere alla mano della |
Al tempo dei tempi -
|
e tre, perchè la fatica era maggiore, a rifargli la gobba e | non | si contentarono di fargliela di dietro, gliela fecero anche |
Al tempo dei tempi -
|
e volando via dal finestrone se ne andarono per | non | farsi vedere mai più! Figuratevi la rabbia del gobbo! |
Al tempo dei tempi -
|
Figuratevi i commenti del vicinato! Basta dire che Ruggiero | non | si alzò più, non si fece più vedere da nessuno e di lì a |
Al tempo dei tempi -
|
del vicinato! Basta dire che Ruggiero non si alzò più, | non | si fece più vedere da nessuno e di lì a pochi mesi morì |
Al tempo dei tempi -
|
batteva la neve: la Maria, mia moglie, mi aveva pregato di | non | uscire con quella tormenta. Eppure dovevo arrivare al paese |
Il libro della terza classe elementare -
|
al paese vicino ad ogni costo per un affare che, se | non | mi fossi presentato al mercato, mi sarebbe sfuggito e avrei |
Il libro della terza classe elementare -
|
con una certa facilità. Ma quella volta, ragazzi miei, | non | mi è venuto certo da ridere. Ascoltate. La sera la corriera |
Il libro della terza classe elementare -
|
mi è venuto certo da ridere. Ascoltate. La sera la corriera | non | potè ritornare per la grande neve: io volevo assolutamente |
Il libro della terza classe elementare -
|
il bosco. Avanzavo fischiettando, quando, ad un tratto, | non | per paura ma per precauzione, volli tirare un colpo di |
Il libro della terza classe elementare -
|
colpo di fucile in aria, in modo che qualsiasi lupo intorno | non | si avvicinasse. Provai il primo colpo: cilecca. Il secondo: |
Il libro della terza classe elementare -
|
cartuccie che aveva portato con me: nulla. Erano umide. - | Non | importa - pensai seguitando a camminare - in qualunque caso |
Il libro della terza classe elementare -
|
strette nelle parole in cui hanno l'uno o l'altro suono: a | non | allarga i la bocca come un imbuto per dir vérde, frésco, |
L'idioma gentile -
|
o molle all's, e dolce o aspro alla z dove tale dev'essere; | non | come si suol fare da noi, che pronunziamo ad un modo rosa |
L'idioma gentile -
|
zaino e zampa, cosa e sposa, pranzo e pazzo; quando | non | si dice pranso e passo, Come da molti si dice. Ma abbiamo |
L'idioma gentile -
|
Ma abbiamo altri difetti di pronunzia, dei quali i libri | non | ci possono correggere, come quello di triplicare spesso le |
L'idioma gentile -
|
quello di triplicare spesso le consonanti per timore di | non | far sentire abbastanza le doppie, come usano i nostri |
L'idioma gentile -
|
in nero, fiero e simili, per rafforzarne il significato; di | non | far sentire l'sc nelle parole come scendere e scempio, che |
L'idioma gentile -
|
come bacio, cacio, mendacio, e di metter la g in molte dove | non | entra (la povera Amaglia non sa gniente), e di sopprimerla |
L'idioma gentile -
|
e di metter la g in molte dove non entra (la povera Amaglia | non | sa gniente), e di sopprimerla in altre dove dev'esser |
L'idioma gentile -
|
la nostra cara provincia, e questo ti dispiace. Ma | non | temere. Nessuno dei tuoi fratelli italiani ti lancerà la |
L'idioma gentile -
|
propri, che stanno a paro coi nostri peggiori. Rassicùrati. | Non | ti canzonerà il milanese che allarga l'e senza discreziune |
L'idioma gentile -
|
ch'egli ha un debbole per i fonghi; e il napoletano.... No, | non | darà la baia al piemondese il napolitano, che muta il t in |
L'idioma gentile -
|
e mette fra due vocali un suono gutturale aspirato: | non | ti burlerà neppur per idega. E neanche il siciliano sarrà |
L'idioma gentile -
|
la consonante dove è semplice, e scempiarla dov' è doppia, | non | la cede a nessuno. Intesi appunto ieri note due proffessori |
L'idioma gentile -
|
la tua pronunzia. Ma pronunziar le parole corrette | non | basta. Il nostro parlare manca generalmente d'armonia e di |
L'idioma gentile -
|
parlare manca generalmente d'armonia e di speditezza perchè | non | facciamo abbastanza troncamenti e elisioni, perchè diciamo |
L'idioma gentile -
|
un alfranno, quella gran virtù, in un mar di guai, | non | facevan nulla, non m'accorsi in tempo, per la qual ragione, |
L'idioma gentile -
|
quella gran virtù, in un mar di guai, non facevan nulla, | non | m'accorsi in tempo, per la qual ragione, tu non tronchi e |
L'idioma gentile -
|
nulla, non m'accorsi in tempo, per la qual ragione, tu | non | tronchi e non elidi nulla, e dici invece: gli impeti di |
L'idioma gentile -
|
m'accorsi in tempo, per la qual ragione, tu non tronchi e | non | elidi nulla, e dici invece: gli impeti di amore, lo ha |
L'idioma gentile -
|
un altro anno, quella grande virtù, in un mare di guai, | non | facevano nulla, per la quale ragione, tu senti che il tuo |
L'idioma gentile -
|
Ed è singolare che, mentre riusciamo duri nel parlare per | non | far troncamenti e elisioni dove potrebbero farsi, riusciamo |
L'idioma gentile -
|
lingua parlata a Firenze debba esser la lingua di tutti; ma | non | sul fatto che l'uso fiorentino, per ciò che riguarda |
L'idioma gentile -
|
che questa musica dialettale essendo naturale in noi, noi | non | la sentiamo, e quindi non possiamo liberarcene. No : la |
L'idioma gentile -
|
essendo naturale in noi, noi non la sentiamo, e quindi | non | possiamo liberarcene. No : la sentiamo, chi più chi meno, |
L'idioma gentile -
|
della nostra regione con uno d' un' altra, perchè, anche | non | conoscendolo di persona, lo riconosciamo dei nostri: |
L'idioma gentile -
|
lo riconosci, e t'avvedrai che sono proprie a te pure. E | non | pensare che perché tu non le avverti abitualmente o non ti |
L'idioma gentile -
|
che sono proprie a te pure. E non pensare che perché tu | non | le avverti abitualmente o non ti riescono sgradevoli, non |
L'idioma gentile -
|
E non pensare che perché tu non le avverti abitualmente o | non | ti riescono sgradevoli, non siano sentite dagli italiani |
L'idioma gentile -
|
non le avverti abitualmente o non ti riescono sgradevoli, | non | siano sentite dagli italiani delle altre regioni, o non |
L'idioma gentile -
|
non siano sentite dagli italiani delle altre regioni, o | non | riescano sgradevoli neppure a loro. Tanto le sentono che |
L'idioma gentile -
|
riescano sgradevoli neppure a loro. Tanto le sentono che | non | son pochi quelli che, pure non comprendendo il nostro |
L'idioma gentile -
|
a loro. Tanto le sentono che non son pochi quelli che, pure | non | comprendendo il nostro dialetto; ci rifanno il verso per |
L'idioma gentile -
|
noi stessi ci riconosciamo nella caricatura; la quale essi | non | farebbero se la nostra musica dialettale non li facesse |
L'idioma gentile -
|
la quale essi non farebbero se la nostra musica dialettale | non | li facesse ridere. Ora, ogni volta che ti segna un caso |
L'idioma gentile -
|
nelle intonazioni, come un'eco della mia voce. E credi che | non | riuscirai a pronunziar bene l'italiano fin che non ti sarai |
L'idioma gentile -
|
che non riuscirai a pronunziar bene l'italiano fin che | non | ti sarai liberato di questa specie di melopea vernacola, |
L'idioma gentile -
|
al modo di pronunziare di tutti quegli italiani, dei quali | non | ti riesce di capire in che parte d'Italia sian nati. E non |
L'idioma gentile -
|
non ti riesce di capire in che parte d'Italia sian nati. E | non | dar retta ai pigri che ti dicono: - tempo perso; a |
L'idioma gentile -
|
- tempo perso; a nascondere il dialetto nella lingua | non | si riesce. - Non è vero, e non è tanto difficile riuscirvi. |
L'idioma gentile -
|
a nascondere il dialetto nella lingua non si riesce. - | Non | è vero, e non è tanto difficile riuscirvi. Tutte le regioni |
L'idioma gentile -
|
il dialetto nella lingua non si riesce. - Non è vero, e | non | è tanto difficile riuscirvi. Tutte le regioni d'Italia, |
L'idioma gentile -
|
pronunziano l'italiano perfettamente, o quasi; nei quali | non | si sente indizio alcuno dei loro propri dialetti. Fa' il |
L'idioma gentile -
|
una dega, o che si darebbe la vita per darle un baccio. E | non | risparmi neppure quei toscaneggianti che, credendo di |
L'idioma gentile -
|
quei toscaneggianti che, credendo di pronunziar toscano, | non | fanno di quella bella pronunzia che una caricatura |
L'idioma gentile -
|
HAI PENSATO bene, Stucchino? Decisioni come queste | non | si prendono alla leggera! A me pare che distribuendo tutti |
La freccia d'argento -
|
becco! - Ma bene! Si vede che alle nostre riunioni serali | non | ti sei distratto. Però, però... Questo invito puoi |
La freccia d'argento -
|
Il vincitore del derby di quest'anno sei tu, e io | non | credo che un altro possa prender parte al posto tuo alla |
La freccia d'argento -
|
poi alla speranza che Jörg e Hai possano venire con te, | non | è probabile che gli Americani sgancino così facilmente i |
La freccia d'argento -
|
da mandar viaggi gratuiti a mezza tribù di San Michele! - | Non | è necessario. Invece del sottoscritto possono prender parte |
La freccia d'argento -
|
il casco ci sia la mia testa o quella di Jörg o di Hai, se | non | è zuppa è pan bagnato! - Uhm... Non so se oltreoceano si |
La freccia d'argento -
|
di Jörg o di Hai, se non è zuppa è pan bagnato! - Uhm... | Non | so se oltreoceano si accontenteranno di questa esauriente |
La freccia d'argento -
|
lui la polenta, e gli fai posto nella stalla. Ma la carità | non | è tutta di pane. Un vecchio scivolò sul ghiaccio della |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
paralitica; le sue gambe son come morte. È sola al mondo, e | non | possiede nulla. Tuttavia non è mai sola, e non le manca |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
come morte. È sola al mondo, e non possiede nulla. Tuttavia | non | è mai sola, e non le manca proprio nulla. La sua stanza è |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
al mondo, e non possiede nulla. Tuttavia non è mai sola, e | non | le manca proprio nulla. La sua stanza è la casa di tutti, e |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
casa. Al primo tocco di campana accorse tutto il paese. | Non | ci fu verso a domare il fuoco del pagliaio e del fienile; |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
«Sia fatta la volontà del Signore, povera Lena! Noi | non | possiamo ridonarvi quel brav'uomo che Dio v'ha tolto; ma vi |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
sono inspirate dalla virtù della carità: nel farle, chi può | non | provare una vera contentezza? Bisognerebbe non aver cuore |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
chi può non provare una vera contentezza? Bisognerebbe | non | aver cuore per non sentire compassione delle altrui |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
una vera contentezza? Bisognerebbe non aver cuore per | non | sentire compassione delle altrui disgrazie. Non merita il |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
cuore per non sentire compassione delle altrui disgrazie. | Non | merita il nome d'uomo colui che nega il suo aiuto a chi è |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
compatirne i difetti, il perdonare le offese. È egoista chi | non | ama che sè e la sua famiglia. Volendo bene a tutti gli |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
invidia del benessere altrui, chi si rallegra del male. Chi | non | ha carità, non ha cuore. E chi non ha cuore è un |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
altrui, chi si rallegra del male. Chi non ha carità, | non | ha cuore. E chi non ha cuore è un disgraziato, fosse anche |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
rallegra del male. Chi non ha carità, non ha cuore. E chi | non | ha cuore è un disgraziato, fosse anche carico d'oro. |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
|
Quanto a me, consentirà che | non | ho bisogno - di studiar l'italiano. Sono un uomo d'affari! |
L'idioma gentile -
|
la lingua ufficiale - degli affari? E in ogni modo, | non | pare a lei che un uomo d'affari che ha studiato e parla e |
L'idioma gentile -
|
son loro, che hanno molte cose da dire e importanti e | non | facili, e le hanno da dire alla lesta, a gente che non ha |
L'idioma gentile -
|
e non facili, e le hanno da dire alla lesta, a gente che | non | ha tempo da perdere; cose nelle quali il non farsi bene |
L'idioma gentile -
|
a gente che non ha tempo da perdere; cose nelle quali il | non | farsi bene intendere produce - ben più gravi inconvenienti |
L'idioma gentile -
|
cultura, in mezzo ai quali portano il loro amor proprio, | non | solo d' uomini d' affari, ma d' uomini di mondo, l' |
L'idioma gentile -
|
di farsi ascoltare, di divertire, di piacere, e se | non | altro la cura di non far ridere parlando rozzamente e |
L'idioma gentile -
|
di divertire, di piacere, e se non altro la cura di | non | far ridere parlando rozzamente e lasciandosi scappare |
L'idioma gentile -
|
nazionale, in certe classi della società, si deve imparare | non | soltanto per sè, ma per i propri figliuoli; i quali ad |
L'idioma gentile -
|
- Caro mio, tu hai dieci anni; in materia di lingua io | non | son più in grado d' insegnarti nulla perchè.... sono un |
L'idioma gentile -
|
stanza la leggeva il maestro; ma | non | l' ebbe appena finita, che più voci gridarono la spera, lo |
Il Plutarco femminile -
|
è assai facile: è però assai graziosa la poesia; come | non | è cattiva poesia questa di un altro, facile per avventura |
Il Plutarco femminile -
|