recinto, si guardarono in volto l'un l'altro, come per dirsi: «Avremmo noi mai immaginato una cosa simile?». A metà maggio, i peri, i meli, i mandorli, i
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oggi per tirare avanti? il figliolo maggiore rispose: - Lascia fare a noi. Disse una parolina nell'orecchio a ognuno dei fratelli e uscì. Egli amava
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veduto. - Se invece di andare a zonzo, ci si andasse anche noi? - dice Sempronella. I due fanciulli tornano indietro, ritrovano il sentiero, e cammina
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, l'avete incontrata la lepre? - domanda egli ai ragazzi. - Noi, no. - È passata qui davanti poco prima che voi arrivaste. - E perchè non avete tirato
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aver visto una lepre così piccola? Da noi sono grosse come i daini! L'altro, a sentire quella bomba, si tenne a pena dal ridere, e, per dare al
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bianco, come un osso spolpato. Le mannelle furono sciorinate, ritte come piccole tende di soldati. Il merlo, seduto sulla frasca, cantava: - Poveri noi
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dei quali ci è noto il nome, ci è nota la voce, l'espressione del volto e la figura. Diamoci un bacio ed un abbraccio, quasi che ognuno di noi debba
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leggere e a scrivere. Sono insieme con noi tanti fanciulli e fanciulle. Chi ha i capelli biondi, chi li ha bruni, chi ha le scarpe di contadino e chi
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