Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 24 in 1 pagine

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L'idioma gentile

209282
De Amicis, Edmondo 24 occorrenze
  • 1905
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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la gloria dell' Italia, l'onore del nostro nome nel mondo. L'amiamo perché l'hanno formata, lavorata, arricchita, tramessa a noi come un'eredità

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che faceva a noi la signora, come per dirci: - Ma quest'artista non ha il cervello a segno - credendo ch'ella accennasse d'aver male al capo, le disse

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padre. - Per solito le figliole padreggiano, i figlioli madreggiano. - Ecco la parola PAESANO, che noi dell'Italia settentrionale non adoperiamo quasi

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? PARARE. È una di quelle tante parole comuni alla lingua e al dialetto, le quali noi non usiamo in certe forme perciò, essendo queste anche dialettali

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PEPITA. Tagliatela, e osserva l'uso del per nei modi seguenti, che per noi sono insoliti: - Si volsero PER ponente - Assalirono il nemico PER fianco

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PORGEVA di fare una data cosa. POSARE. Nota bene. Noi diciamo troppo spesso deporre, che è ricercato, per posare il cappello sopra una seggiola o il

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errore. Una gran parte del materiale della lingua si va a riporre da se in certi scompartimenti secreti della memoria,, dove noi lo portiamo senz'esserne

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nelle pagine più splendide di pensiero e più calde d'affetto, a non più pensare noi medesimi, scrivendo, se non quanto e necessario ad aver qualche cosa

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lingua con quel tanto che te ne gnano: la scuola non ti può che mettere sulla via d'impararla: al modo particolare che ha ciascuno di noi di sentire

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italiano povero e scorretto, pieno zeppo d'idiotismi e di fran cesismi. In materia di lingua s'usa fra noi non toscani, perciò parliamo tutti male, una

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effetti vengono a noi, e se sia da darsi retta a chi sconsiglia i giovani dallo studio della lingua, come da un perditempo. E puoi farne la prova tu

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società, secondo lo scrittore francese, infiniti mali, egli disse che a quella si doveva sostituire un'altra sentenza: - Noi parliamo troppo poichè di

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nel tuo pensiero le parole, le frasi, i costrutti corretti corrispondenti a quelli erronei, che hai osservati; perché, bada bene, noi burliamo assai

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! - per: nemmen per sogno; da tutti, e parecchie volte, vizio per vezzo o consuetudine (pover' a noi, se anche il carezzarsi la barba fosse un vizio

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te ne metto. Ti basterà questo piccolo saggio, m'immagino. A noi, piccolo veneziano. A te pure, quando che parli italiano, vien fatto di ficcare il

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buffe e antipatiche, non è vero? E lo stesso effetto producono quelli che parlano affettato. Ci dispiacciono perchè, parlando diversamente da noi

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di cortesia, che mal s' accordava con l' atteggiamento del suo volto, mi disse: - Se passa di qui per recarsi al castello, ha errato; la riporremo noi

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; era anzi in tali discorsi molto guardinga e modesta. Quel linguaggio, che a noi riusciva affettato, per lei era naturalissimo, ed era in fatti in

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sentimento naturale e comunissimo, specie fra noi italiani dell' Italia settentrionale, che si potrebbe chiamare la "vergogna fuor di luogo, della lingua. Noi

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Impara a pronunziar bene. Non parla bene chi pronunzia male. E noi, quasi tutti, pronunziamo l'italiano scelleratamente. Una bella lingua pronunziata

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suono duro o molle all's, e dolce o aspro alla z dove tale dev'essere; non come si suol fare da noi, che pronunziamo ad un modo rosa fiore e rosa

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proprio pensiero nel miglior modo che ci è possibile, s' è immancabilmente condotti a "spiegarci con noi stessi e a meglio intenderci noi medesimi - , a

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usuale od insolito, domandare a noi stessi, non solo se lo sapremmo nominare a chi non lo conoscesse, ma se glielo sapremmo descrivere nominando le sue

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raccolto da altri e quello scelto e raccolto da noi, per ciò che riguarda la memoria, corre presso a poco la stessa differenza che tra il ricordare dei

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