Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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resteranno fra i loro arredi, s`incont1'eranno di sera  nelle  piazze, si cercheranno al telefono. Fra due anni si prevede
sottrarmi al suo controllo stringo un 'alleanza con strade  nelle  quali non mi oriento.
 Nelle  eterne solitudini ride il sole come un pazzo, e le fervide
ondate; per le selve e i precipizi, lungo i solchi e  nelle  ville, tutto è fremiti e scintille, tutto è palpiti e
par che gridi: - T'addormenta, verme putrido d'amor!-  Nelle  eterne solitudini ride il sole come un pazzo, e le fervide
ondate: per le selve e i precipizi, lungo i solchi e  nelle  ville, tutto è fremiti e scintille, tutto è palpiti e
le labbra livide, all'alba e di notte, va a spezzare  nelle  aiuole dei vicini i boccioli della rosa tea, calpesta
pero - nonostante i quasi quaranta gradi - mi s'impiglia  nelle  dita un senso indelebile di freddo, il dubbio di dover fare
porta di casa. Oltrepassano il cancello. Eccoli camminare  nelle  folate di novembre fino alla femiata dell'autobus. Da là,
lunghe torcie, che raccomandano ad anelli di ferro fissi  nelle  pareti.
siepe denudata. Spazzi i portici e le calli e la nebbia  nelle  valli e la polvere degli avi e i propositi dei savi rompi e
buona gente, marzo luminoso. Ma se t'odiano addormiti  nelle  coltri riscaldate ed i passeri impauriti nelle siepi
addormiti nelle coltri riscaldate ed i passeri impauriti  nelle  siepi denudate, t'ama il falco su nell'aria che più agile
ai bruchi erranti? Alle buccie che dice il vento fioco? Oh  nelle  tombe scheletri grondanti, oh beltà, robustezze, a poco a
ai bruchi erranti? Alle bucce che dice il vento fioco? Oh  nelle  tombe scheletri grondanti, oh beltà, robustezze, a poco a
le memorie siccome un nero e funebre convoglio. Del cielo  nelle  oscurità remote nell'ombra amica che con man soave le grevi
bambin che cantai  nelle  canzoni che son piaciute ai buoni, è malato, e, tuttor, nel
ancor le avemarie, e svaniran l'ombre del tuo destino  nelle  fulgenze mie! Bimbo, non tossir più! Son tanti e tanti gli
di nero dalle spine dei ricci. Sopportavo che mi entrassero  nelle  mani. Le corone erano perfette, ma fragili. Bastava una
pentoloni delle streghe, quello che sicuramente leimescola  nelle  notti di luna con ragnatele e code.
le fulve contadine, mentre ai bifolchi narrano, raccolti  nelle  stalle, l'ardor delle cavalle che trottano in città. Dal
vel! Ma, dai sobborghi, al popolo comanda un'altra squilla:  nelle  officine stridule un'altra fé scintilla: comincia
e balsami di fiori e di canzoni; brillavano le mummie  nelle  corteccie frolle, e dalle vecchie ampolle frangea scintille
E chiederem l'Ippocrate che insanguinò le mani, palpando  nelle  viscere i patimenti umani; e ascolterem vocaboli di
e balsami di fiori e di canzoni; brillavano le mummie  nelle  corteccie frolle, e dalle vecchie ampolle frangea scintille
velami dai tuoi occhi l'anima fiammeggiava e la tua vita  nelle  dita sicure era raccolta - non più così la creatura del
in faccia era svanito ogni colore, ogni scintilla spenta, e  nelle  occhiaie oscure gli occhi t'eran fatti cavi. Io ti parlavo
te lontano,  nelle  notti insonni, innanzi agli occhi dove anche io miri,
l'ultimo... eterno, se un inganno non è l'occhio di Dio che  nelle  tombe io scerno. Siam da tempo compagni! e fu la bella
eretto da uomini orgogliosi in un'età di ferro!  Nelle  viscere tue stan marmo e cerro, bel campanile! I tuoi merli
e mille, quelle dei glauchi oceani, quelle cui veglian,  nelle  grotte buie, gli Incubi, iddii dalle pupille fuie, la
pini selvatici, cresce ora la gramigna e raspano i conigli  nelle  ore di libera uscita. Qui vennero un giorno a giocare due
un giorno a giocare due sorelle, due bianche farfalle,  nelle  prime ore del pomeriggio. Verso levante la vista era (è
ho cercato nel mio letto,  nelle  notti, colui che l'anima mia ama: io l'ho cercato e non
reprobo poeta di messale sdegnoso e d'ostensorio, vagando  nelle  flebili campagne, passo talor vicino al parlatorio della
esulando, dice all'alme perverse quanto all'anime buone pur  nelle  sorti avverse, dona a chi segue la sua legge Iddio
di versi i lirici tinelli le lontananze : oh miei curati  nelle  vigne erranti col tondo viso in foco e il parlar roco -
palpitasse del palpito che l'animo mi scuote ... vorrei che  nelle  tue pupille immote splendesse amore. - Ma dimmi, perché
mi par fatto preda contaminata. Nei giorni del dolore e  nelle  notti senza riposo, nella valle triste della sorda fatica e
geme che pur rifulse nella notte per sua forza, sicura.  Nelle  tante piccole e vane cose nuovamente io mi dissolvo;
o eroi di fiamma, o ciclopi, o giganti, dite, entrar posso  nelle  vostre schiere? L'anima è un mar di note onnipossenti, e
la bruna tanicciuola, per errar tutta sola? Ira ti spinge  nelle  vie d'esilio, noia, vaghezza, amore? Perché lasciasti gli
tuo poeta, le sue lotte, i suoi sogni, e le sue pene, là  nelle  braccia della prima creta che danzi bene! - Ella era
è qui che viene. - Io non muovevo palpebra, quantunque  nelle  vene Mi serpeggiasse il freddo, ma, sia pigrizia o grillo,
non lacrime, un dì ci rivedremo. E che vivi racconti  nelle  sere invernali! Fanciulle dai capegli d’oro, draghi
il ciel di nubi ancora svarii, onde occhieggian le stelle  nelle  notti, e nere fra il lor vario scintillare traggan le
solo negli alti stipiti morde il suo vecchio pane; solo  nelle  mie tenebre cerco il mio pane anch'io, cerco la fede in
da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto  nelle  potenze sue tutte trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo,
languore disperato? Perché non ride amore come rideva amico  nelle  tenui sere di maggio? è più forte, più forte questa torbida
pace nel lontano mare. Si sentirono soli ed estrani  nelle  tristi dimore dell'uomo si sentirono più lontani fra le
questo tema tanti versi ancor, darò al fuoco la cantica, e  nelle  coltri metterò il cantor! Oh! ma prima al pericolo il
de la notte serena: E dentro il cavo de la notte serena E  nelle  braccia di ferro Il debole cuore batteva un più alto
Una fanciulla nel torrente lavava, lavava e cantava  nelle  nevi delle bianche Alpi. Si volse, mi accolse, nella notte