Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sull'Oceano

171697
De Amicis, Edmondo 48 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Sull'Oceano

gonnella per non inciampare nelle traversine del ponte, mostravano le gambe nude e stecchite; molti erano scalzi, e portavan le scarpe appese al collo. Di

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passeggieri erano ancora quasi tutti nei loro camerini, dove si sentiva sbatter l'acqua nelle catinelle, e un gran fruscio di spazzole e di mani

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schiacciate nel sangue dentro alle stive dei negrieri, lunghi martirii di equipaggi famelici, naufragi orrendi nelle tenebre, agonie forsennate di

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fugge urlando e piangendo nell'infinito. Oh mistero! Prodigio! Se si potesse restar qui, in un'isola, per secoli e secoli, con la fronte nelle mani, a

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stesso effetto che nelle altre. Ma il gobbetto grigio doveva spartirle tutto egualmente, senza considerazione di alcun diritto legale, e ogni sera alle

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, degli acquazzoni e dell'uggia. E se ne mostrarono subito gli effetti nelle terze classi. L'agente mi venue a cercare nel salone. - Venga a vedere, - mi

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divampa nelle donne del popolo ogni volta che leticano, anche per una cosa di nulla, con gente delle classi superiori, e che vien da un cumulo di rancori

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tutti e due quasi ad un punto nelle sartie, erano cascati sopra coperta, e l'uno aveva battuto tra le ruote del verricello, l'altro s'era andato a

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corse d'esploratori nelle terze classi. Quella che dava più nell'occhio era la faccia di Napoleone idropico del marsigliese, il quale gironzava intorno

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eccentrici; quel va e vieni di spettri coi lumi alla mano, che salgono e scendono per le scalette, spariscono nelle tenebre, riappariscono di sopra e di

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messo le dita negli occhi all'altra metà. E non conto le altre sudicerie. E così nelle terze come nelle prime. Veramente, se il Galileo fosse andato a

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bene per quale associazione di idee, pensai a una di quelle nobili figure di Garibaldini del 60 che avevo conosciute nelle pagine indimenticabili di

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, ogni indizio di vita dispare; e se il vento o la tempesta vi gettano qualche volta un bastimento smarrito, pare ai navigatori di esser caduti nelle

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quello da farsi, se nelle ultime ventiquattr'ore il Galileo avea filato bene, e se non c'erano novità spiacevoli a bordo, egli sedeva a tavola

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carbone di Gibilterra con un pettegolezzo del porto di Rio Janeiro; e da una colazione a cui era stato invitato a Las Palmas, nelle isole Canarie

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sera innanzi i cambiamenti che s'erano fatti in quegli ultimi giorni nelle relazioni tra i passeggieri. Un'amenità! Persone che nella prima settimana

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dei brasiliani, sopra tutto, quando passava di là per andar a mangiare o a dormire nelle terze, mostrando il bianco degli occhi e dei denti come per

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trasmette i segnali alla macchina, e come sul palco c'era il quarto ufficiale, che desinava nelle seconde con lui, gli domandò che cosa fosse quel

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desinare di gala di prima classe, e nelle cucine di terza pure c'era un'agitazione, un andirivieni disusato, da cui si poteva argomentare che quel giorno il

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quando s'infervoravano nelle descrizioni delle loro grandi montagne e delle loro sterminate pianure. Quell'avvocatino biondo, più che gli altri

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. E non era un'eccezione fra la gioventù del suo paese. Egli diceva con ragione che il suo paese era nelle mani dei giovani, poichè la repubblica

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cenci sparivano come per incanto, le derubate credevano di riconoscer la roba loro nelle mani dell'una o dell'altra, e ogni momento si vedevan venire dal

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rinfiammando e inasprendo, si può dire, a veduta d'occhio, come non accade mai nelle città o nelle campagne. Non c'era donna giovane, maritata o ragazza

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le onde. E va senza posa, nella nebbia, nelle tenebre, contro il vento, contro l'onda, con un popolo sul dorso, con cinquemila tonnellate nel ventre

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fiducia nelle sue forze e nella potenza dell'uomo! E nello stesso punto si rivelò la malvagità umana che gode del terrore e delle angosce altrui: dei

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. L'infelice, impotente a lottare, e neppur più curante oramai di serbare nelle dispute la dignità d'uomo, era ridotto alla misera difesa della femminetta che

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singulto d'upupa, che mi faceva passare per la fantasia i canti lamentevoli degli schiavi d'Africa sepolti nelle stive dei velieri immobili, sotto il sole

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, seduto poco discosto da lui, col capo scoperto e grondante di sudore, chinato nelle mani scarne, che gli tremavano. Aveva una febbraccia che non lo

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, come nelle grandi pianure dell'Olanda. E poi, essendosi increspate alquanto le acque, che diedero a quel verde l'aspetto d'una vegetazione più forte

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sottomarini somiglia deplorevolmente ad una prima entrata nelle carceri cellulari. In quei corridoi stretti e schiacciati, impregnati delle esalazioni

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gridate a voce altissima, con un grido immenso che coprisse l'oceano: - Oh me fieul! Oh me pover fieul! Il corpo scivolò, disparve nelle tenebre, fece

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tropico del Capricorno, che si doveva passare nelle ventiquattr'ore.

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nelle tenebre, di recessi profondi e umidi ai quail non giunge neppure il brulichìo della folla che si agita sopra, e dove si crederebbe d'essere sepolti

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monte informe di membra, come nelle mischie guerreche del Dorè, e traboccare fuori dai parapetti nel mare. Ma invece d'avversione, sentivo più forte, in

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una folla. Guardai verso prua: quanto c'era di vivo nelle più profonde cavità del bastimento era sbucato fuori; un brulicame nero da un capo all'altro

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frantumandosi, e il pianoforte, staccatosi dalla parete, andava di qua e di là cozzando nelle colonnine e nelle tavole. Ma assai peggio di quel

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braccia dai loro compagni, per non rompersi la nuca contro le caldaie o bruciarsi la faccia nelle fornaci.

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chiedessero, e dava loro vitto e ricovero per cinque giorni, e a quelli che si recavano nelle provincie dell'interno, il viaggio gratuito. Quell'atto di farsi

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verso due contadini irritati, i quali ritornavano a farsi cancellare dall'elenco, per non cadere nelle mani di quei boia de lader che si offrivano di

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commenti minuti e calorosi sui giornali benevoli e ostili alla nostra immigrazione nelle due capitali. Solamente il garibaldino taceva, con un velo di

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Che piacevole risvegliarsi! Quelle parole "oggi sentiremo la terra sotto i piedi" nelle quali s'esprimeva il pensiero di tutti, avevan per noi come

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miniera di carbone, un tuffar di teste nelle gamelle, una musica di soffi e di sbuffi, e spruzzi d'acqua da ogni lato, che parea che piovesse. Molti

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forma di coni tronchi, dipinti di rosso e di verde; gli altri stavano accovacciati lungo i parapetti, nelle positure proprie dei contadini, abituati a

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, pastori dalle lunghe capigliature, contadine calabresi dal busto verde, zampitti, brianzole con le raggere di spille nelle trecce, montanare piemontesi

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. C'erano molti di quei Calabresi che vivon d'un pane di lenticchie selvatiche, somigliante a un impasto di segatura di legna e di mota, e che nelle

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briaco. Ma poi ricadeva sempre sull'Italia con un intercalare che doveva aver preso nelle cronachette dei giornali di provincia: - Medio evo, medio evo

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, aveva fatto il parroco nelle colonie agricole nascenti, in varii Stati della Repubblica, in terre quasi disabitate, dove andava a portare il viatico a

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, si mise a piangere, soffocando i singhiozzi nelle mani. Il medico esaminò il bambino, poi le disse in tuono di rimprovero: - La malattia fa il suo

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