anni Sessanta. Poi nell’arte, ma non solo in essa, ma pure nella cultura, nell’ideologia e nella politica, si è verificata un’impetuosa deviazione
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casseruola e con un buon assortimento di vivande (Fornello, 1962) e ad una Vetrina con pasticceria (sempre 1962), fino a coinvolgere nella simulazione un
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si slargano, troppo bianchi ed irreali, in contrasto col nero lucido delle altre sezioni, i tasti grandi come piastre. Nella compagine architettonica
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’autista al volante (Il conducente d’autobus, 1962), il giocatore al coloratissimo biliardino elettrico (Gottlieb spera nella buona fortuna, 1963), l
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realismo è soprattutto un’attitudine; non consiste nella copia del vero bensì nel modo con cui si entra in rapporto col mondo. È proprio questo il tipo di
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In Roy Lichtenstein la maniera radicalmente nuova di considerare la pittura si palesa già nella limitazione volontaria che lo ha condotto ad eleggere
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trasformano nell’inchiostro tipografico, nel retino e nella semplificazione delle linee. Una materia singolare e quintessenziata, connessa al
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. Ciò che nella realtà occupa spazio, trasuda odore e sudore, nella foto appare assottigliato, reciso dal resto del corpo, freddo e asettico. È
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Assediati da ogni parte dagli oggetti, come il «nuovo inquilino» nella pièce emblematica di Ionesco, ci si illudeva di poterli tenere lontano dal
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funzionali e all’uso del silk screen fattone da Warhol, in quadri che capovolgono la foto nella pittura con scoperto intento di frode. Mel Ramos e
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presenza testimoniale del grumo di materia dell’informale si trasforma nella presenza dell’oggetto comune. Viene in tal modo postulata un’espressività
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composizione qualsiasi. Malgrado le intenzioni, non esiste una vera alterazione nella visione abituale delle cose, tanto che l’oggetto continua a permanere
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’uomo contemporaneo. Ne è scaturita una tecnica immediata di appropriazione, la lacerazione del manifesto, che consiste nella scelta del soggetto
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brillantissima di rilievi in legno, dove nella semplificazione dei profili, nella festosa felicità dei colori, nell’evidenza visiva e frammentaria
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appare all’artista un’ostinazione ormai improduttiva e quasi priva di senso. Immergersi, invece, nella volgarità scrosciante d’energie del mondo sociale si
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Una linea Neo-Dada è rintracciabile nella sperimentazione di Gianfranco Baruchello (come in Gianni Emilio Simonetti), specie nei suoi montaggi di
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affiora di nuovo la natura; e giacché nella natura finisce per sfociare anche l’uomo storico e tecnologico, simile orizzonte riconduce pur sempre alla
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fastidioso, e per di più solo metaforicamente sulla superficie della tela, in figura, non già nella sua resistente pelle che continua a marginare attorno
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L’esaltante ubiquità della stilla e del filamento nella globalità del mito, in Pollock, resta pur sempre un obiettivo mancato; non così la ben
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Nella cerniera fra le due opposte dimensioni temporali, vale a dire nel presente, sussiste tuttora una forte spinta di tipo esistenziale, ed è anzi
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cancellati dal sopraggiungere di una diversa ipotesi associativa che suggerisce una lettura nuova 19. Ciò rientra del resto nella logica di un’impostazione di
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: una condizione stabilita, al pari di questo mondo già fatto e già visto troppe volte, nella certezza che il dato vincolante non possa privare l’uomo
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prescelti tra quelli comunissimi della casa, quali una scopa, un termometro, una gruccia per panni. L’artista ora appende o incastra l’arnese nella
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dei suoi colori più tipici, suggerisce questa impostazione neutrale che arriva a chiudere il quadro nella perfetta autosufficienza dell’oggetto.
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Spingersi vicinissimo al mondo così com’è, intersecandoli, fissare momenti ordinari della vita nella loro scorrevolezza, tutto queste non poteva non
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L’identità di mondo-quadro vivente rientra nella poetica di Rauschenberg 25, ma pure in quella del coreografo Merce Cunningham, così che una comune
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contaminato degli happenings fa riscontro quello di molte opere plastiche sconfinanti ad un tempo nella scultura e nella pittura; a esempio, il ritaglio
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Pop Art è nello stesso tempo una causa e una riprova della rivoluzione visuale che è intervenuta nella nostra percezione del mondo, come del processo
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, come di fatto lo è. L’invenzione linguistica dei pop è pari alla novità del loro programma; e non tanto nella riutilizzazione di uno strumento glorioso
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Nella Pop Art la totalità è venuta meno; la visione procede per frammenti; e se a Segal è possibile frangere la stessa compattezza dei personaggi e
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ricostruzione linguistica, la messa in luce del significato riposto nell’immagine o nella cosa, del quoziente di esperienza ad essi legato. In tal modo al termine
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, una volta superato quello iconografico. Più che nella scelta di un fenomeno in confronto di un altro, la libertà si manifesta oggi nel modo di
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scena urbana, le tecniche industriali, vengono recuperati nella fredda analisi critica o nella partecipazione, nella vita dei sensi e dell
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frontale: l’esperienza della prossimità resta tra quelle prevalenti nella Pop Art come nella esperienza giornaliera di qualsiasi cittadino. Fra l’occhio e la
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percepire come quantitativo anche ciò che di per sé è unico come il capolavoro artistico: è questa la sorprendente rivelazione contenuta nella Gioconda
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scivolino inavvertitamente nella psiche e nello stomaco dei suoi clienti. Impedendo il consumo immediato, recuperando l’oggetto dalla sua scomparsa
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mondo esiste) e l’americano spinge prima di tutto il singolo oggetto a mostrarsi nella sua solitudine e spoglia brutalità, ad esibirsi, si direbbe.
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L’oggetto nella serie e sulla parete
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L’esibizione singola, in sequenza, o nella compagine della parete sembrerebbe bastare per chi si è proposto il problema dell’oggetto, ma in verità
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intervenuta nella sua disposizione, ma anzi come la cosa ricade una volta che sia lasciata a se stessa. Quell’assillo presente nella cultura e nella sensibilità
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Nella scena mobile in cui si è trasformato il quadro, gli arnesi, gli abiti, gli stessi segni finiscono per acquistare il ruolo appariscente e la
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Sempre più palesemente Dine introduce nella sua opera lo spessore dei suoi personalissimi umori, si abbandona a fare dei commenti attorno allo stato
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indicanti i diversi stadi nella formazione dell’immagine: non manca nemmeno, in Sei seghe, l’unità composita ed equivoca costruita con una sola parte
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e nel mettere da parte simile nozione fastidiosa. Ecco che nella sua automobile in materie plastiche e nei suoi telefoni moltiplica gli aspetti
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La cenestesia, che sta alla base della sua sensibilità, gli permette un continuo passaggio nella scala delle sensazioni; l’ottico si muta i; tattile
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trasformano nella fisicità onirica in inconsistenza scoraggiante ed in ostilità. La sensazione del molle che è qui fra le prevalenti, con troppa
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della periferia — reale o metaforica — nei suoi confronti si configura anche come un’insurrezione politica. Ma nella sua impazienza e nella sua
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presente orizzontale, artisti quali Lichtenstein o Dine o Warhol si trovano a loro agio solo nella seconda polarità. La Pop Art è un’avanguardia
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Esiste un pensiero che percorre l’intera modernità e che si esprime nella convinzione di una perdita d’esperienza da parte dell’uomo cittadino
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Chirico ed elaborata da Duchamp nel campo dell’arte visiva, essa ha trovato un riscontro quasi immediato, sul terreno della riflessione letteraria, nella
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