Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'idioma gentile

209440
De Amicis, Edmondo 37 occorrenze
  • 1905
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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latino e del greco, insuperata nell'abbondanza del vocabolario e nella vivezza del colorito comico, maravigliosa " per l'immensa facoltà delle metafore

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così detto linguaggio poetico; la quale si trova in special modo nella poesia faceta o satirica, famigliare o popolare che si voglia dire. Ricordo che

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idiotismi d'uso corrente nei giornali e nella conversazione, e ad alcuni di quelli scritto accanto: - Guàrdati! -; quelli appunto, mi spiegò l'amico

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ignoranza o mancanza di finezza nel sentimento della lingua. Ma mille volte nella vita il primo giudizio che facciamo dell'ingegno, della cultura, del grado

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, d'oggetti, di genti, d'orizzonti, di secoli, nella quale il mio pensiero balena più fitto, la mia fantasia batte più rapidamente l'ali che nell'impeto

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poi facilmente, le voci e le locuzioni che ci riescono nuove e che ci vogliamo appropriare, cercando di fissarcene nella mente, senza l'aiuto della

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casaccio e in tutta buona fede. Questo derivava principalmente dal fatto strano (ma nella gente incolta non raro), che ogni parola insolita ch'egli

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, nella quale all'ultima scena, dove il Conte dice di sperare che la propria morte riconcilierà il duca Visconti con la figliuola, in vece di: è un gran

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Diana ravvolte nella palla, e i lottatori delle feste panatenée in onor di Pallade, e i Bolognesi antichi plaudenti alla battaglia d'ova e di porci

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' ultimo, e vedi se PARTICOLARE, nella frase: - Tu sei PARTICOLARE, veh! - da noi non mai, usato, non dice qualche cosa di più di curioso e qualche cosa

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proposito di Piaccicone, è da notarsi il gran numero di parole comprese nella sola lettera P, le quali definiscono il carattere, l'aspetto, il modo di moversi

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riconoscono i profitti, come viene all'erborizzatore esordiente, che, dopo aver classificato nella sua mente un certo numero di piante, prosegue con

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che ostenta timore d'insudiciarsi nella compagnia d'un'altra della stessa tacca. - Sei come la padella, che tinge e scotta. - C'è da: rivomitar le

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nostro vocabolario manchevole: - POSATURA, quella che lascia l'acqua nella boccia, e che noi diciamo fondo, che è proprio del caffè, com'è del vino e

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letture e di appunti, e troverai nella tua memoria ben poca cosa, ti parrà che una gran parte di quel materiale ti sia sfuggito come un liquido da un

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concetto d'utilità futura, polche per tanti uomini, anche non letterati e scrittori, è uno studio amoroso e costante, un conforto nella vecchiaia e nella

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Altro nelle opere dell'ingegno altrui; ci avvezziamo a non veder più bellezza che nella bellezza della parola, a non badar più che alla forma anche

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logica rigorosa e costante, anche nella pratica della vita, non curandosi nè d' inimicizie ne di danni che glie ne potessero incogliere. E siccome il

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confusamente e senza garbo nella nostra? E in che maniera intendere e sentire le qualità degli scrittori stranieri, se queste, in qualunque lingua, non s

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le sian rimaste nella mente, in maniera da diventar sue, e da venirle poi sulla bocca o alla penna nel parlare o nello scrivere, e vedrà che poco o

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grazie e le sfumature, possedere tutte quelle parole e locuzioni proprie, morbide, agili, sottili, che entrano quasi inavvertite nella coscienza e nel

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cui si ricorre per salvare il decoro nella disperata lotta con la lingua italiana? Gli uni si riducono a parlare più coi gesti e, con gli ammicchi che

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ti cosi l'abito. - Se avesse trovato nella lingua altre dieci parole come coso e cosare, non gli sarebbe occorso altro vocabolario, e ne avrebbe avuto

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comici d' un suo recente viaggio nella Scozia; e il suo racconto era piaciuto per modo, che anche quella sera, alle frutte, tutti i commensali vollero

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italiano. Se non c'è, tu devi fare il possibile, rispettosamente, per farcela entrare. Ma.... Quello che dovrei dirti dopo questo ma lo troverai nella

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, in somma, a essere uno studio costante di tutti. Osservai nella tua famiglia, come già in altre, che i ragazzi si sono avvezzati a parlar l' italiano

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somma - , mettendo nella frase una contraddizione di termini che mi fa spalancare la bocca? - Sarà un capolavoro, come tutti dicono; ma in fatti non mi

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dileguarono.... P. - Come nebbia al vento. T. - Fui salvo. Mi palpai. Non rinvenni più il portamonete nella scarsella. Non c'eran che poche lire; non

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sue amiche più strette, ed era un modo comunissimo, che dice un'occorrenza altrettanto comune, nobilitato da lei nella nuova forma: - andare della

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comunemente nella nostra regione, e la nostra riluttanza deriva dal timore di parer Pedanti e ricercati adoperando modi insoliti; i quali appunto ci paiono

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il bolognese sostituisce l'e all'a nella finale dell'infinito dei verbi, fa rimar Roma con gomma, toglie la z alle ragaze, fa scomparir le vocali

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speditezza, facendoci risparmiar tempo e sforzo d'attenzione e imprimendoci nette nella mente quelle cose che ci preme di ricordare, ci procaccia

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arguto; ma riusciva insopportabile per quella sua parlata artifiziosa e bastarda. C'era fra gli altri, nella brigata degli amici, un genovese, che pativa

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farneticanti. Ma quel mal vezzo finì con portargli disgrazia. Fu un caso curioso. Una sera, nella platea d'un teatro, mentre egli toscaneggiava con un suo

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del pensiero, che tu devi prendere. Delle moltissime parole che non sappiamo molte le abbiamo lette o intese dire; ma non ci sono rimaste nella

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scrittore del tempo presente, e cerco d'imprimerla nella memoria insieme con la frase o col periodo a cui appartiene, e, più che altro, con l'idea ch'essa

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persuasi che il metodo migliore di studiare era quello di raccogliere con la penna e di disporre nella mia raccolta il materiale della lingua come si

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