nella prima venticinquina la prima lettrice, chi la seconda, chi la terza, e va discorrendo.
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raccoltele, là verso la fin dell'anno, nella sua stanza, disse loro: "Mi è venuto in capo di fare insieme con voi, mie dilette fanciulle, un esercizio
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carta quella lingua elle tutta fiorentina, ma che pur tutta italiana, come foci nella mia novella - La Paolina - e nel romanzetto per le bambine
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penso, di averne qui un esempio. La stanza 8ª della parte III, sezione 2ª, così dice nella stampa:
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ogni diligenza: ed ella fece meravigliosi progressi nella filosofia e nelle lingue antiche. Fu ammessa alle lezioni che si davano alla principessa
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� fino da bambina le buone lettere, com'ella dice da sè nella dedica delle sue Lettere a Carlo Emanuele primo, con queste parole: "Appena io sapea
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sventura di tanta perdita, cui pianse amaramente, e amorosamente ricord� la madre nella più bella fra le sue canzoni." Finita la lettura e gli applausi, il
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confidenza, e di rendimento di grazie. Risalita la lieta brigata alla villa, si raccolsero tutte nella gran sala terrena, dove sono infiniti giuochi
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"Nella città di Pistoja viveva, non troppi anni addietro, una donna chiamata Enrichetta, che potrebbe portarsi ad esempio delle buone mogli e delle
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di coltivarle amorosamente, per modo che, tuttor giovanetta, era valente nella pittura, nella poesia e nella musica. Non tardò molto a divenir famosa
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conoscerlo, lo pigliava per l'uomo più sciatto e più nojoso del mondo. Nella conversazione si mostrava quasi rustico: parlava poco, e spesso rimaneva
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poesia, che ella coltivava con assiduo studio. Fu data per moglie nella tenera età di quattordici anni a Marco Cittadella, gentiluomo compitissimo, se
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sì tenera età, spontanea mi ti fai innanzi nella più pura favella del Lazio: e mentre gli altri giovanetti, anco i più svegli, affaticano in su
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attese con rara assiduità allo studio della lingua latina, per la grande smania di legger Virgilio nella sua lingua originale; ed esso e il Petrarca
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Morandi, nata a Bologna su' primi anni del secolo passato, la quale insegnò anatomia nella Università di Bologna stessa. Aveva essa sposato Giovanni
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Italia. Costei era figliuola di un mercante piemontese posatosi già a Venezia, nella qual città essa nacque il dì 15 di aprile del 1703; e fino da
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"Nella precedente Vita è stata ricordata per incidenza la celebre Rosalba; e senza dubbio vi sarà venuta la curiosità di sapere chi questa Rosalba
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, e tu starai qui con me, dormirai nel mio letto, mangierai nella mia scodella, e lavorerai come faccio io." E la bambina disse di sì: cominciò a
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anni sapeva il latino, nella qual lingua stampò allora una sua orazione in lode delle donne: di undici sapeva la lingua greca, non così alla meglio tanto
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riprendere per ricondurla a casa; e vedutala così bene avviata, e così amante dello studio, le volle insegnare anche la lingua latina, nella quale
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Quando le signorine con la direttrice entrarono nella sala, trovarono la signora Laurina già seduta al suo posto, la quale tutta ridente disse loro
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altre signorine ella e la signora Rosina andarono nella stanza, dov' ora una piccola libreria, a preparar materia per la lettura di domenica prossima.
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La signora Rosina, a cui toccava il leggere la Vita, comparve nella sala tutta allegra in vista, e fatta riverenza alla direttrice ed al maestro
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donna che è soggetto del mio discorso si chiamò Maria Pellegrina Amoretti, nata ad Oneglia, nel Genovesato, il dì 7 di novembre del 1756. Bazzicando nella
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ogni più gelosa cura della sua educazione, e della scelta di buoni maestri, vedendo nella sua bambina un ingegno prontissimo, e volontà di imparare: si
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di Dio: si diede a studiar di proposito; e fu in grado di presentarsi nella presente domenica con un lavoro fatto proprio da lei, il quale, se non
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, specialmente nella letteratura italiana e nel conoscer la lingua. Fatto sta per altro che quel maestro era assai bravo sì, ma pedante; e che anche la
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' quali aveva così ardente amore. Compiuti che gli ebbe, le fu offerta la cattedra di fisica nella città di Rovigo, dove insegnò quella scienza per
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comica, e specialmente si segnalò nella tragedia; nè le furono estranee le belle arti. Di maniere gentilissime ed amabilissime, compita in ogni suo
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, che dalla sua bocca mi ha fatto brutto sentire toelette, quando ci ha raccontato che la Paolina era elegantissima nella toelette." "O come avrei
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elegantissima nella toelette; ma se avessi letto la Vita io, ed avessi detto: vestiva, o si abbigliava elegantemente, non avrei detto parole tutte schiettamente
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, e il candore ingenuo, ella trasfuse nella sua versione." Si diede pienamente ad ajutare la istruzione della gioventù, ed in servigio di essa
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, s'internò nella cognizione delle matematiche e filosofiche cose: ed allo studio della lingua latina quello accoppiando della greca, sviluppò
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valente nella storia patria; e quello che è corona di ogni sapere, fu donna virtuosissima, pia e religiosa: i quali pregi tutti erano rifioriti dalla umiltà
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prodigi dell' arte sua nella Clitennestra dello Zingarelli, e nei Baccanali del Nicolini, che fu ad una voce salutata regina del canto, il qual
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nella lettura di libri dotti ed eruditi. Nel 1817 venne sposa a Leopoldo, principe ereditario di Toscana; e nella reggia di Firenze fiorirono più
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spiritosa, pag. 22. Se le donne debbano emanciparsi; e quale è il loro ufficio nella civile conversazione, pagina 37. Se è lodevole a una donna pigliar
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caro Pietro nella città di Calcide, la Bona, tornando a Venezia per vedere di far confermare la provvisione del padre a' due suoi figliuoli, presa dal
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vero struggimento." Questo dialogo si faceva nella camera della direttrice la settima domenica dell'anno, pochi momenti avanti che dovesse cominciar
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nella sua Vita di Isabella Gonzaga; perchè il dire che essa fu una donna per la quale (valente, valorosa, da recarsi ad esempio); che non volle star
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nulla approdasse la bontà di moglie sì fatta, e che il cuore del marito fosse indurato nella nequizia: tal donna per altro sarebbe sempre ammirata e
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La domenica undecima nella sala delle letture si scorgeva qualche cosa di singolare: tutte le ragazze più composte e più attente dell' usato: oltre
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coronazione di Carlo V, andò a stare per qualche tempo a Roma, e nella sua casa formò una specie di accademia, dove erano scritti i più insigni letterati
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Tutte le alunne, con la direttrice e il maestro, erano già nella sala delle letture; ma non era per anco giunta colei che doveva leggere, la quale si
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. I genitori dello sposo vedevano di mal occhio questa straniera per loro nuora; ma come prima ella fu entrata nella casa nuova, si mostrò così buona
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così una parola, quella, e una parola quell'altra, le alunne già raccolte nella sala, mentre aspettavano che cominciasse la lettura, facevano un
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Anche questa domenica le alunne dell'Istituto eran raccolte da un pezzetto nella sala, e non si vedeva comparir la lettrice, che doveva essere una
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"Questa rara donna della Sofonisba Anguissola, nacque nella prima metà del secolo XVI, e le fu posto tal nome, perchè appunto in que' giorni aveva
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le voci significative di cose nuove; ma maestro promise di parlarne nella domenica prossima, perchè era già venuta l'ora di andarsene, e non ci poteva
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. Oltre all'essere tanto valente nella pittura, fu la nostra Plautilla dotata di gran senno e di esemplare virtù per la qual cosa fu più volte chiamata
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