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In esso per ogni pianeta è dato nella prima colonna numerica il diametro espresso in chilometri; nella seconda colonna è dato ancora il diametro ma
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esempio uno spettatore collocato nella stella polare), il movimento dei pianeti appare eseguirsi nel verso indicato nella figura 27 dalle saette, cioè
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in un'altra direzione, secondo il luogo che esso occupa nella propria circonferenza di circolo. Quando Mercurio è nella posizione A, cioè fra il Sole
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giorno nella gran luce di questo e resta invisibile.
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Nella fig. 29 sono rappresentate in dimensioni proporzionali gli aspetti di Venere: 1° quando
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si trova vicina al punto A della fig. 28, o alla congiunzione inferiore col Sole ;2° quando si trova in D, cioè nella massima elungazione a destra
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132. A 108 milioni di chilometri circa di distanza dal Sole, gira nella propria orbita Venere; compie una rivoluzione in poco meno che 225 (224,7
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bell'astro quando ha il suo diametro apparente massimo, ossia nella sua congiunzione inferiore,
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nella quale si suppone che circolo più grande rappresenti l’orbita un pianeta esteriore, per esempio di Marte.
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fiumane grandi e nere spingonsi talora violentemente nella grande zona equatoriale del pianeta, fig. 34 a, e la separano in molte e distinte regioni
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nella direzione contraria.
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Sole e nella Terra, e lo spettro di taluno dei materiali terrestri potrebbe sul Sole avere caratteri diversi dallo spettro del corpo stesso studiato
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217. Nella terza classe di variabili stanno alcune stelle il cui splendore è soggetto a lievi mutazioni in apparenza irregolari; tali sono ad esempio
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Esaminiamo ora, vi prego, con qualche attenzione le varie parti delle vicine figure 4 bis e 5. Nella fig. 4 bis il circolo POP'B rappresenta un
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238. Per giudicare dell'importanza che hanno i diversi spettri stellari osservati, bisogna conoscere due fatti che nella Spettroscopia si ritengono
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e nella direzione e nella proporzione della velocità. Si trova che nella regione celeste occupata dalla costellazione di Ercole le stelle tendono ad
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sono proprii. Trattasi di movimenti che le stelle descrivono con varia velocità nella direzione della visuale secondo cui dalla Terra sono viste
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In 36 anni; un'altra stella doppia nella costellazione detta Chioma di Berenice ha una durata di rivoluzione uguale a soli 25 anni.
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Il circolo descritto nella rotazione da Q, ossia l’equatore, si vedrà in tutta la sua forma e grandezza, e quindi come circolo QABC della fig. 5
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Un'altra piccola nube luminosa dello stesso genere si trova nella Via Lattea, fra le costellazioni di Perseo e di Cassiopea; essa pure, con mediocre
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259. Un primo ostacolo a superare stà nella mobilità estrema del Sole, della Luna, dei pianeti, delle stelle, di tutti gli astri in generale.
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queste misure sieno eseguite su immagini sufficientemente grandi, necessità vuole che nella fotografia
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quelli in ispecie usati nella fotografia delle stelle.
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266. Oramai la fotografia è il mezzo più efficace di cui la scienza possa disporre nella costruzione
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I progressi fatti dalla tecnica fotografica nella costruzione delle lastre sensibili, le esperienze fatte sulle prove fotografiche date da queste
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Fotografie di pianeti, di Giove e di Saturno in ispecie, furono in luoghi diversi eseguite, ed esse valsero a dimostrare che nella luce dei corpi
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del Sole nella direzione voluta dalla posizione fissa della lente stessa.
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duemillesimo di minuto secondo; che abbisognano di processi delicati e speciali sia nella preparazione delle lastre sensibili che nello sviluppo delle
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diffusa nella nostra atmosfera.
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L'idea su cui i medesimi si fondano è la seguente; fotografare i dintorni del Sole utilizzando successivamente luci di colore diverso, nella speranza
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ottenere nella fotografia stellare spettroscopica successi segnalati.
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a seconda della durata di esposizione della lastra sensibile. Di due fotografie, ad esempio, di una regione della Via Lattea nella costellazione
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Nella figura 6 sia C il centro della Terra; P, P' siano i due poli: la retta PP' rappresenterà l’asse di rotazione, e la retta EE' sarà la
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da corpi celesti, i quali per la massima parte sono più lontani, molto più lontani, del Sole, e i quali ricevettero il nome generico di stelle. Nella
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Ricordiamoci, infatti, d'aver già considerato la Terra nella sua posizione T1 quando gli abitanti suoi vedono a mezzanotte le stelle B
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39. Poste le cose in questa forma, possiamo modificare la fig. 8 in modo da trasformarsi nella fig. 9, possiamo paragonare la fig. 9 colla realtà
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collega intimamente colla diversa durata del giorno, sicchè ne troveremo la ragione nella spiegazione stessa di questa diversa durata.
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Pertanto, posto che nella configurazione rappresentata nel disegno si supponga che l'angolo della linea aO colla retta OP sia il massimo, cioè eguale
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Se essa infatti corrispondesse alla realtà, tutti i luoghi della Terra, percorrendo nella rotazione
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48. Nella figura 10 il Sole era rappresentato alla sinistra della Terra, nella figura 12 è invece alla destra , e ciò perché nel frattempo la Terra
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prima considerati nella fig. 10, percorrono sotto la luce solare archi più grandi di quelli percorsi nella oscurità, ed hanno per conseguenza il
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Fra questa posizione della Terra e quella rappresentata nella figura 10 v'è pertanto un assoluto contrasto; lo stato cioè delle cose è nelle due
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Una cosa simile deve accadere nel tragitto dall’estate all'inverno, ossia nella seconda metà dell'anno, quando i giorni, dopo esser stati i più
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al capo 49. Solo per i luoghi vicinissimi al polo boreale, nella posizione T2 della Terra, comincia il gran giorno di sei mesi, e per i luoghi prossimi
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parallelo terrestre, sara zZ la vostra verticale, avrete nella linea ZZ' rappresentato sempre in proiezione il parallelo celeste che gli corrisponde
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è la proiezione di un circolo orario, ossia di un circolo che nella rotazione verrà a coincidere per un istante col vostro meridiano PZOP’. Su di
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72. Passiamo all'ultima combinazione, rappresentata nella seguente fig. 22. L'osservatore trovasi sull'equatore terrestre, il suo zenit Z giace nel
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La Luna in tal momento dista quindi dal Sole di un mezzo arco diurno e presenta mezzo il suo disco illuminato (F' nella figura), colla convessità
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Nella posizione H la Luna appare ancora per metà illuminata, così come appariva in F, ma in H il suo lembo convesso è invece rivolto a levante, ed
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mente, nella durata di una lunazione, passare davanti a sè una volta tutte le regioni della Luna, o, in altri termini, vedrebbe girare la Luna una
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