Il Beato Angelico nell’Incoronazione della Vergine (figura 50) Figura 50 - BEATO ANGELICO, Incoronazione della Vergine, 1434-35, Uffizi, Firenze
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Secondo alcune fonti infatti il martirio sarebbe avvenuto nel Circo di Nerone, che era situato nell’area in cui oggi sorge la basilica vaticana.
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nell’affresco di Michelangelo nella Cappella Paolina.
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Michelangelo nell’affresco della Cappella Paolina dà luogo ad una composizione corale di grande drammaticità, dove l’esasperazione del vuoto centrale
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Il pittore elimina la presenza dei cavalli e mostra i soldati (vestiti con abiti contemporanei) nell’atto di ripararsi gli occhi, con le mani o con
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attorno si assiepano figure di soldati; il carnefice è colto nell’atto di rinfoderare la spada con cui ha ucciso l’apostolo.
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con la figura centrale del Santo, in trono, colto nell’atto di leggere e con la spada, suo tradizionale attributo (figura 58). Nella scena del Martirio
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Nell'intercessione di Ester la Chiesa vide una sorta di prefigurazione simbolica del ruolo della Vergine, come mediatrice nel Giudizio Universale.
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Caravaggio nella Salomè con la testa del Battista, conservata nell’Escorial a Madrid, mostra la giovane fanciulla mentre sostiene il vassoio con la
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di Carracci) nell’affresco di Palazzo Verospi, a Roma, usa il secondo. In genere le due iconografie citate hanno come pendant il tema riguardante il
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Annibale Carracci nell’affresco di Palazzo Farnese, a Roma, dipinge Mercurio che discende in volo mentre Paride porge la mano per accogliere il pomo
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Pieter Paul Rubens nel Giudizio di Paride, conservato nella National Gallery, a Londra, raffigura Paride di spalle, nell’atto di cedere a Venere il
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come distesa sul dorso del toro, che sembra procedere velocemente nell’acqua, mentre sulla sponda si intravedono le ancelle in grande agitazione.
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abbracciarla fini nell’acqua ed annegò, e fu poi trasformato nel fiore che porta il suo nome. L’iconografia è quella che mostra Narciso nell’atto di
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, abilissimo suonatore di lira, discese nell’Ade e grazie al potere della sua musica ottenne da Plutone il permesso di riportare Euridice nel mondo dei
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taluni tratti potentemente espressivi, nell’ambito di una rielaborazione semplificata e quasi schematica del volto, come possiamo apprendere dal Ritratto
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Collezione del Principe Borghese a Roma, corrisponde ad una immagine rassicurante, quasi modesta nell’interpretare il ruolo di potente.
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L’estrema conseguenza è la dissoluzione dell’immagine, tipica nell’opera di Francis Bacon che arriva a corrompere e trasfigurare i volti dei suoi
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cui è eternamente primavera. Nasce il cosiddetto “paesaggio idealizzato”, molto diffuso nell’ambito della pittura del gotico internazionale, collegato
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Nell’Ottocento la pittura di William Turner è legata ancora ad una visione atmosferica, ma la luce è intesa come energia che trasfigura la realtà
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Nel XV secolo la natura morta venne utilizzata anche nell’arte dell’intarsio, come possiamo apprendere visitando lo studiolo di Federico da
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Sempre nell’ambito del Surrealismo spicca il nudo di Man Ray, che si serve della fotografia e dà vita ad una delle opere più originali della sua
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di San Brizio del Duomo di Orvieto; Tintoretto ha utilizzato questo genere di rappresentazione nell’Ultima cena, per la Scuola di San Rocco a Venezia.
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, dipinto in collaborazione con il Verrocchio e conservato agli Uffizi, o nell’Adorazione dei Magi, conservata sempre agli Uffizi.
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spirituale nell’arte, dove l’artista cerca di elaborare un parallelismo tra la musica e il colore.
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La luce può essere usata in vari modi assolvendo ad una funzione costruttiva o espressiva, nell’esaminare opere realizzate in epoche diverse possiamo
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la ragione che nell’arte moderna ha finito per soppiantare l’uso del colore a olio.
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L’arte come espressione trova nel già citato Plotino un formidabile sostenitore, il quale affermava: "Nell’arte la forma, prima di passare nella
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nell’Ottocento gli artisti del Neoclassicismo, senza però riuscire ad essere troppo convincenti.
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La forma è dunque il risultato di una visione interiore; è una forma affrancata dalla sua fisicità, come possiamo vedere nell’arte bizantina: le
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fuori di sé, nell’oggetto che rappresenta.
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nell’Apocalisse.
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GIOVANE IN TUNICA E PALLIO: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina per rappresentare l'Angelo.
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GIOVANE IN TUNICA E PALLI: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina a rappresentare l’Angelo.
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arcaica rappresentava invece il corteggiamento; nell’arte della tarda antichità classica invece assumeva il significato allegorico dell’unione di Cupido
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Nell’arte nordica, nelle mani del Bambino, può apparire un’arancia2, in sostituzione della mela, per simboleggiare il peccato originale.
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Simbolismo dell'HORTUS CONCLUSUS: Nell’iconografia della Sacra conversazione o della Madonna con il Bambino può apparire sullo sfondo un giardino
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casamento; le due donne sono rappresentate nell’atto di salutarsi con un inchino.
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Lo Sposalizio della Vergine dipinto da Rosso Fiorentino per la Chiesa di San Lorenzo, a Firenze, pur muovendosi in linea di massima nell’ambito della
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Affidandoci alla consueta analisi diacronica potremo scoprire delle varianti, come nell’opera di Guido Reni conservata nella Pinacoteca di Bologna
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Andrea del Castagno nell’affresco del refettorio di Sant’Apollonia introduce delle altre varianti: Gesù e gli apostoli sono seduti attorno ad un
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ORAZIONE NELL'ORTO: Il tema cominciò ad essere rappresentato intorno al V secolo, come possiamo vedere nel mosaico della Chiesa di Sant’Apollinare
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È il modo con cui Andrea Mantegna dipinge la sua Orazione nell’orto, conservata nella National Gallery a Londra (figura 29).
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La Vergine non più idealizzata, è invecchiata, solida e granitica seppure nell’espressione del dolore, mentre San Giovanni è una figura esile, ancora
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Il trasporto del corpo di Cristo morto è un’iconografia tipicamente rinascimentale, poiché non esistono esempi del genere nell’arte dei secoli
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Evangelista, delle pie donne e della Vergine, colta nell’atto di perdere i sensi.
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Questa identificazione tra erezione e Resurrezione ha radici nell’antico Egitto: Osiride, dio dell’oltretomba, viene raffigurato con il membro che
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sarcofago sono disposti dei soldati, alcuni addormentati, altri nell’atto di risvegliarsi.
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simboleggiare il peccato. L’esempio più famoso è quello offerto da Piero della Francesca, nell’affresco della Pinacoteca Comunale di Sansepolcro (figura 44).
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momento di stupore, relativamente al fatto di aver riconosciuto nell’uomo che siede con loro il Cristo.
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