dai tarli, le poltrone di fine ottocento e tutte le altre anticaglie di lusso che la contessa Orisanda aveva via via accumulato nel corso della sua
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furbacchione. Mica per niente è amico del direttore. - Certo che sono delle belle facce toste, quelli là! - borbottò Melchiorre, che sedeva nel loro stesso
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disponibilità all'interno dell'istituto. Non lo dico per metterle fretta, professore. Lo dico nel suo interesse: lei non ha idea di quanta gente bussi
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incombente. Ma nel vaso di fiori sulla mensola c'erano i lunghi rami del ciliegio fiorito, profumati di dolcezza, e nel portariviste giornali di vario
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. Nel muro altissimo c'era il buco da cui passavano i cani. E a ridosso del muro c'era un bastardino rossiccio, col musetto teso in avanti e la coda
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cuore che martellava nel petto, l'Ernesto provò ad aprire la porta della direzione, ma era chiusa a chiave. - E adesso? - Lasciate fare a me! - disse il
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IL CAMPANELLO suonò quattro volte: quattro trilli lunghi e impazienti che risuonarono fastidiosamente nel lungo corridoio d'ingresso. - Vengo, vengo
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NELLA GRANDE VILLA, fuori nel vasto giardino, e più in là, nelle vie d'intorno, era tutto un cercare, un frugare, un rovistare, un chiamare e
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di medicine e di disinfettanti di cui la stanza era impregnata. Nel letto - un gran letto di una piazza e mezza, alto come non se ne fan più - c'era
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alla turnazione e il rispetto della puntualità nel liberare le aree comuni quando stabilito; d) la sollecitazione a tenere nelle stanze solo gli
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figlio aveva sposato un'americana ed era finito a San Antonio, nel Texas. E il medico gli aveva ripetuto più volte che nel suo stato di salute non era
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che gli era stato assegnato, ripiegandosi su di sé come una lumaca nel suo guscio. - A nome di tutti noi... - continuò il maresciallo Fizzotti
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tirare indietro le coperte o per aiutare quanti indugiavano nel vestirsi. «Avrei preferito un uomo» rifletté il professore, avvertendo immediato il
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ricontò varie volte, le rimise nuovamente nel sacchetto, fece un profondo sospiro e poi disse: - Però, che brutto carattere, quell'Ernesto! Tale e
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aveva per tutti una buona parola. Passo a passo, si avvicinò anche il professore. - Ma da dove arrivano i cani? - chiese. - Da un buco nel muro di
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menta. Proprio quelle che mi piacciono di più. Lo sa, dottore, quante caramelle alla menta mi succhiavo la sera nel mio camerino, prima di entrare in
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tipico di chi, credendosi al di sopra della norma, finisce con lo smarrire la misura della normalità. Ma ora era morta, poveretta, e dei morti - nel
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ERA un bel pomeriggio di sole. Nel parco di Villa Felice un tiepido venticello portava in giro l'odore delle viole, insieme alle poche foglie secche
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riflessa solo l'inquietudine che sentiva dentro di sé, nella gola stretta dall'ansia, nel respiro oppresso dal timore angoscioso di essere scoperti
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venderemo l'immagine di una casa protetta modello, dove l'anziano vive felice, circondato dal comfort e da cure amorevoli. Anzi, nel nostro spot
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pulcini sperduti. Ciascuno di loro, nel profondo del suo essere, aveva sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato, ma nessuno si sentiva preparato ad
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