. La Letizia, nel chiuder l' uscio della dispensa, non s' era avvista d' aver serrato là dentro il sorcio bigio, entrato dietro a lei per rivedere il
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d'immenso, di straordinario e d'oscuro, suscitava nel topo giovine una grande paura, mista ad un gran desiderio. Egli si domandava perplesso: - O che
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magnolia cantavano alcuni passeri. - Com' è allegra tutta questa gente! - disse tra sè il topino - vuol dir che nel mondo, anche senza che nessuno ci
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dai padroni di comprar tutte le mattine ai topini, perchè si rinfrescassero. Nè c' eran le solite bistecche di carne cruda, nè le patate cotte nel burro
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conoscere il mondo. Ma.... ho veduto che fa cattivo tempo nel mondo, e.... - Non fìnì la frase per superbia, non volendo confessare che già s'era
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- Pietà! pietà! - singhiozzava nel suo linguaggio. - Mi straziano, mi divorano! Ah, orribile! orribile!... - Moschino tremava come una foglia al
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A un tratto, nel buio, brillò un lume che errava qua e là per il giardino. Su la ghiaia sonavano i passi di due o tre persone; su le foglie bagnate
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porgeva un biscotto, una fetta di pera, un po' di latte nel piattino, un po' d' erba: tutta roba fresca, che faceva bene al topino malato di calore. Per
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soffiò il nasetto, tossì due o tre volte, e cominciò a parlare nel modo seguente:
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mangiar la minestra che la Letizia avea preparata nel loro piatto. Il giorno seguente, i topi s' affollarono un' altra volta intorno a Dodò, e lo
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, s' intende.... - La signora Delpiano, che leggeva nel cuore del figliuolo; fece un segno d' intelligenza alla contessa, poi disse: - Che si scommette
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scappare, e tornarsene a casa sua! In tanto le veniva in mente il racconto spaventevole che Moschino le aveva fatto - delle proprie peripezie nel mondo. Per
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? - Perchè la mia razza è disprezzata, perchè son brutto, perchè son povero, perchè non ho avuto nè educazione, nè istruzione, io! - Nel dire queste
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fila di piccoli vasi pieni di rose fresche, inframmezzati a' candelabri accesi, che splendevano come gruppi di stelle. Nel vano del ferro di cavallo
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de' loro padroni; e quando un ovo intero fu posto nel loro piattino, vi s' accostarono piano, con garbo; appoggiarono le zampine su l' orlo, come due
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agli occhi - Dio mio, come mi sento bene! - E nel suo umile cuore di topa non sapeva trovar parole per ringraziare la Provvidenza che non abbandona nè
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rispondeva languidamente, cogli occhietti sempre socchiusi, baciando tre o quattro volte le labbra fresche della sua signorina; poi ricadeva nel torpore
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. - Chi tocca così il pianoforte? - domandò maravigliato di quella musica singolare. Nello corse nel salone. Su la tastiera del piano, rimasto aperto dopo
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mandati in cucina: restava Dodò, il quale pazientemente raccattava gli avanzi dispersi di quella strage, li rimetteva a uno a uno nel piattello
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file, e il conte calcolava la riuscita del giuoco, Dodò si accostava pian piano, prendeva una carta tra' denti e l' andava a riporre nel piatto. Le carte
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due topi trovaron la stanza al buio, e aspettarono un pezzo prima che il conte venisse a tavola. Nel salotto della contessa s' udiron de' passi, delle
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mano nella scansìa per impadronirsi del topo e punirlo. Ma la contessa fu più lesta; Dodò corse da lei, che lo prese ridendo e se lo mise nel petto
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