, specialmente nel settore di Doberdò, a mezzodì della strada che conduce a tale località.
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Nel settore di Tolmino dopo il nostro attacco del giorno 9 su Santa Maria sono stati segnalati forti reparti nemici che per il vallone Tominski si
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nemica insiste nel tirare sugli abitati retrostanti alle nostre linee.
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Sull’altipiano a nord–ovest di Arsiero l’artiglieria nemica insiste nel bersagliare le nostre posizioni di Monte Maronia, contro le quali fece fuoco
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Nell’Alto Isonzo le nostre truppe attaccarono le forti posizioni ancora in possesso del nemico nel versante orientale nella conca di Plezzo
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Il sommergibile francese «Papin», aggregato alle nostre forze navali, silurò il giorno 9 corrente nel medio Adriatico, presso Capo Planka a ovest di
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Un velivolo eseguì ieri una rapida incursione nel vicentino, lanciando da grande altezza una bomba su Asiago e otto su Vicenza; lievissimi danni
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Nel mattino successivo nostre truppe attaccarono e dispersero forze nemiche a Monte Valpiana nella valle del torrente Maso Brenta. Altro nostro
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Piccoli combattimenti con esito a noi favorevole hanno avuto luogo a Monte Lavanech, in Val di Daone, sul massiccio della Tofana, nel’Alto Cordevole
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Su tutto il rimanente fronte, all’infuori di due piccoli attacchi nemici nel settore di Tolmino, prontamente respinti, non si ebbero avvenimenti
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ricacciava nel fondo della valle.
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Il numero degli uomini catturati nel combattimento nella notte sul 29 nel settore di Tolmino ammonta a 88, tra i quali 3 ufficiali.
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Nel pomeriggio le truppe ritornarono indisturbarte sulla sinistra del fiume, conducendo seco alcuni prigionieri presi al nemico. Un nostro a «Farman
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Tofana Prima, nel vallone di Travenanzes.
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Nella zona delle Tofane respingemmo un attacco nemico contro le posizioni conquistate dagli alpini il giorno 7 nel vallone di Travenanzes.
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Nel Settore di Salonicco: nella zona ad ovest del lago di Butkovo nostre colonne, nelle giornate dell’11 e del 12, impegnarono piccoli combattimenti
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Nel pomeriggio, sotto pioggia torrenziale, le nostre fanterie assalirono le posizioni dell’avversario ad oriente del Vallone, conquistando varie
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Nel combattimento del giorno 15, in Valle Sugana, tra i torrenti Coalba e Maora, infliggemmo al nemico perdite assai gravi.
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irruzioni contro le posizioni nemiche del Rombon, nello Javorcek e nel Vrsic (Monte Nero).
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Le nostre artiglierie bombardarono le posizioni nemiche a nord est del Cauriol (Valle di Fiemme) nel Vallone di Travenanzes (Boite) e colpirono più
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Piccole azioni di fanterie sulle pendici di Monte Zebio (Altopiano di Asiago) dove respingemmo un tentativo di attacco, e nel Vallone di Travenanzes
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. Nel pomeriggio del giorno 19 respingemmo un tentativo di attacco nemico sulle pendici settentrionali del Colbricon.
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Alla testata del torrente Vanoi (Cismon–Brenta), nel pomeriggio di ieri, forze nemiche, col favore di fitta nebbia, tentarono un violento attacco di
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Sul Carso, nel Vallone di Brestovizza, espugnammo nuovi elementi di trincea.
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Nel cielo di Belluno, in combattimento aereo, venne abbattuto i un velivolo nemico.
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Nel Vallone Brestovizza, dopo asprissima lotta, riuscimmo ieri ad avanzare ancora verso oriente, strappando al nemico alcune «doline».
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Nel Vallone di Brestovizza (Carso) furono ampliate le occupazioni fatte nei giorni 30 e 31 agosto, con cattura di prigionieri ed ingente bottino di
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piazza marittima e la flotta nemica all’ancora nel porto e nel canale di Fasana. Sui bersagli vennero gettate 9 tonnellate di bombe, che provocarono
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mare. Nel tratto tra Castagnevizza e Korite l’attacco, dopo alterna vicenda venne respinto; al centro tra Korite e Selo, le nostre truppe resistendo
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In seguito a duello aereo un velivolo avversario precipitò in fiamme nel torrente Auzza (Avscek). I piloti restarono uccisi.
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Sull’Altipiano di Bainsizza, nella notte sul 16, il nemico tentò con quattro successivi contrattacchi di rioccupare il terreno perduto nel giorno
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) e nel settore di Selo (Carso).
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Nella notte una nostra aereonave, sorpresi nel vallone di Chiapovano intensi movimenti di truppe e di auto-colonne, li sbaragliava fulminandoli con
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Un nostro velivolo manca. Un apparecchio austriaco, colpito in combattimento aereo nel cielo di Asiago, precipitò in fiamme entro le nostre linee.
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I nostri velivoli nella mattinata bombardarono gli impianti ferroviari di Podberda (Val di Bazza) e nel pomeriggio quelli di Prosecco (linea
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Nel pomeriggio del primo settembre fu abbattuto un velivolo nemico ed un altro venne costretto ad atterrare.
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Nel pomeriggio di ieri, a nord della testata di Valle della Noce forti colonne avversarie, dopo larga preparazione di fuoco, attaccarono le nostre
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Nel pomeriggio pattuglie di assalto, ripresero anche il posto di vedetta, ristabilendo integralmente la situazione.
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Vivaci duelli di artiglieria nel settore Posina Astico e sul Piave tra le zone Zenson e Musile.
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vita ed altri punti sensibili dell’organizzazione difensiva nemica, nel settore montano, tra il lago di Garda e l’Astico qua e là lungo il Piave.
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Albania: Nel corso di ardite ricognizioni nella valle delle Janiza e nella regione a sud di Berat, nostri nuclei impegnarono vivaci combattimenti con
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I giocatori si pongono ciascuno ad uno spigolo di muro, o ad un cantone o altro. Quello cui è andata la conta si pianta nel mezzo. I giocatori di
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È per lo più abruzzese. Egli canticchia nel suo dialetto e con voce monotona: — Campobasse, cortelle, signorine!
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Si fa la conta. Il sorteggiato si pianta nel mezzo de’ suoi compagni, pronto ad afferrare il primo di essi che non tocchi ferro. Per esempio: una
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Uno dei giuocatori chiude nel pugno una certa quantità di brecciolini, di vaghe di caffè, di riso o altro; mostra la mano al compagno e gli chiede
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Uno dei giuocatori chiude nel pugno, come nel giuoco precedente, una certa quantità di ceci, bruscolini o altro; poi passandoseli dietro, che nessuno
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Da noi si chiamano anche caterinóne e mmandoline. Ed ecco perchè nel venderle il venditore grida: — Caterinonee grossee e tteneree: so’ der giardino
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Sono contadini marchigiani. Nel passato vendevano quei lunari chiamati li buciardèlli, e andavano gridando: — Lunari in foglio, e lunari a libbretto
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La moneta, di cui si è parlato nel precedente giuoco Maróncino, che non viene mossa, è lanciata in alto dal padrone di essa: nell’aria deve brillare
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. Chiunque nel saltare tocca la riga col piede, prende il posto del paziente. L’ultimo dei saltatori deve dire, nel saltare, la parola Musa. Allora il
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