Comportamento «civile» 139 Per strada 140 In automobile 141 Nei locali pubblici 142 Al bar 143 Nei negozi 144 Al ristorante 144 Nei luoghi di culto 147 Al
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sempre fatto così», e nei rapporti umani e sociali si propone di non ferire la sensibilità altrui, non ostentare nulla, non essere intrusiva. Perché
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solo nei picnic o alla tavola della colazione; pecorini invecchiati, grana e parmigiano si mangiano con le dita, dopo averne staccato un pezzetto con
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persona che proprio non sopporta. Per esempio, nei confronti di (ex) componenti di una coppia «scoppiata», telefoniamo a ciascuno dei due, avvertendolo
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ammonimento secondo cui «il diavolo si nasconde nei dettagli»: si conceda pure il capello lungo e spettinato, ma vi abbini una pulizia rigorosissima
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frigo, non accendiamo la tv nelle ore della siesta e del riposo, cerchiamo di essere puntuali, non frughiamo nei cassetti: chiediamo dov'è quel che ci
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dolci e salate, formaggi freschi, uova. Da bere, caffè (meglio se americano), tè, spremute, succhi di frutta e, nei casi più festosi, champagne o
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che in questo caso il «buffet» deve fungere da contorno, e non rubare tempo, spazio e attenzione al gioco. Nei paesi nordici è normale trascorrere i
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dettare le regole di quella che nei paesi anglosassoni si chiama civic culture, praticamente quella «educazione civica» a cui in Italia si è sempre
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corti in città, a jeans a vita bassissima che mostrano la biancheria intima, a gioielli vistosi e logo disseminati in ogni dove. Nei nostri ambienti
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svolazzante al bar e nei locali in cui è buona regola stare vestiti. Se non siamo in cerca di avventure galanti, per dimostrare buon gusto rifiutiamo
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Nei mezzi di trasporto collettivi, che permettono di leggere, scrivere, lavorare, dormire, sognare, guardarsi attorno e studiare i propri simili
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decorso al tempo stesso, così da evitare sbottonamenti poco eleganti. Se possiamo, non indossiamo stivali, che rallenterebbero il passaggio nei
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una cabina con uno sconosciuto, che richiede la più assoluta discrezione per evitare promiscuità imbarazzanti. Nei limiti del possibile, stabiliamo dei
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gli orari per lavare i piatti e fare il bucato, teniamo il cane al guinzaglio. E se torniamo tardi da una gita nei dintorni, parcheggiamo l'auto
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facciamo rumore per le scale e nei corridoi, non sbattiamo le porte, non chiamiamo gli amici da una stanza all'altra (proprio a questo scopo esistono i
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inguinali e bollenti hot pants, in altre parti del mondo i tabù del pudore sono ben radicati. Non tutti sanno che nei paesi islamici è disdicevole anche
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un anacronismo gradito (e atteso), consistente nell'arrotondare il conto di circa il 10 per cento; ma non facciamolo nei pub inglesi e irlandesi dove
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delicatezza e lo stesso sereno riserbo che spero compaiano nei discorsi della puerpera - e che tutti dovremmo mostrare dopo una malattia grave o un
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destro. Naturalmente, chi vuole attende in chiesa, già comodamente seduto nei banchi. All'uscita lo sposo offrirà alla sposa il braccio destro, e insieme
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che comporta anche un regalo «importante». La sposa può anche decidere di mantenere la tradizione solo nei confronti dei parenti e amici più anziani
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rottura di un rapporto è quello di affidarsi al buon senso, e all'inossidabile buona educazione, nei confronti degli ex e delle rispettive famiglie
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L'annuncio di morte pubblicato sui quotidiani locali o stampato su manifesti da affiggere sui muri (nei paesi e nelle piccole città) è un obbligo
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di sottolineare il «debito» che il donatore aveva nei nostri confronti. Mi pare che possiamo tranquillamente disobbedire: ben fungi dal dimostrare
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Nell'esercizio anche del più umile dei mestieri lo stile è un fatto decisivo Heinrich Böll Nei paesi del Nord Europa - dove le buone maniere sono
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A chi tocca salutare per primo? Una volta era compito della persona di minore riguardo, o della più giovane, dell'uomo nei confronti delle signore
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attesa, lo facciamo entrare per primo, ma se si è in molti, per motivi di praticità, entra per primo chi è più vicino alla porta (dicendo «Scusi») - Nei
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, dove le colpe più veniali diventano insopportabili. Quindi se siamo fautori del disordine creativo, pratichiamolo solo nei nostri cassetti personali
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, ripetiamoci come un mantra: «Questa è una persona e merita rispetto». Nei confronti di chi ci pare in difficoltà, offriamo aiuto con naturalezza, spontaneità
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premure con un sorriso di ringraziamento. Ricordo che tutti i trattamenti di favore e i gesti cavallereschi sono fuori luogo nei rapporti di lavoro
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più proibito parlare di soldi, a patto di farlo nei momenti e nei luoghi opportuni. E soprattutto di rispettare chi ha con il denaro un rapporto
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bambini (per non dare cattivo esempio) e di anziani, che probabilmente nutrono diffidenza verso questo nuovo marchingegno, nelle scuole e nei luoghi di cura
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non mancare di quel minimo di garbo che normalmente usiamo nei confronti degli estranei. Solo tacendo al momento opportuno conserveremo intatta la gioia
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-Coltiviamo nei nostri figli il rispetto per nonni e parenti anziani: in loro presenza, non critichiamoli, non prendiamoli in giro per le loro «manie
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non ostenteranno cupezza e noia nei confronti degli «intrusi» (che poi sarebbero i padroni di casa!) e collaboreranno quando possibile, per esempio
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parte del torto. Cerchiamo di non fare vistose preferenze, per esempio, difendendo sempre a priori i nostri figli e nipoti nei confronti di quelli
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della propria camera e del proprio guardaroba. In cambio avrà diritto alla massima privacy nei propri spazi, in cui potrà ospitare l'amato bene senza
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piccolissimi e buonissimi, non solo il galateo, ma anche la legge impone: -che abbiano museruola e guinzaglio per strada, nei giardini pubblici, nelle
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In ascensore vale la regola di lasciare uscire gli altri prima di entrare. Poi, nei limiti del possibile, si cederà il passo alle signore e agli
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momento che entriamo all'improvviso, non invitati, nella vita di qualcuno; non si telefona a casa di qualcuno prima delle 8 del mattino (le 10,30 nei
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il cellulare (o almeno silenziare la suoneria) al cinema, a teatro, nei luoghi di culto e di cura (anche nei corridoi d'ospedale!), nelle aule
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fa il nostro vicino, è vietatissimo chiedergli conto e ragione dei suoi malanni; -versiamo acqua e vino nei bicchieri dei nostri vicini prima che nel
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sia per gli spazi che per il menu, ma soprattutto per l'atmosfera generale. Mettetevi nei panni della coppietta al tavolo vicino e pensate se vi
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studi inglesi dimostrano che il giudizio su un candidato è condizionato al 30 per cento dalla prima impressione ricavata nei primi quattro minuti, quindi
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, Pacini Fazi, 2009. Ekman P., I volti della menzogna: gli indizi dell'inganno nei rapporti interpersonali, negli affari, nella politica, nei tribunali
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Il baciamano piace a signore e signorine. Ricordate che non si fa mai all'aperto e nei luoghi pubblici. Si sfiora la mano abbassando il capo
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Chiariamo infine una regoletta che genera nei (gentil)uomini ancora un po' di confusione. Quando si entra in un ristorante o in un locale pubblico
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gambero fa solo sorridere di solidarietà. Infine, bisogna dire che anche nei posti più chic le tavole oggi tendono a essere più lineari e minimaliste di un
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Il rito del brindisi non cambia nei secoli: in quasi tutte le culture, qualsiasi parola lo accompagni si alzano le coppe verso il cielo prima di bere
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La mia posizione nei confronti dei pargoletti a tavola si può tendenzialmente sintetizzare ,con un: «Bambini a tavola? No, grazie». Già immagino lo
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