proprio alcuna ragione perché si debbano abbandonare le posizioni che si occupano nei comuni alla mercé d’un avversario spregiudicato, e non si deve
sistema che duri nell’avvenire. Esso è quello che si dice del voto limitato. Nei comuni italiani ogni elettore può votare per soli quattro quinti dei
dirette nei due emisferi dai poli verso l’equatore.
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Nè le montagne però, nè i mari costituiscono il vero dettaglio tipico e caratteristico della superficie visibile lunare; esso sta nei crateri.
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riscontro nei crateri terrestri, anche i più giganteschi.
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un cataclisma. Più numerosi sono i crateri di dimensioni medie, i cui diametri vanno da 15 a 40 a 60 chilom., e nei quali la forma è più regolare di
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; esso sta nei crateri. I maggiori, ossia i circhi, hanno 89, 100, perfin 200 chilometri di diametro; hanno struttura complessa, e si direbbero antichi
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119. Ne segue che il pianeta non sarà ben visibile se non lungo le direzioni delle tangenti TC, TD, quando esso trovasi nei punti C, D della sua
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, sebbene non grande, regna tuttora nei numeri appena scritti.
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dell'orbita sua, e ciò perché questa essendo ovale e non circolare, ha nei diversi punti suoi distanze diverse dai punti più vicini dell'orbita
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perché questa essendo ovale e non circolare, ha nei diversi punti suoi distanze diverse dai punti più vicini dell'orbita terrestre. I numeri dati nel
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Si osservano nei canali Marte variazioni sensibili: a certe epoche essi divengono invisibili: a certe altre cambiano di larghezza, e da un filo
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seguito rintracciato su parecchie fotografie del cielo fatte anteriormente all'osservatorio Harvard, in Cambridge S. U., nei giorni 4 e 5 di giugno del
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visibile nei piccoli telescopi Dei satelliti di Saturno uno fu scoperto già nel 1665, quattro lo furono fra il 1671 e 1684, due nel 1789, uno nel 1848
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decigrammi perfino; esemplari di meteoriti vengono oggi conservati nei principali musei di Europa.
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e nei diversi tempi, ed è comunemente molto intenso nelle località delle macchie; la sua altezza varia
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prisma, si decompone nei colori dell'arco baleno, e produce una specie di nastro colorato nel quale il rosso, l’aranciato, il giallo, il verde, l
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201. I pochi principii di spettroscopia esposti nei paragrafi precedenti bastano a rendere ragione del come si possa, in generale, dall'esame della
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sodio, il ferro, il manganese, il nichelio, il bario, lo stronzio, i quali tutti s'incontrano, in più o meno grande quantità, nei materiali di cui è
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nei laboratori nostri.
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turbini che penetrano talora nei gusci sottoposti e generano le macchie.
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212. Alcuni hanno riconosciuto dei cangiamenti periodici nei colori delle stelle, ma questo fatto, che sarebbe importantissimo, non è ancora ben
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dirà nei paragrafi VIII e IX del presente capitolo, riusci a dimostrare non solo che tutti gli spettri stellari si possono ridurre a pochi tipi
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230. Nei §§ VI, VII ed VIII del capitolo quarto già furono abbozzati i principi precipui della Spettroscopia. Là si disse: che i vapori incandescenti
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239. Se si paragonano fra di loro i fatti esposti nei due paragrafi precedenti, si scorge senza altro che gli spettri delle stelle offrono appunto i
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assorbimento minimo, e le righe oscure sono per conseguenza nei loro spettri o tenuissime, o affatto invisibili, o rovesciate qualche volta in lucide.
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cinquecento o seicento. di essi il moto è abbastanza rapido, perchè lo si sia potuto accertare nei non molti decenni dacchè s'incominciò a studiarlo.
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Nel paragrafo sesto del capitolo quarto fu detto anche che un raggio di luce il quale attraversa un prisma di vetro si decompone nei colori diversi
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decompone nei colori diversi onde essa risulta, e poiché ad ogni colore corrisponde una speciale distanza focale, una lente dà di un corpo luminoso immagini
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Nei casi intermedii fra i due estremi considerati, nel caso di Marte ad esempio, non di rado l’occhio e l’osservazione diretta vincono ancora oggi i
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Due sono i casi nei quali la fotografia ha sull'occhio umano un vantaggio innegabile: il caso in cui si tratta di rappresentare un oggetto debolmente
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280. Ei pare che la corona muti, col mutar delle macchie solari, e spettro ed aspetto, che la sua struttura sia diversa nei diversi suoi strati, che
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’ si possono considerare come paralleli fra loro, e i punti per conseguenza nei quali essi lambono la sfera terrestre sono a, c invece che A, C..
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cataloghi delle stelle. Sono libri nei quali d'ogni stella compresa fra grandezze determinate si dà il posto che occupa in cielo, e lo si dà per mezzo di due
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296. In sullo scorcio del 1891. e nei primi mesi del 1892 si cominciò ad applicare la fotografia all’osservazione dei piccoli pianeti, sciegliendo
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figura fosse proporzionale al vero, cadrebbero, come già si notò, nei punti a, c, e non in A, C come nel disegno.
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40. Da tutto ciò che si è detto e dimostrato nei paragrafi precedenti si è potuto stabilire essere ben fondata la congettura che la Terra giri
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alla direzione dell'asse terrestre prolungato. Osserviamolo meglio, e vedremo nei paesi nostri alto sul nostro orizzonte circa 45 gradi, mezz'angolo
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47. È un fatto importantissimo, come già dissi, questo del parallelismo dell'asse polare della Terra nei diversi luoghi dello spazio da questa
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Le figure 11, 13, 15, 16, rappresentano la Terra così come sarebbe veduta dal Sole nei due solstizii e nei due equinozii.
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; comincia all'equinozio perchè appena nei giorni dell'equinozio di primavera va stabilendosi un certo equilibrio fra calore perduto dal suolo
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calore; bassa è la temperatura; fa freddo. Grado grado il Sole nei successivi mezzodì va culminando più alto; esso sale per così dire in cielo ogni
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63. Appartengono alle zone glaciali quegli spazii intorno ai due poli, nei quali il giorno e la notte possono, nelle epoche dei solstizii, durar più
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64. Ho mostrato nei precedenti paragrafi che il fenomeno del moto annuo apparente di tutta la sfera stellata e quello delle stagioni si spiegano
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ultima costellazione appunto quella che si trova accennata negli almanacchi e nei calendarii, per
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l'ovest dall'altra, non però esattamente nei punti est ed ovest, ma in punti dell'orizzonte situati alquanto più verso il sud. Da quell'epoca, senza
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A partire dal solstizio d'estate fino a quello d'inverno, i punti, nei quali ogni giorno il Sole sorge e tramonta, retrocedono sempre più verso il
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' rappresenta l’eclittica; S', S sono le proiezioni dei punti dell'orizzonte nei quali rispettivamente sorge il Sole al solstizio d'inverno e al solstizio
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intorno a due punti fissi intermedii, che sono i punti di vero Est e di vero Ovest (proiettantisi amendue nel punto M della figura), nei quali il
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Trascorreranno altri giorni e la Luna passerà al meridiano a mezzanotte, in ritardo sul Sole di quasi 12 ore; aumenterà questo ritardo nei dì
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