sorse e si affermò come partito di centro e di massa, saldo e vigoroso; negò la rivoluzione, ammise la costituzionalità dello stato, ma ne volle la
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si fanno le rivoluzioni. Nel caso presente, se le idee sono in parte mancate, e non se ne ha tuttora una conoscenza chiara e quindi volitiva, i
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e il procacciantismo degli uomini che ne sono esponenti; sarà la mancanza di contatto nazionale fra il centro e la periferia così regionalisticamente
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e dei risparmi non bene affidati, né allo stato come contributo d'imposte, né alle banche come mezzo di deposito e d'impiego. Era il momento della
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sono stati annidati tanti interessi. I commercianti degli zolfi, dei nitrati e dello zucchero, ricorsero al medesimo sistema e ne ebbero favori; ma la
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: non ebbe né fede per dir di sì, né coraggio per dir di no; subì e sottolineò con un discorso retorico, tanto per la platea, il più grande avvenimento
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vita e di azione della camera dei deputati; né è facile dimostrare che le 66 crisi di gabinetto in 74 anni di costituzione si devono alla inconsistenza e
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la unificazione spirituale ed economica non avviene prima nel paese; e quando questa si è ottenuta, la camera ne avrà la naturale ripercussione
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dell'istruzione; e temono che o il potere legislativo o quello esecutivo ne restino offesi; e non si accorgono che oggi l'uno e l'altro potere
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, particolarista e universale, regionalista e unitario. Né è a credere che il governo si indebolisca, che anzi non sarà mai così forte come quando avrà
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Questo non è, né certo può essere, nelle direttive di Mussolini, il quale dopo l'anno dell'esercizio dei pieni poteri, non potrà fare a meno di una
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Oggi quest'uomo è il governo, e le due leggi, l'italiana e la fascista, debbono identificarsi e consolidarsi; quale delle due leggi ne dovrà
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magica; il miracolismo è un errore di prospettiva enorme e dannoso; non debbono credervi né i fascisti che sono in primo piano all'azione, ne le masse
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portata sintetica dall'opinione pubblica italiana, né ha potuto avere notevole valorizzazione in parlamento, sì che si determinasse in proposito una
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nostro paese ne sforza la soluzione, una soluzione, qualsiasi soluzione, e quindi vi subordina, nel giudizio semplice e qualche volta semplicistico
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libertà, in cui prosperano tutte le forze civili, non sia turbata da tentativi di rivincite né da spirito di sopraffazione. La speranza che sarà
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Nava e Paratore ne disposero la liquidazione per una buona parte; rimasero varie questioni fuori bilancio ancora oscillanti, molte missioni e spese
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considerazione di solidarietà umana, si sopprimerebbe un capitale che frutta al paese. Né certe spese è possibile sopprimere, ma solo far meglio
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toccato, in gran parte della massa operaia, né i sentimenti di moralità domestica e religiosa, né quelli di nazionalità, né quelli di amore e sacrificio
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Oggi più che mai ogni politica interna ed economica è subordinata alla politica estera: gli italiani ne han fatta poca e male, ed è un nostro torto
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l'Italia, non han da temere né mandati (contro i quali bisogna riprendere la libertà di indirizzo politico) né pretese territoriali in Asia, né
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rapporti con la Jugoslavia, né utilità a fare una politica equivoca con la Piccola Intesa; sì bene ad influire per la formazione di una economia degli
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Forse la funzione futura di questa Italia, che nulla ha avuto dalla guerra, né colonie, né mandati, né riparazioni reali ed effettive, anzi ha avuto
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, né la ricostruzione basata su fondamento saldo e reale, senza la unificazione e la vivificazione della coscienza nazionale nei suoi valori morali e
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mondo latino, europeo e americano, non possono pretendere di avere una chiesa, con caratteristiche nazionali, asservita a sé come strumento di dominio; né
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quello economico e sindacale, non nega la patria né la nazione; la riafferma e la valorizza come unità viva nella famiglia dei popoli, e nella
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una maggiore considerazione del problema della classe lavoratrice, che è la maggioranza degli italiani, che ne è la forza di lavoro e di espansione, e
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, credono che il cómpito dei popolari (se mai, bontà loro, ce ne assegnino uno nella storia d'Italia) sia ormai terminato con l'avvento dei fascisti
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smantellare tale accentramento, ricordiamoci e gloriamoci che ne siamo stati noi i pionieri. Così per le libertà organiche e le autonomie; oggi i fascisti
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Il distinguersi e il contrastare non è un semplice atto di volontà, né un istinto di dominio, né una valutazione di opportunità; deve trovare la
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pensiero tradizionale si elaborava la grande riforma, la filosofia dava i forti scorci della realtà e ne preparava gli eventi. Oggi le nostre università
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Non è certo incomprensione dei fenomeni storici, né assenza dello spirito di cui vivono i popoli nella lotta sociale; è un disorientamento
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pensiero laico tentò i più belli ingegni e fu pensiero critico e demolitore, non costruttivo: il materialismo assiderò lo spirito e ne spense le
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ceto burocratico è divenuto il vero e reale detentore del potere e dell'amministrazione. Esso non è un potere responsabile, né può mai essere un potere
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fuori del parlamento, il quale sanzionò l'intervento nella guerra senza convinzione, ne seguì le fasi militari e politiche senza conoscenza; fu sorpreso
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non disinteressato né organico, ma istintivo di colui che meglio degli altri conobbe o intuì la crisi della borghesia e tentò di salvarne il potere
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massa, saldo e vigoroso; negò la rivoluzione, ammise la costituzionalità dello stato, ma ne volle la riforma organica dal centro alla periferia, dal
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necessità, secondo me, sta per essere sorpassato: il fallimento economico dello stato borghese non permette né i lussi dello sperpero, né permetterà
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E lo stato borghese è impotente: Giolitti usò il suo metodo, quello di accarezzare e avvicinare per intossicare; ne rimase prigioniero, dopo aver
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stato, ma fin forma organica che ne è sviluppo, evoluzione, rinnovamento.
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passo verso l'organicità parlamentare. Il suffragio femminile ne dovrà essere legittima conseguenza. Però riconosciamo che tale rappresentanza
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sociale, e perciò, mentre ne sono vita, non ne sono più sentimento; ovvero sono ridotte a formalismo politico, nell'irrigidimento ipertrofico dello stato
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dirigente, ed è crisi organica (di mezzi adatti all'azione) quella che ha colpito il normale ordinamento statale. Prova tipica ne sono due fatti di
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via via ancora più prigioniero: il socialismo procacciante ne è pronubo e parte, mentre grida allo scandalo dei pescicani. Con quale prezzo della vita
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come indirizzo politico è stato ed è asservito ai socialisti, e quanto alla valorizzazione economica e morale non ne ha né la competenza né i mezzi. Il
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l'occupazione delle terre e ne regolò l'uso col decreto Micheli; tentò un primo regolamento dei contratti agrari (legge Micheli), e impose lo studio delle
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, osservava che in Italia ci sono troppi partiti politici (infatti nel 1921 ne sono sorti tre nuovi: il comunismo, il fascismo e il pan); negli Stati Uniti
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l'Italia ne abbia molti, e che sorgano dalle rovine del passato con la fiducia dell'avvenire.
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trasformazioni generali debbono essere preceduti da grandi correnti ideali. Queste oggi non sono né mature né efficienti. Gli avvenimenti e la
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, politico ed economico; né abbiamo attribuito alla chiesa, come organismo cattolico, una ristretta partecipazione allo svolgersi e mutare degli istituti
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