di S. Lugano. Le trattative furono appoggiate fin sul principio dall’on. Gentili che su proposta del Tambosi, ne scrisse al Governo, ma fu appoggiato
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il governo in ogni caso non avrebbe contribuito né per la linea S. Lugano né per l’avisiana ma avrebbe turlupinato tedeschi ed italiani.
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informazioni vocali al podestà di Trento e l’on. Conci ne informò i comuni di Cembra. Ai 28 maggio ebbe luogo ad Egna un convegno di interessati dei
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non so dire. Io me ne stetti inerte a Tesero, mentre il Battisti girava la valle, trattando perfino col capocomune di Trodena, mentre si spargevano
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quanto prima una congiunzione tramviaria né pensano a rinunziarvi sino al momento, in cui lo Stato e la Provincia appoggeranno la costruzione della linea
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, perché non s’era concluso con Trento. Che io in questa faccenda dell’udienza ho agito lealmente basta a dimostrarlo la circostanza che ne avvertii il
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dubitare, dichiarano che Fiemme in linea nazionale non ne patirà pregiudizio, non si può pretendere la solidarietà di un intero paese con una parte contro
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ne è lavato le mani, ma intanto la Comunità una volta ingaggiatasi con un dato percento nell’impresa ferroviaria, dovrà pagare anche i sorpassi
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avevano paura d’affrontare la questione nei suoi veri termini. Per noi nella questione di Fiemme non ci furono né popolari né liberali, né socialisti, ma
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nel consesso dichiarò di non poter votare il contributo, perché non ne risulterebbe una giusta divisione dell’aggravio, allora l’on. Trettel ai 26
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