Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ne

Numero di risultati: 73 in 2 pagine

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Una famiglia di topi

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Contessa Lara 26 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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' amor tuo e dei ragazzi, e questo non mi è mai mancato, davvero! - ti mancherà mai, mia cara! - le assicurava il marito, tutto commosso dalla bontà

ne aveva fantasticato presso quel vecchio originale, che si professava nemico giurato di qualunque bestiola, e si vantava che in casa sua, di bestie

tratto s'udì giù nella via un organetto intonar le prime battute d'una vecchia mazurka. Rita e Nello non si mossero: ne passare tanti di questi organetti

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di veder cose nuove, che avrebbero fatto di lui un cavalier di ventura, s' egli, per sua disgrazia, fosse stato un uomo, e se fosse vissuto ne' tempi

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prepari da mangiare, da dormire, .... - Un fruscìo che udì in mezzo alle piante, interruppe il corso de' suoi pensieri. Si fermò, rizzandosi su

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guardò intorno smarrito; non si ricordava più come si trovasse in quel luogo, quando ci fosse potuto venire. Si passò ripetutamente i pugnini

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capitar qua dentro? Di topi come te non ne ho visti mai. Che fai qui? Chi ti ci ha portato? - Moschino, che vide l'altro così brutto e in così cattivo

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, ingrullito dalla mortificazione! Appena la contessa ebbe finito di tosarlo, il topino, senza anche voltarsi in dietro, scivolò

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tutto il tempo ch' ei restò senza il pelo, Moschino non volle mai mangiare dormire co' suoi fratelli. Bisognò preparargli un lettuccio a parte

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ch' ella ne sapesse la ragione, doveva essere il presentimento del- l' avvenire, che le si preparava così desolato, solitario, pieno di angoscia! Le

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Dei passanti si fermarono, poichè di topi indiani non se ne veggono dimolti, e mai su la strada. La Ninì faceva pietà anche a quelli che avevano il

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A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello

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, non ci sono, per nascita, inferiori, superiori. Sono le nostre azioni quelle che c'innalzano o ci abbassano. E tu diventeresti dicerto un topo

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- disse la contessa Sernici al brutto individuo - vi compenserò bene della piccola perdita. Del resto, vedo che questo topo pure vi serve; e farete

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figurarsi quanto fantasticassero ne' giorni che precedettero la riunione famosa? - O che sarà questo matrimonio? - badavano a domandare a' loro genitori e

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, d'aver adesso a sua disposizione i cibi più squisiti. Ne' primi tempi ella pure capiva il valore dei piattini che i padroni le preparavano con

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staccata dall' orlo del piattino, se non avesse pensato di far sentire il latte anche a Ragù, che, poverino, ridotto a mal partito com' era, ne aveva

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servirsi da sè; che non istà bene. - Infatti la Caciotta e Ragù se ne stavano acquattati, girando gli occhietti brillanti ora su l' uno ora su l' altro

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agli occhi - Dio mio, come mi sento bene! - E nel suo umile cuore di topa non sapeva trovar parole per ringraziare la Provvidenza che non abbandona

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qualche sofà, in atto di conversare, e avevano come un fremito ne' musetti, e gli occhi ancor più lustri del solito. Dodò, da filosofo, dopo che i suoi

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descriveva con la rozza semplicità degli uomini usi a non far complimenti con la vita con la morte. A una certa pagina si vedeva il bastimento

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Ninì, quell' uggiosa, non so che ne sarà; e tu rifà almeno il letto, sbuccione che non sei altro! - Il buon Bellino, ancor tutto tremante per i morsi e

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a nessuno, pure a Rita, che la trattava ancor più amorosamente degli altri, per via di quel caratterino afflitto che la faceva parere una

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mai.... - Nello portò trionfalmente Moschino al padre. - Ecco chi sonava, babbo! - diss' egli ridendo come un matto. - Ma, signor Moschino, lei una ne

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. Il conte si commoveva fino alle lagrime per l'affetto di quel topino, e ne lo ricompensava con qualche chicca o con qualche biscotto, che aveva sempre

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spassava a fare un solitario con le carte da giuoco, Dodò, che aveva sonno, ne pensò un' altra. Quando le carte erano tutte disposte in tre o quattro

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Il compito dei giovani

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

’indifferenza se ne vada e che nello scontento generale si assista anche da noi alla rinascita dell’ideale positivo. Cattolici, aiutiamo questa tendenza

Il congresso dell'Associazione universitaria cattolica trentina - Relazione del presidente

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Alcide de Gasperi 4 occorrenze

nostra Associazione e che ne formano la vita sua esteriore, ma piuttosto una descrizione sintetica dei moti — direi così — della sua psiche, un rilievo

solennemente una nuova tattica: quella di ignorarci. E la tattica del «volere e non potere». e finora non ce ne siamo accorti granché. Noi invece seguiremo

. Parecchie furono anche le conferenze d’igiene popolare a cui va data una lode speciale al d.r Pizzini che, nel breve tratto di sei mesi, ne tenne otto

. Siamo cresciuti di energie, di coraggio. Tuttavia ogni qual volta ci troviamo a rendere conto ai nostri amici, ne chiediamo il compatimento. Tanto è

Il legittimismo in Italia

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Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
  • Politica
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Credono che ne sia possibile il ritorno e lo smembramento dell'Italia?...

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spetta a noi risolvere il problema, ma al Papa; e nostro dovere è cooperare e lavorare come vuole il Papa a questo scopo; oggi, per esempio

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Anche in ciò non siamo d'accordo: noi non possiamo avere di mira un obiettivo impossibile, un obiettivo che comprometta una causa più alta qual'è

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 16 occorrenze

Se il marchese ed Esther avevano passato un terribile quarto d'ora nel loro rifugio, Ben e Rocco ne avevano passato uno peggiore, perché, oltre ad

Regina delle Sabbie. L'influenza del Niger, il fiume gigante dell'Africa occidentale, si faceva sentire. L'aria non era più così secca, così

illusioni. Due uomini morti non dovevano averli spaventati, calmati. "Finché ce ne sarà uno, non cesseranno di perseguitarci," disse il corso

?" chiese il marchese. "Un ufficiale del governatore ha sorvegliato la consegna." "Non ne manca alcuno, marchese," disse Rocco, il quale aveva fatto una

. Nondimeno il marchese, i suoi compagni ne erano convinti. "È un'astuzia vecchia," aveva detto il signor di Sartena. "Sono certo che ci spiano

laghi di lave disciolte eruttate da vulcani invisibili. Anche quel silenzio, non interrotto da un grido d'uccello, dal ronzio d'un insetto,

scuoiare il leone, regalando la superba pelliccia alla coraggiosa ebrea, che l'aveva gradita moltissimo. "Ne avremo però un'altra da raccogliere," disse

puntando le lance. Il marchese, che aveva subito ricaricato l'arma, ne fulminò uno quasi a bruciapelo, mentre Ben ed Esther facevano cadere due altri

indietro e a lasciare il passo libero. Non ignoravano che il rappresentante dell'Imperatore non era uomo da lasciarsi sopraffare intimidire e che le

Tuareg?" "Precisamente." "Di lui e del massacro della sua spedizione ne so più di quanto se n'è saputo in Europa. Voglio anzi mostrarvi alcuni oggetti che

Marocco, nemica degli arabi, ai quali fanno subire, quando se ne presenta l'occasione, i più cattivi trattamenti. Sono begli uomini, robusti, cacciatori

dintorni del baobab, dovettero convincersi che il negro non si trovava più là, vivo, morto. "Corriamo al villaggio prima che quel furfante vi

un'avidità tale, da temere che se ne andasse al paradiso di Maometto con una forte indigestione. Nel deserto doveva aver sofferto non poco, a giudicare

Flatters." "Lo spero, signore; anzi ve lo auguro. Ma ne avremo prima da altri." "E da chi?" "Dai miei correligionari del deserto." "Come! Forse che

feroce. il marchese, i suoi compagni si erano illusi, sapendo già la sorte che li attendeva nella loro qualità d'infedeli. "Da quali lontani paesi

santone. Scherzano coi rettili, li irritano, poi li stringono coi denti, ne masticano con una sensualità da cannibali le code, e finiscono per trangugiarli