tentativi di qualificare il cinematografo come arte sulla base delle arti dette figurative. L’incertezza di qualificazione per il film fra teatro e narrativa
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, rimane ancora insoluto il punto essenziale se il brano, che è stupendo in sé, non arresti e raffreddi, con una esposizione narrativa e distaccata, il
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narrativa moderna, non solo italiana; inoltre La coscienza di Zeno (1923) può definirsi a buon diritto il suo capolavoro, anche se le giovi essere integrata
Il regista D'Anza ha dovuto naturalmente riorganizzare secondo un ritmo televisivo una struttura prima narrativa, poi teatrale. Le risorse del mezzo