dalle narici contratte; gli occhi erano vitrei, e d' una tristezza nuova: la tristezza della morte. Vittorio, livido in viso, non ostante che sua madre
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tabacco. — Tabacco da naso! — gridò allegro Cionacos. Fischiò e si ficcò nelle narici un po' di povere. Il piccolo Nemeciech rise di cuore. Ne pigliò
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tutti, meno che ad Ernesto Nemeciech. La febbre invase il ragazzo con tutto il proprio furore. Annaspava come pazzo; le narici gli si allargavano. — Il
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, per sapere, aveva seguito le orme dei briganti un po' perdendole e un po' ritrovandole: e ora si aggirava con le narici e le orecchie tese non troppo
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, cercando di raccogliere poi col naso quel che si sentiva. Ma per quanto, come pronto al veleno, spalancasse le narici e chiudesse gli occhi, altro non
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sapendo da dove veniva, infilò a testa bassa l'ingresso della caverna e sgaloppò fuori, come un rinato in paradiso. Dentro, a testa alta e narici inquiete
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insetto a parte, perfettamente mantenuta) e di quelle altre sofferenze, Terpione tornò a visitare il suo signore, non senza avere stipato nelle narici
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piegata in una smorfia, le narici vibranti di disprezzo. Con calcolata lentezza avanzò fino al centro della stanza, implacabilmente sicuro di sé. I
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perle e le onde li inghiottivano a uno a uno. A narici dilatate, il viso e le braccia rigati di pioggia, i marinari della Santa Cattarina lavoravano
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Palermo il più bel cavallo delle sue stalle, un animale di forme perfette, con l'occhio vivo, le narici frementi e agilissimo nella corsa. Lo fece condurre
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