, appoggiando forte le mani al bastone. Allora mi accorsi che era quasi un nano; ma con le mani e i piedi così grandi che non sembravano suoi. E su quei
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fatto ben capire, quel giorno! Mi feci triste, vergognoso; una specie di timor panico mi prese: avevo paura che il nano mi vedesse e mi rincorresse
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sconosciuta al portalettere,,. L'indirizzo che il nano mi aveva dato era falso.
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col nano, buttandovela l'uno con l'altra come una palla, adesso non ti umilierei così. Adesso è tardi: se soffri peggio per te. Anche lei mi
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pensavo di andare a cercare Fiora, ma per odio adesso, e d'incendiare la casa colonica, di ammazzare il nano; di fare insomma qualche cosa che mi
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soglia ecco un'ombra mi si spezzò ai piedi, parve ricacciarmi dentro. Ricordai la notte in cui avevo trovato il nano seduto davanti al tavolino del nostro
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, pensavo, viene per impormi di non frequentare più la sua casa. Lo feci sedere presso il tavolino, al posto dove s'era seduto il nano. Era tutto vestito
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Quel colloquio mi faceva più male di quello col nano. Cominciai a umiliarmi, a irritarmi. E sopratutto m'irritava la zia: perchè s'immischiava nei
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gita al paese vicino; non era per visitare i parenti ch'egli andava, ma per conferire col nano; forse per dargli la mia risposta affermativa. Mi alzai
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donna: mi pareva avessero tutti fatto lega contro di me, la famiglia del nano con la famiglia del gigante, per togliermi quanto avevo, proprietà, onore
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promessa: E io tenni la promessa. Mandai col vecchio la lettera del nano alla moglie del mio creditore e ricevetti subito la risposta: la balia andasse
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Ecco, dunque, che avevo dato via la mia bambina, senza neppure vederla, senza neppure toccarla. II nano era sparito fra la nebbia, il vecchio aveva
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