a rotoli, dall'abitudine che avevano tutti di comandare, nessuno di obbedire. Naldo, il fratellino di Arabella, un ragazzo sugli undici anni, vivo
annunciare la visita di un uomo di campagna e d'un ragazzetto. Entrò il Pirello della Cascine, con un cesto sul braccio, in compagnia di Naldo, che aveva una
vestire Mario e Naldo. Se avesse risparmiato ogni mese qualche cosuccia sull'andamento della casa, si metteva in grado di pagare per la Pasqua quel
fratellini, mentre frullava il sabaglione in una piccola cazzeruola lucente. Mario, Naldo e il piccolo Bertino, bello e biondo come un angelo, ridevano a veder
una brava persona. Se Naldo volesse venire con me, ho posto di metterlo a dormire." "È una buona idea, per alleggerire la barca." Demetrio rimase lí
un discorso di tanta importanza. Arrivò in Carrobio mentre i ragazzi stavano vestendosi. Trovò Mario e Naldo in cucina che s'impegolavano le mani e la
io." Arabella entrò nello stanzino, dove Mario e Naldo cicalavano in letto sotto le coltri, facendo padiglione con le gambe. Non sapevano capire
venire apposta da Milano, aggiusta le pieghe del vestito. I maschietti Mario e Naldo, vestiti come sposini essi pure, saltano, gridano cogli altri
aperto in alto, dormivano i suoi figliuoletti minori, Mario di circa sei anni e Naldo di quattro anni e mezzo, due bei bambini, che avevano gli occhi del
degli umori, gliene dicevano di belle e di brutte. La signora Grissini, tutta commossa, Arabella, Mario, Naldo, un po' mortificati, Beatrice, l'Elisa
promise di stare in casa colla Cherubina a curare i suoi fratellini e per contentarli avrebbe fatto il zabaglione. Naldo, un marmottino di quattro anni
suo bell'aspetto, di chiedere notizia di tutta quanta la famiglia, di Paolino, di Mario, di Naldo, della Carolina, del signor Demetrio — che non si