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Risultati per: morte

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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

675906
Garibaldi, Giuseppe 38 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Morte ai preti! Morte a nessuno! gridava il solitario dall’alto del balcone alle moltitudini rispondendo alla terribile loro esclamazione! Morte a

brigante quel vecchio Gasparo, ma di buon brigante, di quelli che l’hanno a morte coi birri, ma che non si macchiano con azioni infami come quei mostri

Un sasso! Che distingue le mie dall’infinite Ossa che in terra e in mar semina morte. (Foscolo) Io, idolatra del Carme dei sepolcri del grandissimo

cospicue oggi è seminato di macerie e presenta all’attonito passeggiero un’immagine di desolazione e di morte. I miserabili abitatori che s’incontrano

per la bellezza delle sue forme, amava la Clelia di quell’amore per cui i rischi della vita sono giuochi, il pericolo della morte, una ventura. Nella

la morte, dopo aver lottato con sovrumani sforzi co’ flutti imperversanti. Colse Orazio nelle robuste sue braccia il giovane Inglese e lo trasportò

distraevano. Frattanto quella parte di popolo che non avea potuto udire la voce che partiva dal balcone Zecchin ma solo il grido di morte che mille infocate

della morte che meritamente subiva; ed io mi consolavo nel Signore osservando quegli atti che potevano essere indizio di pentimento. Quando più essi si

incestuoso, parricida, alla vista di sì bella creatura! forse cagione innocente di tanto delitto! Alba risensando non mi svelò l’autore della morte del

trasforma i disagi di questa misera vita... i pericoli... la morte in delizie indescrivibili? Potente della terra, vieni a toccarmi questa mia donna ch’io

, attanagliato, ridotto a una massa informe, abbandonato in un canto del suo carcere segreto, spirante, ed implorando la morte come un beneficio. Quello ch’io

E dentro Roma che faceva Cucchi con tutti i patrioti Romani e delle provincie consacrati alla liberazione della città od alla morte? Cucchi, da

’ tempi antichi. Guardali. Nessuno impallidisce. Tutti sono pronti ad affrontare la morte, comunque essa venga». «Anzi, - rispondeva Orazio - essi

senno: entriamo nella sacra terra da cui venne la luce che illuminò l’universo. Anche qui alla rigogliosa vita d’un tempo è succeduta la morte; e in

morte. Non v’era tempo da perdere: l’alba dovea essere vicina e molte misure dovevano concertarsi nel convento per assicurare la nostra cattura

faremo un addebito; gli diremo: a rivederci in Roma». «Nella vita e nella morte, noi vi seguiremo» risposero ad una voce quei tortissimi ed uno solo

disperatamente per liberarmi ma sopraffatti dal numero e quasi tutti feriti si ritirarono in buon ordine. Istupidito chiesi a più riprese la morte

il suo sogno trafiggendolo a morte. Sulle rovine della Repubblica sorse l’Impero. Fra gl’Imperatori ve ne furono dei meno tristi come Trajano, Tito

che io non solamente sono un povero orfano, ma sono proscritto, condannato a morte, obbligato a vivere nelle foreste, perseguitato dagli sgherri del

repubblica di Francia condannata a morte per questo suo orrendo misfatto. Il Bonaparte, nemico di tutte le libertà, e protettore di tutti i tiranni

il bene n’era stato impedito da prematura morte. E che cosa si sarebbe potuto dire di bontà, d’eroismo o d’altre qualità commendevoli non avendo egli

. Non seggioloni, non arazzi adornavano il recinto. (E che importavano gli adornamenti a coloro che s’eran sacrati alla morte?). Le macerie eran per loro

disturbarla, sicché quando parve che la poverella avesse terminata la sua preghiera fu udita esclamare: «Ah! fui io sola la causa della morte del mio

uno sposo adorato, imprigionato, forse alla tortura. E quest’idea metteva un raccapriccio di morte in cuore alla povera donna. Poi Aurelia consigliava

Curia romana una sentenza di morte, era stata pronunziata contro il principe T., fratello della nostra Irene, e Cencio con otto sicari della santa sede

lo aveva colpito nel cuore e la bella morte fu istantanea e senza dolori. Silvio cadeva accanto a Gasparo, colle due coscie trafitte. Orazio ebbe l

splendido suo casato, il principe ne troncava colla sua morte la prosapia; e questa idea, sono certo, non mancava di martellare il cervello della nostra bella

ubbriacati a morte. Le autorità pretine che volevano arginare quel torrente di canaglie furono prese a calci di fucile e fugate verso Roma coi loro

creature siano ridotte all’abbiezione ed alla morte! «Se l’ora della vendetta non fosse vicina e se la speranza di presto immergere questo pugnale nel

delle più belle qualità della donna è l’apprezzamento squisito del bello e dell’eroico. Siate pulito, valoroso, sprezzatore della morte, generoso, e certo

quali la morte perde tutto il suo orrore e ammiri tale che sarebbe fuggito dinanzi ad un cavaliere disarmato, non far caso di una grandine fitta di

quanto voi dite. Comprendo che più utile vi potrò essere in Roma e vi dò la mia parola d’onore che sarò con voi per la vita e per la morte!». Attilio

un terribile tuono scosse fino dalle fondamenta la sterminata mole. Non impallidirono i congiurati, disposti come erano ad affrontare la morte in

avvicinò a me, con voce commossa: "Oh! voi non mi lascerete sola in questo carcere, caro signore, io seguirò la mia Nanna sino alla morte". E la Nanna a

ritirata era morte sicura, dovendo percorrere di nuovo lo spazio avanzato sotto il fuoco micidiale di tali tiratori com’eran quei di dentro e

trecento maschie e sonore voci incuteva una paura di morte anche nei men codardi di quella bordaglia. In men ch’io noi dica il Campo Vaccino e poi le vie di

che vive colla sorella in termini matrimoniali e un altro ne conobbi che con maltrattamenti e battiture cagionò la morte del padre suo. E ripeto

prete, ed il prete esclusivamente? Pur troppo è vero! La nascita e la morte, ogni più importante atto della vita, l’educazione della gioventù, tutto fu

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