. — Interpellanze del deputato Bon-Compagni circa gli atti di politica interna ed esterna del Ministero — Discorso del deputato Mordini intorno ad un fatto
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Mordini. Domando la parola per un fatto personale.
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Mordini. Domando la parola per un fatto personale.
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Mordini. Non c'è accordo.
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Non potrei accettare separatamente la discussione che l'onorevole Ricciardi d'accordo, parmi, cogli onorevoli Fabrizj e Mordini…
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Mordini. Intendo parlare per uno schiarimento in ordine ad una quistione che riguarda la mia persona e gli onorevoli miei amici Fabrizj Nicola e
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Mordini. Chiedo di parlare per un fatto personale.
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presidente. Il deputato Mordini ha facoltà di parlare per un fatto personale.
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Mordini. Signori, se vi ha cosa per la quale io senta viva ripugnanza, quella si è di parlare di me stesso, e credo bene interpretare l'animo dei
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Mordini. Signori, queste parole che io ho pronunziate sul principio dell'ubbidienza e sul dovere degli agenti inferiori di non eseguire gli ordini
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Mordini. Io non intendo veramente, o signori, che si possano muovere da un popolo libero serie obbiezioni a questa dottrina, perchè vi dirò che sta
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presidente. Il deputato Mordini ha facoltà di ripigliare il suo discorso.
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Mordini. Signori, dopo l'esame della legislazione e della giurisprudenza francese e della legislazione e giurisprudenza inglese, ho detto: veniamo
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Mordini. Sento delle interruzioni. L'onorevole Mellana mi cita lo stato d'assedio di Sassari. All'onorevole Mellana dirò che fu anche Genova posta in
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Accademia della crusca
